Pov's Peter
Sono passati già due giorni, Cass ancora non mi parla.
Non ce la faccio più, mi da fastidio vederla ridere con gli altri.
Oggi le devo assolutamente parlare." Peter, ti muovi?" Chiede Dimitri.
" arrivo " chiudo casa e entro nella sua macchina." dobbiamo passare anche da Jace" mi avverte
Domani abbiamo la famosa partita di basket, il coach non fa altro che metterci sotto pressione.
Io che sono il capitano incomincio a risentirne, non vedo l' ora che la stagione finisca, per rilassarmi un po'." Giorno ragazzi" saluta Jace.
Non mi ero accorto di essere già arrivato a casa sua." Peter oggi, tu io Nick, Anter.....e " si ferma.
" e....." lo incoraggio a finire la frase
" Carl. Dobbiamo ripassarci gli schemi " dice
Carl.....odio quel ragazzo, non mi è mai stato simpatico, poi da quel pomeriggio in palestra, quando ci ha provato con Cass.La mia Cass
La tua Cass..? Da quando è tua, sono rimasto indietro, devo sicuramente essermi perso qualche passaggio.
Ma la finisci?
Insomma, stavo dicendo che lo odio.
Arrivati a scuola, scendo dalla macchina e vado vicino a Nick.
Sto per salutarlo, quando arriva Cass tutta sorridente che lo abbraccia." Buon giorno ragazzi " mi anticipa Dimitri arrivando seguito da Jace.
Mi avvicino di più al piccolo gruppo che si è formato.
" Ehi Jace " la sua voce, mi è....mancata ?
" ehila bionda " la saluta Dimitri
" ciao sgorbio" lo saluta lei ridendo.
" Nick che programmi hai oggi?" Chiede al fratello
" Ho allenamento con la squadra fino a tardi. " le risponde.
" Domani la partita sarà alle 16:00 giusto?" ChiedoAppena Cassandra sente la mia voce si irrigidisce.
" io vado, ci si vede a pranzo. " dice secca e se ne va.
Devo parlarle ora.
A pranzo ci saranno anche gli altri, io però ho bisogno che ci siamo solo noi due.
Ormai è diventata un abitudine riunirci a pranzo, piano piano si sta creando un gruppo. È piacevole la compagnia che si è creata.Senza salutare nessuno, incomincio a seguirla.
Sta per entrare in aula ma le prendo un polso e la trascino da una parte più appartata per parlarle.
" lasciami immediatamente " dice dimenandosi
Mi fermo davanti allo sgabuzzino.
" Ho bisogno di parlarti " le dico non lasciandola.
" ho bisogno che mi ascolti, e che mi guardi " dico costringendola a girarsi verso di me.Non fa accenno di nessuno parola, perciò incomincio a parlare.
" sono passati due fottutissimi giorni, due giorni, due giorni in cui non ti ho sentito neanche dire ciao. Sto impazzendo.
Orami il mio " regalino" se ne sarò andato, non c'è bisogno che continui a tenermi il muso.
Diciamo che quella sera ero un po', ma davvero poco sbronzo, non ho pensato a quello che facevo, l' ho fatto e basta. E, visto che non hai fatto niente per fermarmi, dubito tu sia dispiaciuto. " forse l' ultima parte avrei dovuto tenerla per me, ma orai l' ho detta.Sta li davanti a me, senza dire una parola. Sta li che mi fissa immobile.
Eh basta !!
" mi faresti il piacere di rispondere ?" Le chiedo.
" so che non hai perso l' uso della parola" continuo
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You are mine
Teen FictionCassandra Hawthorne, ragazza sedicenne con una famiglia apparentemente normale, si trasferisce a Boston per il lavoro del padre. Nuova scuola, nuova città, nuovi incontri, come prenderà tutti questi cambiamenti ? Peter Wright, ragazzo diciassettenne...