Capitolo 16

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" che ci fai qui?" Chiedo
" dobbiamo parlare " dice
" no Peter, non abbiamo niente da dirci, quindi puoi andare " dico indicandogli la porta.
" non me ne vado finché non avremo chiarito." dice
" cosa dovremo chiarire? Ah, si, il fatto che non sono tua potrebbe andare bene come argomento ?"
" io....." dice
" Tu.... avanti parla! " gli dico mettendomi davanti a lui con le braccia consente.
" tu Peter, non capisci una semplice cosa. Io non sono tua, non puoi picchiare o guardare male ogni persona che fa battutine. Detto questo io ho finito, e tu puoi andare." Vado alla porta e la apro per fargli capire di andarsene.

" Perché con te deve essere tutto così complicato? Perché non si può avere un rapporto amichevole ? Perché ??!" Quasi urla.

Rimango immobile, spiazzata dalla sua reazione.

" Cass, tu non puoi capire...."
" Forse non capisco perché tu non riesci a spiegarlo" dico abbassando il tono di voce.
Fà una risata amareggiata.

" Tu mi fai diventare pazzo.
Appena sei arrivata, mi hai travolto con i tuoi modi di fare, belli e brutti, con il tuo modo di essere.
Semplicemente mi hai travolto, la tua presenza...stare vicino a te mi fa stare bene, anche per poco, però sto bene, non sono possessivo, solo un po' geloso a volte. L' essere geloso è diverso dall'essere possessivo " dice
" Peter, io non sono arrabbiata, per come sei, mi ha dato fastidio il fatto che hai picchiato un tuo amico per me, ti rendi conto? " gli chiedo

" Cass, odio quando mi stai lontana, per colpa mia, ma io non ce la faccio, è una cosa più forte di me. " dice gesticolando

Mi avvicino a lui.
Odio queste situazioni, perché non so come risolverle, io non lo so, non lo so proprio.

Mi avvicino ancora, ma rimango con le braccia lungo i fianchi.

" Peter, calmati. "
" io non ci riesco, c'ho il fuoco che mi ribolle dentro, e non so come fare per calmarlo, non sai quante cose che vorrei fare, ma non posso farle. " dice muovendosi avanti e indietro.

Si ferma vicino alla finestra.

" Ma sai che c'è? Non me ne frega un cazzo !" Dice avvicinandosi a me.

In un nano secondo il viso è tra le sue mani, poi una sensazione di leggerezza mi travolge.
Le sue labbra si posano sulle mie, in un bacio dolce ma desideroso.
Una sensazione di calore mi risale la spina dorsale e ricambio il bacio.
Una sua mano scende e si ferma sul mio fianco sinistro.

Il bacio diventa più profondo.

" Cass, secondo te come sto?" La voce di Alaska che spalanca completamente la porta, ci fa staccare uno dall'altro.

" oh... Peter....ho interrotto qualcosa ?" Chiede imbarazzata.

Abbasso lo sguardo.

" abbiamo una cosa in sospeso noi due, ma non ti preoccupare che la risolveremo presto." Dice Peter al mio orecchio, prima di andarsene mi rivolge un sorriso che mi fa mozzare il fiato.

" ehi, Cass, ci sei?" Chiede Alaska muovendo una mano davanti al mio naso.

Mi accorgo di star trattenendo l'aria, e la rilascio.

" ehm, si si ci sono. " dico
" stai bene? Sembri scossa. È successo qualcosa prima vero?" Dice

" sto bene, e no, non è successo niente. "
" bhe sei pronta tu ?" Le chiedo per cambiare discorso.

" si si, come sto?" Dice sorridendo e facendo una giro su se stessa.
" Alaska sei meravigliosa. " le dico.
" grazie, ti ridó tutto domani promesso " dice
Rido.
Quando scendiamo di sotto, e Anter la vede rimane imbambolato. Si vede che si piacciono. Sono cotti uno dell' altro.

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