2. Confusione nella mia testa

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Alison's POV

Inzuppo i biscotti dentro al latte, ma pensando a tutto quello che era successo con Emily il giorno prima, i biscotti si spappolano e diventa una zuppa densa. Quando mi ha baciata ho provato una sensazione molto strana, mi é piaciuto davvero molto, non capisco il motivo, a me piacciono i maschi. Anche se ammetto che da quando l'ho tirata su da terra, non riesco piú a non pensare a lei e al suo sguardo, é praticamente perfetta. La mia reputazione crollerebbe all'istante se qualcuno verrebbe a sapere che mi "piace" una ragazza, nessuno lo deve sapere, devo dimenticarmi assolutamente di lei, cercheró di essere piú distaccata.
Supero la porta della scuola ripetendomi, non pensare a lei, non salutarla, non guardarla, ma appena la vedo tutto crolla. Mi ritrovo lei davanti la faccia e mi saluta con un abbraccio di breve durata, poi mi sussurra "Scusa ancora per ieri." "Tranquilla, non succede nulla, basta che non si ripeti." le dico per risposta. Le faccio cenno che devo andare in aula e la saluto con un piccolo sorriso.
Entro in aula e ripenso al sul abbraccio, al tocco della nostra pelle, i nostri corpi si completano assieme e ripensando a quando le ho detto che non deve piú ripetersi quel bacio mi scende una lacrima. Una delle mie amiche, Aria, vedendomi piangere mi chiede dolcemente "Che hai? Tutto bene?" "Sisi tranquilla, mi manca solo mio fratello, é da molto che non lo vedo.", lei annuisce con una faccia poco convinta. Finita l'ora mando un messaggio ad Emily e le dico:
-A mensa non sederti vicino a me, dobbiamo allontanarci scusa, lo faccio per te, non voglio farti soffrire...-
-Okay... scusa ancora.-
Sento un nodo in gola e la maledetta voglia di scoppiare in lacrime, cerco di trattenerle invano, corro in bagno mi chiudo dentro e finalmente scoppio a piangere. Sento qualcuno bussare alla porta e riconosco le scarpe di Emily: converse bianche, la riconoscerei ovunque, anche se la conosco da un giorno mi sembra di conoscerla da sempre. Apro lentamente la porta e vedendomi in lacrime mi stringe piú forte possibile a se. Io singhiozzo e lei mi dice "Non mi far preoccupare, cosa hai?" "Niente tranquilla." "Non é niente, sennó non piangevi in questo modo." "Stai tranquilla e lasciami da sola." "No, non ti lascio da sola, ti accompagno a casa." "No, ci vado da sola a casa." "Va bene, se hai bisogno chiama.", noto la sua faccia sconfitta, mentre io annuisco e corro a casa. Passo tutta la mattinata e metá del pomeriggio a piangere nel mio letto. Sono le cinque del pomeriggio e ho una voglia matta di vederla, non posso stare altro tempo lontano da lei, cosí le scrivo:
-Emily, vieni a casa mia ti prego, ho bisogno di un tuo abbraccio.-
-Vengo di corsa, aspettami a braccia aperte.-.
Sorrido nel vedere il suo messaggio e le lacrime decidono finalmente di cessare. Sento il rumore del campanello, apro e corro tra le sue braccia chiedendole semplicemente "Scusa per prima, sono stata sciocca." "Tranquilla.". La stringo tra le mie braccia, vorrei non lasciarla piú andare, ma come tutte le cose, c'é un'inizio e una fine, infatti lei si stacca dall'abbraccio continuando a guardarmi. Mi giro, la accompagno dentro casa e la faccio accomodare sul divano. "Cosa facciamo?" le chiedo per interrompere il silezio, "Possiamo vedere un film oppure andare a fare un giro." "Andiamo a fare un giro, comunque grazie." "Perché grazie?" "Grazie di essere qui, altre persone non l'avrebbero mai fatto un gesto del genere nei miei confronti, soprattutto dopo averti trattato in quel modo." lei sorride e mi da un leggero bacio sulla guancia. Sento il cuore fermarsi per qualche istante, la sento troppo vicina a me, e urlo dentro la mia testa: Alison, AUTOCONTROLLO!. Vedo che si é alzato il vento cosí le passo il mio giaccone, rido nel vederla metterselo, le sta molto attillato e corto di maniche dato che é molto piú alta di me. Lei dice un pó infastidita "Non guardarmi cosí, sei te che sei nana!", faccio il broncio e lei mi da un'altro piccolo bacio sulla guancia, come in simbolo di perdono per quello che ha appena detto. Le faccio cenno di seguirmi e andiamo al Brew. Appena entrate le chiedo "Te che prendi?" "Caffé con cacao sopra." "Il mio preferito." dico sorpresa.
Dopo aver ordinato ci sediamo nel posto in cui sto solitamente con Aria, Hanna e Spencer: il divanetto in fondo al bar. Beviamo i nostri caffé in totale silenzio poi lei dice "Senti, mi sono pentita di ció che ho fatto ieri, mi dispiace." sento il cuore spezzarmisi in mille pezzi, non puó essere vero, si vede che le piaccio da come mi guarda, mi ha baciato lei e ora dice che si é pentita: non la capisco. "Scusa, devo andare, a domani." le dico con tono un pó arrabbiato, non posso stare lá davanti a lei, sto per scoppiare in lacrime e non deve assolutamente vedermi.
Sento il telefono squillare, spero che sia Emily, ma é solo Spencer:
Spencer: -SOS, tutte a casa mia per le 8, mia madre vi ha invitate a cena!-
Io: -Arrivo.-
Hanna: -Sono con Caleb, forse ritardo.-
Aria: -Anche io sono con Ezra, potrei ritardare.-
Io: -Emily?-
Spencer: -Non ho il suo numero.-
Io: -Glie lo chiedo io, tranquilla.-
Spencer: -Grazie.-.
Non ho proprio voglia di rivedere Emily un'altra volta, ma non voglio far sospettare niente, quindi meglio che ci sia. Mi preparo e parto poco prima delle otto per andare a casa di Spencer, dato che casa sua sta accanto a casa mia. Con la mia solita sfortuna, durante il tragitto incontro Emily. Sento dirmi "Ciao, tutto bene?" "Ciao, si si.", non parliamo per tutto il tragitto. Ogni tanto vedo che lei si gira a guardarmi ma io faccio finta di niente.
Entriamo dentro casa di Spencer e vediamo che tutte sono giá arrivate, ci mettiamo a tavola e inizia il mio peggior incubo. Lei é accanto a me, a pochi centimetri di distanza. Non ci rivolgiamo parola per tutta la serata anche se cerca di parlare con me, io faccio finta di stare al cellulare o parlare con le altre mie amiche. Sono troppo ferita dalle parole che ha pronunciato questo pomeriggio e non riesco a non pensarci. Le sue parole mi rimbomano in testa, non ce la faccio piú a starle vicino, cosí dico a tutte "Ragazze, io non mi sento molto bene." loro mi rispondono "Va bene, a domani." "A domani." dico chiudendo la porta alle mie spalle.
Corro disperata nel mio letto e mi addormento in un mare di lacrime.

HOW ABOUT FOREVER? || EmisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora