Capitolo 32

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Non ho sonno, dopo aver parlato con Trevis dell'arrivo di un nuovo membro. Siamo stati due ore io e Nick per fargli capire che non verrà abbandonato.

Mi sto rigirando nelle coperte da tutta la notte, tanto vale che mi alzo direttamente. Lego i capelli in una coda alta e disordinata e infilo una tuta. Scendo senza fare rumore ed esco. Corro fino al porto senza pensare a niente, libera.

A volte mi manca San Francisco. Certo qui mi trovo molto bene, città bellissima, però mi mancano i miei luoghi segreti dove andavo a nascondermi per stare sola.

Mi siedo sulla sabbia fredda e guardo l'orizzonte. Il cielo è colorato di un arancio misto all'azzurro, creando armonia tra un colore caldo e uno freddo. Tra poche ore dovrei essere a scuola perciò mi alzo e lentamente riprendo la via di casa.

Apro la porta molto piano per non fare rumore a vado in camera mia.
Non appena entro trovo Trevis che dorme sul mio letto.

Ha il nasino rosso, credo abbia pianto, mi avvicino e gli accarezzo la fronte.

Apre gli occhi, e appena incontra i miei, vedo che sono inondati di acqua.

Lo prendo tra le braccia e lo stringo.
" ehi...." sussurro piano.
Mi stringe forte e piange nell'incavo del mio collo.

Gli lascio un bacio tra i capelli e piano lo scosto.
" ehi..." sorrido lievemente asciugandogli le lacrime.
" vuoi dirmi che succede?"
Scuote la testa.
" facciamo così, ora vai in bagno ti lavi la faccia, ti vesti e ti accompagno io a scuola ok? Così se poi vorrai parlarmene sarò vicino a te"
Fa segno di si con la testa e mi da un bacio sulla guancia per poi lasciare la stanza.

Velocemente mi cambio, prendo lo zaino e vado di sotto.

Mi siedo sul divano mentre aspetto Trevis e accendo il telefono.

Mi ritrovo mille messaggi.
Leggo quelli di Peter.
* ehi, ho saputo che ci sarà un nuovo arrivato, sono così felice per te :* *
* notte piccola *
Appena finisco di leggergli me ne arriva un altro sempre suo.
* buongiorno, passo io a prenderti *
Gli rispondo di venire adesso così mi accompagna per portare Trevis e lui risponde con un rapido arrivo subito.

Trevis scende e sorride. Lo prendo per mano e prima di chiudere la porta urlo per salutare gli altri. Mi giro e percorriamo il vialetto appena fuori, la macchine di Peter arriva e si ferma.

Saliamo in macchina e ci allacciamo le cinture.

" buongiorno...ehi Trev!"
" ehi" saluta piano il bambino.
Peter capisce e sorride.
" ti va di conoscere una persona? Una nuova amica magari"
" chi?"

" aspetta e vedrai"
Mette in moto e torna sulla via di casa sua.
" arrivo subito" ed esce.

" tutto ok?" Chiedo girandomi verso di lui.

" va meglio"
" sicuro?"
" si"
" eccoci!" Peter apre lo sportello posteriore facendo entrare Emily

I due di sorridono.

" ora vi lasciamo a scuola e poi andiamo" avvisa Peter.

I due bambini si presentano e incominciano a parlare.

Gli guardo attraverso lo specchietto e sorrido, sono carinissimi.

" quando arriviamo ti faccio conoscere Kol. È un mio amico e sono sicura che andrete molto d'accordo" esulta felice Emily.

Parcheggia la macchina e scendiamo.

Gli portiamo all'entrata e gli salutiamo.
" buona giornata Trev" gli do un bacio sulla guancia e lo lascio andare verso l'entrata
" anche a te Emi" la saluto, lei mi sorride felice.

Spariscono lungo il corridoio e noi andiamo.

" posso salutarti adesso?" Mi chiede.

Alzo un sopracciglio interrogativo.
Si avvicina e mi bacia.
" ti amo" dice sfiorandomi le labbra.

Lo prendo per mano e andiamo alla macchina.

Arriviamo a scuola e Alaska mi salta in braccio facendomi cadere. Incominciamo a ridere come due malate e ci rialziamo.

" ho organizzato una cosa bellissima. Per il mio compleanno vi porto tutti a Manhattan!!!" Grida.

Sgrano gli occhi e caccio un urlo.

" oddio!! Davvero!! Oh mio dio non ci posso credere... andro a Manhattan!!!" Incomincio a dargli tanti baci sulla guancia per ringraziarla.

" sapevo ci saresti voluta andare. Alla fine tra Miami e Manhattan ha vinto Manhattan !!" Ride

Peter si avvicina sorridente.
" che succede?"
" Alaska per  suo compleanno ci porta  a Manhattan!!" Urlo saltandogli al collo.
Mi afferra saldamente per la vita e ride.
" non ci sei mai stata?" Chiede stupito
"No e non vedo l'ora. Vado a Manhattan " urlo.

Alaska mi prende sotto braccio e ridendo ridendo andiamo a lezione.

" ora è sicuro che odio quel professore, è così irritante"
Sbuffa Alaska.
" ma vedi tu ora non sono più libera di vestirmi di nero, e con le maglie delle band che mi piacciono...ma io non lo so!"
" è arrabbiata perché oggi il prof di storia le ha fatto la ramanzina sui colori, se ne uscito così dal nulla" rido spiegando a Francesca che si è avvicinata con aria interrogativa.

" tralasciando....oggi andiamo a fare shopping!" Dice felice Francesca
" non lo so...for-" Provo a dire
" non era una domanda era un'affermazione. Oggi andiamo a fare shopping, alle 16 davanti a Traus!" Detto questo corre verso la prossima lezione.

" musica? " ci chiediamo
Annuiamo e andiamo verso la classe di musica.

La prof si è assentata quindi abbiamo avuto supplenza, la prof non ha fatto altro che parlare dei fatti suoi, non si è accorta che noi la stavamo ignorando e ha continuata per tutta l'ora fino all'ultimo secondo.

" finalmente !!" Tiro un sospiro di sollievo arrivata in mensa

Ci sediamo tutti quanti al tavolo e iniziamo a raccontarci la giornata.
Dimitri ha fatto filone che Charlotte, e si è fatto sgamare. Un vero idiota.

" che fate oggi pomeriggio?" Chiede Peter
" andiamo a fare shopping" diciamo in coro noi tre

Sui ragazzi compare un espressione di terrore e noi ridiamo.

" non vorrete mica venire?" Chiede Francesca.
" no no, figurati andremo a giocare al campo" dice mio fratello

Sono le 16 sono davanti a Traus ma delle altre manco l'ombra.

" ehi, eccoci!" Salutano.
" entriamo?"
" ovvio"

Dopo aver provato miliardi di vestiti, e comprati tanti altri, aver girato tutti i negozi possibili e immaginabili, torniamo a casa sommerse di buste e stanche morte.

Il telefono squilla, poggio tutte le buste sul letto e rispondo.
" pronto?"
" ehi.."
" dimmi tutto"
" se ti passo a prendere vieni a casa?
Ho organizzato tutto, pizza divano cuscini e....tieniti forte.." dice Peter dall'altra parte del telefono
" e...cosa dai dimmi!" Rido
" SERIE TV!!"
" ci sono!!"
" arrivo allora" ride. Prima che chiuda il telefono gli dico " ti amo scemo"

Avviso mio padre e Thessa ed esco di nuovo. Questa giornata non finirà mai, ma non potevo dire di no a cibo serie tv e Peter.

Spazio autrice
Ehiiiii!!! Eccomi qui, non sono morta.

È da un po' che non aggiorno e mi sento davvero in colpa, mi è mancato tantissimo, però tra compiti, interrogazioni, concorsi, e tante altre cose non ho avuto tempo.

Spero nel vostro perdono e cercherò di ricavarmi del tempo per continuare a scrivere.
Il capitolo è un po' corto e onestamente non mi piace tanto, cercherò di aggiornare il prima possibile. Spero che la storia continui a piacervi.

Avrei voglio di sapere cosa ne pensate, quindi se vi va scrivete qui sotto nei commenti👇 e se vi è piaciuto fate diventare la stellina color arancione.

Un bacione a tutti😘❤
Ps. Scusate eventuali errori. Ok ora mi dileguo un bacio😘

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