Chapter 12: Loft Music

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"E poi?" Domanda Calum, guardandomi in attesa come se io fossi una bella fetta di pizza e lui non mangiasse da tre settimane, quando scrollo le spalle, prendendo posto all'ultimo banco nella classe di linguistica.
"E poi nulla. Ho mangiato popcorn gratis, bevuto Coca-Cola annacquata e tenuto le zampe di Luke lontane dalle mie gambe. Il che è stato difficile finchè non ho cominciato a dargli degli schiaffi piuttosto forti fino a lasciargli l'impronta delle cinque dita sulle mani" rispondo, notando poi Clarissa entrare in classe con in mano una tazza di caffè che fa cagare le papere ed un libro che -stranamente- non è il manuale d'arte ma il libro di tedesco.
"Quanto vorrei che Ashton mi schiaffeggiasse in quel modo... Non deve esistere niente di più aesthetic di quelle cinque dita sul sedere, passerei le giornate a farmi foto da postare su Tumblr" sento sospirare al moro accanto a me, e sto per girarmi per confessare i miei peccati e sussurrare un 'anch'io' quando Clarissa prende posto accanto a me.
"Odio la vita. Odio le persone. Odio le persone in vita" borbotta, guardando dritto davanti a sè con il caffè ancora tra le mani, e la cosa che mi stupisce di più è il fatto che non mi abbia ancora fatto domande inopportune sul mio appuntamento con Luke.
Lo chiamo appuntamento perchè 'sconvolgimento delle falde acquifere di Terry è troppo lungo', ovviamente.
"Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia amica inopportuna?" Domando, guardando quella che sembra essere il fantasma di Clarissa, con tanto di capelli tirati in una coda alta.
E mai e poi mai lei si raccoglierebbe i capelli per uscire in pubblico.
"Chiedilo a Michelle, questo" risponde, limitandosi a posare il caffè e ad aprire il libro di tedesco proprio al capitolo su...
Allora, quest'uomo mi segue, non ci sono altre spiegazioni.
"Goethe, Clarissa? Stai scherzando?" Esclamo, chiudendo di scatto il libro davanti alla bionda che mi guarda con l'espressione di un cucciolo che ha appena smarrito la propria madre, prima di ricordarmi un piccolo dettaglio.
"Oh per tutte le croci di Abel! Il tuo appuntamento con Michelle! La lecca cosí male?" Domando, facendo sospirare Clarissa che scuote la testa.
"No...".
"Ho capito: non ci sa fare con le dita" interviene Calum, resuscitando dalla sua esplorazione su Grindr, quando Clarissa nuovamente scuote la testa.
"Eh porco miseria, non sa neppure baciare?!" Domando, stizzita, quando la mia amica sbuffa più rumorosamente.
"Te lo direi... Se si fosse presentata all'appuntamento!" Sbotta, incrociando le braccia al petto prima di collassare sul libro di tedesco.
Ma io picchio Fata Lillina con la croce fluorescente di Abel.
Anzi, con quella della croce vicino a casa mia, di sicuro non spreco quelle di Abel per persone del genere.
"Che razza di...".
"Angelo" sospira Clarissa, alzando lo sguardo giusto in tempo per vedere Michelle in treccia lilla e abiti neri fare il suo ingresso leggermente smarrita.
"Adesso ci parlo io" esclama Calum, ma grazie a Dio riesco a placcarlo.
"Lascia che Michelle dia una buona giustificazione... Altrimenti ho una spatola e nessuna paura di usarla" mormoro, facendo annuire il moro prima di girarci entrambi, trovando Michelle davanti al banco di Clarissa parlare sottovoce, un'espressione dispiaciuta sul suo viso, mentre Clarissa sorride come un'idiota.
Ed è quando arrossisce e sorride che si capisce che è cotta.
Almeno Michelle non sembra una maniaca sessuale.
All'improvviso lo schermo del mio cellulare posato sul banco s'illumina, e davvero, vorrei limitarmi a spegnerlo nuovamente, ma il messaggio di Luke Hemmings sembra brillare quasi di luce propria sul mio schermo, e i miei ormoni sembrano finalmente risvegliarsi dal sonno dogmatico kantiano.
'Sei a linguistica, vero?'.
Santo cielo, questo ragazzo è uno stalker.
Decido di rispondergli con un rapido 'chissà' nella speranza che lasci perdere, tornando ad ascoltare Loft Music come stavo facendo prima che Calum arrivasse con l'ormone a mille e una voglia di fare gossip da fare invidia alle portinaie.
Calum è il mio animale spirituale... Insieme ad Abel zucchero, ovviamente.
"They say my brain meltin' andthe only thing I'll tell 'em is I'm livin' for the present and the future don't exist, so baby take your clothes off, a chance like this you may never get to show off, show off, show off what you talking about, unless you like to tease, baby, when in reality you don't know how to please, baby, blue-ball queen, take your fucking seat, baby, ride it out, now I know you wanna scream, baby, I'm better than your next man and if he swingin' I get dumber than the next man, 'cause I don't play, unless it's keys then I play all day, you like them keys? We gon' play all day, wet dream fry your brain all day, I think you lost your morals, girl, but it's okay 'cause you don't need 'em where we're going, in that two-floor loft in the middle of the city, after rolling through the city with me, I promise you gon' see that I'm only fucking twenty, girl".
Non è possibile.
Non è veramente possibile che Luke Hemmings, quel demone dagli occhi del colore del paradiso, sia in ogni maledetta canzone di Abel.
È ovunque.
E se combino Luke a una canzone che parla di sesso... Beh, credo che se al telegiornale sentiró parlare di inondazioni stasera, sapró che è colpa mia.
"Ehm... Terry?" Mi richiama la voce di Calum leggermente sconcertata, facendomi girare di scatto e togliere le cuffiette, quando vedo, dritto sulla porta e con un sorriso che non promette nulla di buono, un ciuffo color del grano che non passa inosservato, e a quanto pare non sono l'unica a pensarla così perchè Michelle, ancora davanti al banco di Clarissa, mormora un "Luke?".
"Lo conosci?" Domando, sentendo uno strano mix di sensazioni alla bocca dello stomaco davanti alla faccia stupita di Michelle.
Dovevo aspettarmelo, stupida deficiente con l'ormone in subbuglio che non sono altro, che sarebbe andato in giro a caccia di altri fiori da cogliere alla prima occasione, eppure, dentro di me, mi sentivo speciale.
Avevo ragione: Luke Hemmings è lo Starboy per eccellenza.
"Purtroppo lo conosco da quasi vent'anni: è mio cugino".
E a quelle parole io e Clarissa non possiamo che scambiarci un'occhiata che vale più di mille parole.
Compagne di gite in canoa su fiumi da me creati, amiche nella buona e nella cattiva storte, per i concerti di Matty fragola e di Brendon banana, ma soprattutto unite sotto un unico segno, come le Winx.
La sfiga.

Starboy || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora