Capitolo 24

66 3 3
                                    

Pov's Peter

Non ci posso credere.
Quello che è successo ieri sera mi ha lasciato parecchio scioccato, ma immensamente felice.
Avrei voluto dirglielo stasera come 'regalo' ma non ce l'ho fatta.
L'ho vista così piccola avvolta nel suo pigiama mentre beveva l' acqua, che non ho resistito.
Non pensavo che mi rispondesse così, pensavo mi tirasse un ceffone o che mi prendesse a parole.
Invece....ha fatto tutto il contrario.

Pensare che la prima volta che l'ho vista, mi è sembrata una ragazza tutta vanitosa che sa tutto lei, in poche parole una tutta fumo e niente arrosto.
Si è rilevata invece una ragazza, solare, molto intelligente, abbastanza emotiva per alcune cose.

Vederla ora tutta stretta su se stessa, nel letto, vicino a me, mi fa sorridere.
Ha tutti i capelli color oro ramato sparsi sul cuscino.
Le gambe portate quasi fin sotto il mento, è così piccola e piena di energia.

Sono le sei e trenta, la sveglia ha già suonato, ma l'ho spenta.
Non volevo si svegliasse.

Mi avvicino a lei e poso un braccio sulla sua vita portandola a far combaciare la sua schiena al mio petto.
Farfuglia qualcosa di incomprensibile, lentamente si gira.
Apre gli occhi e due oceani mi catturano.
Sono più lucenti del solito.
Sorrido.
" Buon giorno" le dico.
Si stropiccia gli occhi e sbadiglia.
" che ora sono?" Chiede
" sono le sette meno venti" dico
" allora posso continuare a dormire" si rigira e si abbraccia al cuscino.

Che dormigliona.
Avvicino il mio viso nell' incavo del suo collo.
E inalo il suo odore di vaniglia.
Mi fa letteralmente impazzire.

Pov's  Cass

Voglio continuare a dormire. Sentire il suo respiro caldo sul mio collo mi fa venire i brividi.

Sentirlo così vicino mi fa stare bene, al caldo.
Sento qualcosa di caldo e soffice sul mio collo.

Piano arriva fino alla spalla, poi molto e dico molto lentamente risale tracciando una scia di baci umidi e caldi.
" Peter" dico piano.
Ho capito che non dormirò ancora.

" mmh...." dice sul mio collo.
Mi rigiro guardandolo negli occhi.
" hai vinto, non dormo. Che facciamo allora?"
" Potremmo andare a fare colazione e poi a fare un giro per la città" sorride.
Scosto le coperte e mi alzo.

Vado davanti allo specchio del bagno, mi sciacquo la faccia e mi osservo.
Non ho le occhiaie, buon segno, ho le gote leggermente rosate, almeno non sembro uno zombie.
Lego i capelli in uno chignon disordinato ed esco.
Peter è appoggiato alla porta che sorride.
" hai un pigiama che è tre volte te"
" a me piacciono le cose comode e grandi, ci devo ballare dentro." Dico oltrepassandolo e andando in corridoio.

Mi afferra delicatamente per un polso e mi fa rientrare in camera.
" come lo spieghiamo agli altri?"
Effettivamente non ci avevi pensato.
" non ne ho idea"
" potremmo comportarci come se fossimo fidanzati già da tempo, nel senso comportarci normalmente, fare le cose che ci sentiamo di fare, e far trarre a loro le conclusioni " propone.

Non è una brutta idea.
" ok grande capo" mi metto in punta di piedi e gli lascio un leggero bacio a stampo.

Arrivati in cucina, troviamo Alaska Francesca e Jace che fanno colazione sull' isola della cucina.
" Buon giorno " saluto.
Mi rivolgono tutti un sorriso.
" gli altri dove sono?" Chiede Peter.
"Sono andati un attimo fuori a controllare le macchine. "
dice Francesca.
" Quale è il programma di oggi?"
chiedo sedendomi su uno sgabello.
" Bisogna fare la spesa per stasera.
Poi possiamo andare a fare un giro in città" propone Alaska entusiasta.
La porta si apre.
" buongiorno " dicono i ragazzi in coro.

You are mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora