Starboy || Luke Hemmings

Chapter 14: Love In The Sky

"È inammessibile".
"Una vergogna".
"Sono persino asciutta! Arida come il Sahara a mezzogiorno! Ed è Starboy, ragazzi!" Esclamo, togliendo gli occhi dallo schermo del pc per guardare Calum che, accanto a me, osserva oltraggiato la parodia di Bart Baker su Starboy, mentre Clarissa, nel frattempo, continua a cercare nel mio armadio entrandoci quasi dentro.
"Stai cercando Narnia?" Domando, notandola in difficoltá, ma lei si limita a lanciarmi un'occhiataccia.
"Tra venti minuti dobbiamo essere ad una festa e tu non ti sei ancora vestita! Sto cercando qualcosa da farti mettere, non credi? E ti ho preso gli assorbenti da notte a pannolino, mi ringrazierai stasera" sbuffa, riuscendo alla fine a tirare fuori un vestito nero e rosa che non ricordavo neanche di avere, e se me lo sono dimenticata un motivo ci sarà.
"Ma sono vestita" ribatto, alzandomi in piedi per poi fare una piroetta su me stessa, mostrandole i miei jeans con tanto di maglia quasi elegante.
Di sicuro non metteró di nuovo una gonna sapendo della presenza di Luke Hemmings alla festa.
È capace di usare una pick up line squallida come "belle gambe, a che ora aprono?" come scusa per mettermi le mani sotto il vestito, e nonostante le mie regioni meridionali lo gradirebbero, è un grandissimo no.
"Oh, tesoro, se pensi che ti lasci andare in giro vestita così sei proprio sulla strada sbagliata. Mostra a quel deficiente quanta mercanzia hai e che lui non vedrà mai" mi rimbecca Clarissa, e senza lasciarmi possibilità di replica mi spinge insieme al vestito in bagno, chiudendo poi la porta dietro di me.
"Ma non mi sono depilata!" Urlo, cercando di farmi sentire, e capisco d'aver avuto successo qualche secondo dopo quando la porta mi apre, ma solo per far volare dentro il bagno un tubo quasi nuovo di crema depilatoria.
Okay, ho capito l'antifona.
Venti minuti, mezzo tubetto di crema e molte imprecazioni dopo esco dal bagno, cercando di abbassare il vestito al di sotto delle ginocchia, notando poi Calum impegnato a guardare un sito di dubbio gusto dal mio computer e Clarissa aggiustarsi i capelli.
"Finalmente, pensavo fossi caduta nel buco del gabinetto! E lasciatelo dire, Terry, se non fossi etero e se io non fossi cotta di Michelle, vorrei venire a letto con te" esclama la bionda, girandosi fino a rivelare un vestito di pizzo che fa sbarrare gli occhi quando lo riconosco come mio.
"Ma tu non eri depressa fino a due ore fa? Perchè sei vestita da dominatrice adesso? Calum ti ha convertito alle croci?" Domando, passando lo sguardo più volte su Clarissa che alza gli occhi al cielo.
"L'unica cosa sacra nella mia vita è Hallelujah di Brendon banana" ribatte, facendo girare Calum oltraggiato.
"Non esiste nulla di più sacro di Ashton con una croce in mano pronto a sculacciarmi!".
Il bollettino meteo di stasera prevede piogge in arrivo non solo da Terrylandia ma anche da Clarissaville e Calum Chapel.

***
"Ho licenza d'uccidere, stasera, e giuro che se vedo la ragazza di Michelle non ho intenzione di trattenermi dal prenderla a ceffoni a tettate a suon di This Is Gospel" afferma Clarissa non appena mettiamo piede nella villa dove le persone giá si danno all'alcol o alle droghe leggere, talvolta con un'aria talmente distrutta da farmi quasi pena, ma la compassione svanisce veloce com'è venuta quando un paio di tizi vomitano sulle scarpe di due ragazze che cominciano a strillare come due galline.
Credo che questo non sia la loro idea di umido... E di sicuro, neanche la mia.
"Io ho bisogno di trovare qualcuno con cui soddisfare le mie voglie sessuali... E questa sera ho intenzione di portarmi a letto Ashton Irwin" aggiunge Calum con un sorriso malizioso, più determinato che mai, quando una voce familiare sospira da dietro: "tanto non te lo dà".
"Grace! Non rovinarmi i sogni e torna a cercare Larry!" Esclama il moro, piccato, facendo alzare gli occhi alla bionda che torna a concentrarsi sul bicchiere tra le sue mani prima di guardarmi con aria critica: "Dio, meglio che vada a tenere quel vegetale col guinzaglio, altrimenti è capace di farti ubriacare e fare scempio del mio corpo".
Solo Abel zucchero ha questo privilegio.
Arriccio le labbra, disgustata, prima di sfilare dalle mani di una ragazza ormai più che andata un bicchiere ancora pieno di quella che sembra essere vodka lemon, tanto lei ne ha già avuti abbastanza ed io ho bisogno di avere più alcol che sangue nelle vene per sopravvivere a questa festa.
"C'è un tizio vestito da broccolo sulla pista" esclamo, girandomi verso Calum e Clarissa, trovando peró il vuoto accanto a me, finchè una mano sul fianco non mi fa sobbalzare.
Per favore, niente tsunami, niente alluvioni, niente straripamenti o inondazioni.
Per prevenire, ho messo un assorbente anatomico di quelli che usa mia madre di notte che più che un assorbente sembra un cuscino.
"Hai un culo da urlo... A che ora apre?" Mormora la voce calda e suadente di Luke, come volevasi dimostrare, e mi ritrovo a stringere le gambe, pronta a contenere il disastro che già sta avendo atto nei paesi bassi.
Ma la pick up line squallida l'avevo prevista.
"Per te mai, Hemmings, per Abel... Quando vuole, lui ha la chiave per questa serratura" rispondo, facendo il madornale errore di girarmi e...
Credo che il mio fiume personale attraversi tutto il continente americano.
Rio delle Amazzoni spostati che c'è un nuovo primato.
"Chiudi la bocca, rischi di perdere la bava" mi rimbecca Luke, dando un leggero buffetto alle mie labbra spingendomi a serrare la bocca nell'ammirarlo con una camicia nera aperta eccezion fatta per due bottoncini con un paio di catenelle al collo ed i capelli umidi e leggermente mossi.
Ed è senza piercing.
"Ma quale bava per te, Hemmings", per te ci sono altri fluidi corporei che libero solo guardandoti.
"Continua a ripetertelo, stargirl" mormora, avvicinandosi maggiormente al mio orecchio, ed è in quel momento che parte la canzone meno adatta.
Nella vita precedente devo aver ucciso delle vacche sacrificali dato che ogni volta che sono vicino a Luke Hemmings parte una maledetta canzone di Abel zucchero, e ogni volta sembra descrivere la situazione in cui ci troviamo.
E Love In The Sky sembra davvero perfetta al momento.
Luke deve notare che la canzone scatena qualcosa in me perchè nel giro di pochi secondi mi ritrovo con la schiena contro il muro, intrappolata tra questo e le spalle larghe proprio come piacciono a me del biondo che, senza aspettare una mia reazione, porta il suo bacino contro il mio, chinandosi su di me fino a farmi sentire il suo respiro contro l'orecchio.
Dio, credo non esista nulla di più erotico di Luke Hemmings, e questo demone dagli occhi azzurri sembra volere a tutti i costi il mio corpo.
"How does it feel? Do you feel like you did before? Do you see the world getting small?How does it feel, are you free? As for me, I've been getting grown, as for me, I've been getting old, as for me I'm been flying around the world, I've been killing these shows, but I'm always getting high, 'cause my confidence low and I'm always in a rush, ain't no time to fuck slow, and even if I try, it's not something I would know but I'm sure I'll make you cum, do it three times in a row, and I'm sure you would have left with that pussy in contro, put that pussy in control, I got it in control".
I nostri bacini si muovono a un ritmo dolorosamente lento, le mie mani ormai stringono i bicipiti di Luke come a sorreggersi, perchè so che se lo lasciassi andare in questo momento, con le ginocchia molli e le gambe tremanti, cadrei sicuramente, e Luke continua a sospirare nel mio orecchio, facendo morire lentamente i miei ormoni, finchè la canzone non finisce, e con un ultimo movimento si separa leggermente, portando il viso vicino al mio, fin troppo vicino, soffiando poi sulle mie labbra: "quando finirai con questa messinscena, stargirl? Voglio te".
Trattengo il respiro, sentendo le piogge nelle paludi dei paesi bassi farsi tempesta, e proprio quando sto per cedere al fatto che baceró Luke Hemmings lui si separa con un sorriso bastardo lasciandomi lì, contro quel dannatissimo muro, con le guance rosse e uno tsunami nelle mutande.
Si dia inizio alla stagione delle piogge.