Capitolo 41

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Pov's Cass

Oggi si ritorna a scuola. Siamo quasi alla fine dell'anno perciò siamo sommersi dalle verifiche e dalle interrogazioni.
Onestamente, per quanto riguarda il weeked a Manhattan, sono felice di essere tornata a Boston.

Città bellissima, ma dall'essere una "vacanza" è stato un viaggio davvero stressante.
Il sogno.
Jessica.
Due cose troppo complicate concentrate in così pochi giorni.

Assorta nei miei mille pensieri già di prima mattina, finisco di prepararmi e scendo al piano di sotto, dove trovo Thessa piegata in due.

Mi avvicino subito a lei mettendole una mano sulla schiena.
"Tutto ok?"
"È solo una fitta" sorride amabilmente.

Non vedo l'ora che nasca, alla prossima visita probabilmente si saprà sa è una femminuccia o un maschietto. Ovvio che vorrei fosse femmina, due fratelli mi bastano e avanzano.

"Tesoro, muoviti o farei tardi a scuola" Thessa posa una mano sulla mia spalla incoraggiandomi ad uscire di casa.
Raccolgo lo zaino ed esco, percorro velocemente le scale con le cuffiette nelle orecchie e lascio che la musica mi invada i pensieri.

"Ehi" Alaska mi saluta non appena arrivo al cancello della scuola.

"Ehi" le sorrido di rimando.

È tra le braccia di Anter che sorride guardandola come se fosse la cosa più bella del mondo.

"Avete visto mio fratello?" Chiedo
"Ah si, aveva una verifica molto importante perciò è corso in classe" spiega Anter.

"Ah bene. Io devo prendere i libri, ci vediamo a lezione ok?" Gli saluto e mi avvio per le scale.

Ho sempre una paura matta di dimenticarmi la combinazione dell'armadietto, quindi ogni volta che devo aprirlo mi assale una piccola ansia che scompare una volta che aperto.

"Mi sei mancata" due mani mi afferrano la vita e un respiro caldo sfiora il mio collo. Riconosco subito il profumo e mi giro.

Gli prendo il viso tra la mani e lo bacio in modo dolce.
"Anche tu"sorrido

Sorrido perché penso a quanta strada abbiamo fatto per arrivare fin qui, e quanta probabilmente dovremo farne per rimanere insieme. Sorrido perché fino a qualche mese fa, non mi sarei mai messa con Peter, invece ora, ora è il mio calmante, e lo amo.

"Che lezione hai ora?"
"Musica"
"E non la salteresti per nulla al mondo vero?" Dice con un finto broncio.

Sorrido sfiorandogli il naso.
"Mi dispiace, ma se non avrò un motivo valido per farlo, non la salterò mai."

"Mmh e io non sarei un motivo valido?" Sussurra con voce roca al mio orecchio, facendomi venire la pelle d'oca.

"Mi spiace deluderla, ma non è un motivo realmente valido"
"Ah si? Bene" si allontana e va via

Ma sei stupida o cosa?
Hai rifiutato Peter e scandisco
P E T E R, per andare a musica?!

Si, l'ho fatto, ma non vedo dove sia il problema visto che abbiamo tutto il pomeriggio libero da poter passare insieme.

Io mi rifiuto di andare avanti con un incompetente come te!

Bene, allora evapora.
Finita l'ora di musica e l'ora di storia, arriva l'ora di chimica.

Arrivo in classe, dove solitamente c'è già Peter seduto al solito posto, oggi vuoto e decido di occuparlo nell'attesa che arrivi.

La lezione inizia ma lui non si fa vivo. Gli mando un sms ma non ricevo nessuna risposta.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 13, 2018 ⏰

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