11. La festa

32 5 0
                                    

Sabato pomeriggio

Eyvar sembrava iniziare a perdonarmi.
Aveva accettato di sedersi sul divano con me e condividere addirittura gli stessi pop corn mentre ci guardavano un film.
"Con chi esci questa sera?"
Gli chiesi per l'ennesima volta facendolo sbuffare.
"Perché sei così insistente?"
"Perché siamo in Islanda da una settimana e sono quattro giorni che esci con un tipo senza volto? Non vorrei tu avessi adescato qualche politico prima di partire."
"Okay. È il presidente della camera."
"Perfetto. Chiedigli di proporre una legge che permette di frequentare l'università online, come in gran parte del mondo."
"Lo farò."
Rispose lo stronzo in maniera seria senza però darmi ulteriori dettagli.
Guardai di nuovo il telefono.
Nessun messaggio.
"E tu invece stai aspettando così ansiosa notizie da parte di chi?"
Alzai il dito medio nella sua direzione.
"Ho visto il suo tik tok."
"Patetico."
Risposi io.
"Io ho trovato carino come si dichiara follemente preso da te."
Mi girai di scatto con gli occhi sgranati e aprii immediatamente l'applicazione sull iPhone andando a cercare i suoi ultimi video.
Allenamento, lui e Gils alla festa, lui e Gils che giocano alla play..
"Che stronzo."
Eyvar scoppiò a ridere.
"È okay se ti piace. Non devo per forza fare sempre la parte della dura."
Alzai di nuovo il dito medio.
"Stai zitto e guarda il film."

Sabato sera

Non pioveva, era meno freddo del solito e Duna era passata da sola a prendermi a casa quindi avevo di fatto molte cose da festeggiare.
Era arrivata in taxi e con lo stesso ci eravamo fatte portare alla festa.
Duna si era congratulata con me quando aveva visto il risultato finale del mio impegno per il make up di quella sera.
Oltre al solito rossetto color vino, avevo provato un mascara nuovo che mi faceva le ciglia molto lunghe e avevo cercato di rendere i miei capelli lisci il più mossi possibile.
Eyvar aveva fischiato diverse volte durante la mia preparazione dicendomi che era gay perché la ragazza più bella del mondo era sua sorella.
"Vi annoierete senza di me. Lo sapete già." Mi aveva messo in guardia prendendomi per mano e obbligandomi a ballare con lui nel salotto di casa nostra.

Duna andava avanti salutando tutti quelli che incontrava sulla strada. Io ovviamente non conoscevo nessuno.
La casa della nostra compagna era un poco fuori città ed era piuttosto isolata. Duna mi aveva spiegato che ogni volta che i suoi partivano in viaggio, dava una feste per i suoi amici dell'università, solo che poi tutti portavano qualcuno e queste feste diventavano dei veri e propri party.
Io di party in Spagna ne avevo fatti molti e non ero sicura che io e Duna avessimo lo stesso concetto del termine ma andava bene così lo stesso.
C'erano un sacco di persone all'interno della casa e un sacco di alcool sparso in ogni angolo.
La musica techno era forte e copriva le voci, quasi rimbombava in quella villa grandissima.
Dopo pochi minuti che eravamo arrivate Duna si era già scolata un paio di shot e sembrava voler proseguire su quella scia. Aveva deciso che quella sera si sarebbe divertita e non sarei di certo stata io a fermarla.
"Sai farlo in gin tonic?"
Mi urlò in un orecchio facendomi sorridere.
"Io so fare qualsiasi tipo di cocktail che esiste al mondo."
Le risposi afferrando il gin dal tavolino.
Preparai un bicchiere per lei e uno per me facendoli poi scontrare per un brindisi.
"Gils e Finn dovrebbero essere nei paraggi."
Alzai le spalle continuando a muovermi a ritmo di musica.
Non mi sembrava così importante doverlo trovare nell'immediato ma effettivamente, Duna sembra ruotare sempre intorno a Gils. Era un poco la sua stampella. Mancava di autonomia, ricercava sempre il suo supporto.
"Vuoi andare a cercarlo?"
Le chiesi ricevendo un super sorriso in cambio.
Mi prese per mano facendomi correre per tutta la casa alla ricerca di Gils e quando lo trovò gli saltò in braccio iniziando a baciarlo.
Cominciai a sentirmi presto a disagio essendo che i miei due amici continuavano a limonare come anguille senza staccarsi per un solo istante. La musica era parecchio forte e gracchiava leggermente nello stereo dandomi un immenso fastidio. Odiavo quando l'audio non era buono, ma nonostante questo mi continuavo a muovere a ritmo di musica cercando di ignorare il fastidio e lanciando di tanto in tanto uno sguardo verso Duna che sembrava un poco brilla e decisamente in vena di baciare il suo ragazzo.
Salutai con la mano alcune ragazze che avevo conosciuto a scuola, una di loro in particolare si fermò a parlarmi per qualche istante quando finalmente Duna tornò alla realtà.
Si avvicinò e mi passò un bicchiere che aveva raccolto da qualche parte ed iniziò a ballare di fronte a me.
Presi un sorso di quello che doveva essere rhum e cola e le passai il bicchiere iniziando finalmente a divertirmi.
Markus, un altro compagno di corso si avvicinò per salutarci e ballò con noi per qualche istante prima di proseguire.
"Gils sta bene?"
Chiesi alla mia amica osservando il suo ragazzo appoggiato al muro.
Lei fece una smorfia.
"Ha un poco male alla gamba e al fianco. Non vuole sforzarsi prima degli allenamenti."
Le feci un cenno con la testa e notai che poco distante a noi, due ragazzi stavano continuando a guardare nella nostra direzione e sghignazzavano fra di loro.
"Chi sono?"
Chiesi a Duna e lei alzò le spalle.
"Sono due riserve della squadra."
Mi scaldai quando voltandomi verso di loro uno dei due alzò la mano per salutarmi continuando a ridere come se si stesse prendendo gioco di me.
Alzai il dito medio in tutta risposta facendoli ridere ancora di più.
A questo punto, presero coraggio avvicinandosi. Il più alto proseguiva a testa alta, spavaldo verso di noi.

Just breatheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora