Capitolo 37

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" ehi bambolina che ci fai tutta sola qui?"
Corro.
I passi dietro di me si fanno sempre più vicini e veloce.
Corro più veloce, ma sembra come se non mi fossi mossa per niente.

Cado. L'asfalto è freddo, e bagnato.

Piccole gocce ricadono sul mio corpo.
Piove.
Piove lentamente.
Provo a riazalmi ma un dolore al fianco mi ferma.
Sangue.
Rosso.
Un altro colpo di pistola e poi un urlo.
Non capisco più niente.
Vedo un sorriso maligno, e una pistola puntata alla mia testa.
Poi ancora buio.

"Cass, va tutto bene...ehi svegliati"

Apro gli occhi e scatto seduta sul letto.
Ho la fronte imperlata di sudore, i capelli tutti scomposti e i vestiti attaccati addosso.

Mi tocco una guancia sentendo subito dopo una lacrima correre sul dorso della mia mano.

Piano piano arrivano sempre più lacrime.
"Ehi...è tutto ok, è tutto finito." Peter mi prende tra le sue braccia e mi stringe forte da togliere quasi il fiato.

Mi accarezza la schiena lasciando baci tra i capelli.
Poggio il viso nell'incavo del suo collo e piango.

È stato così realistico, troppo.
Ora che ci ripenso accanto a me sull'asfalto c'era un altro corpo.

Un brivido di terrore mi percorre facendomi stringere a Peter.

" piccola sono qui..." mi bacia la fronte.
Mi prende il viso fra le mani e mi asciuga le lacrime.

" ti va di parlarmene più tardi magari ok?" Annuisco lievemente.
" c-che ora sono?" Chiedo piano.

" sono le 5:30 del mattino"
" a che ora abbiamo la sveglia?" Chiedo
" tra circa tre ore" sorride dolce.
" vieni dormiamo, senza incubi ok?"
Mi prende per la vita e mi fa stendere vicina a lui.
Mi abbraccia facendomi poggiare la testa sul suo petto, e facendomi inalare il suo profumo che è come un calmante.

Mi accarezza la schiena facendo su e giù con le mani.
" ora dormi, hai gli occhi rossi e con le occhiaie che sembrano fossi.
Rilassati ok? Ci sono io."
Mi bacia la testa.
Mi alzo di poco, giusto per arrivare alle sue labbra e lentamente le faccio unire con le mie.

Mi stacco di poco quando non riesco più a respirare "grazie" sussurro sfiorandogli le labbra.

Ritorno con la testa sul suo petto, e faccio con la mani dei  piccoli segni immaginari su di esso.

Piano piano sento le palpebre abbassarsi e poi chiudersi definitivamente.

Riapro gli occhi, solo quando sento qualcosa sfiorarmi il fianco.
Sono sul petto di Peter e lui ancora mi stringe a se.

" buon giorno piccola" sussurra sbadigliando leggermente.
" da quanto sei sveglio?" Chiedo spostandomi per guardarlo negli occhi.

"Circa dieci minuti"
"Dormito bene?" Chiede infine
Annuisco.

" ho per caso urlato prima...durante l'incubo..." chiedo quasi vergognandomi.

" no...ti rigiaravi nel letto, e piangevi. Me me sono accorto quando per sbaglio mi hai tirato una ginicchiata nei gioielli" dici grattandosi la nuca.

Spalanco gli occhi e cerco di non ridere.
"Sapevo che non lo avresti fatto spontaneamente, quindi ho pensato stessi sognando e di fatti..."

Una leggera risata esce dalle mie labbra.

"Perché ridi?"
"Perché anche quando dormo ho una mira infallibile" mi nascondo dietro al cuscino ora fra le mie braccia.

"Ah si?!"
"Si" rido.

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