Capitolo 28

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Pov's Cass

Quando sono tornata a casa con Nick e Francesca, durante il tragitto non facevo altro che pensare a quello che è successo. Ne ho parlato con Francesca e quando è arrivata Alaska, dopo averglielo detto, ha deciso che dovevamo uscire.

Non mi andava di uscire, ma non avevo scelta, quando quelle due si mettono una cosa in testa, non puoi dire di no.

Sono le quattro del mattino e siamo tornate circa mezz'ora fa.

Non volendo siamo andate nel locale dove c'erano anche gli altri ragazzi.
Quando ci hanno viste si sono subito messi sull' attenti.

Da quando siamo arrivate a quando ce ne siamo andate, Dimitri è stato sempre al telefono. Spero non stesse facendo la telecronaca a Peter.

Il sonno ormai mi è passato, a quanto pare alle altre no, quindi prendo il telefono e vado di sotto.

Appena lo accendo trovo un sacco di notifiche.
Soprattutto tante chiamate perse da lui.

C'è anche un sms, sempre suo.
Lo apro e dice:

" a qualsiasi ora tu veda le chiamate e questo messaggio, ti prego richiamami. Anche se sono le tre di notte. Ti prego Cass....."

Guardo l'ora. Sono le 4:05 del mattino.
Faccio come dice l' sms.

Voglio proprio vedere cosa ha da dirmi, se mi dovesse fare la ramanzina perché ieri sono uscita e Dimitri gli e lo ha detto, chiudo la chiamata e ammazzo Dimitri.

Ok, ma ora che ne pensi di rispondere visto che dall'altra parte ti stanno chiamando?

" pronto..."
" Cass, dove sei? Stai bene?"
" tranquillo ok? Sto bene" rispondo.
La sua voce è preoccupata, molto.
" dove sei?"
" perché?"
" dimmi dove cazzo sei Cass....devo vederti" dice alzando leggermente la voce.
" sono a casa. Ti ho già detto che ti devi calmare" dico piano. Mi ha sempre fatto un certo effetto, sentire la sua voce quando è arrabbiato.
" no, non mi calmo. Ieri sei praticamente scappata. Non mi hai dato il tempo neanche di realizzare quello che stava succedendo" dice

Eh...no, mo basta!
" e cosa avrei dovuto fare? Stare li, ad aspettare che ti uscisse una frase di senso compiuto dalla bocca? Sarei dovuta rimanere li a sentirti balbettare? No.
Me ne sono andata così hai potuto realizzare ciò che è successo con calma." Mi dispiace dirgli queste cose, però....

" Cass...."
" che c'è?" Rispondo
" iniziamo di nuovo questa telefonata."
" che?" È pazzo.
" Cass, dove sei? Stai bene?" Dice
" Peter....fai il serio."
" sono serio. Non voglio litigare per telefono, tanto meno di persona, non voglio litigare con te punto e basta.
Ieri sono stato un cretino lo so, ma ora ho bisogno di vederti, devo dirti una cosa importante" sospira.

" che cosa?"
" per telefono non te la dirò mai"
" mi devo preoccupare Peter? Hai fatto qualche cazzata?!" Chiedo
" tranquilla. Ora ho bisogno di vederti sul serio. Dimmi dove sei che arrivo." Dice, sono sicura si stia preparando, visto che si sentono cassetti e ante dell' armadio che sbattono.
"Sono a casa."
" arrivo...."
" no aspetta, ci sono le ragazze..." dico prima che chiuda la chiamata.

" allora preparati che passo a prenderti."
" ma..."
" niente ma, Cass è importante. Se....se ci tieni, ti prego non fare altre domande."

Dice tutto velocemente e chiude la chiamata.

Vado di sopra prendo le prime cose a caso nell'armadio, vado in bagno a lavarmi.
Do un ultima occhiata al mio riflesso e scendo di sotto. Lascio un biglietto sull'isola della cucina, così quando si svegliano non si preoccupano.
Fuori e tutto buio e fa freddo.

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