Martedì sera
Chi era in grado di mantenere un segreto per almeno ventiquattro ore?
Non mio fratello.
Mio fratello era il peggior pettegolo del quartiere. Viveva per parlare degli altri e gli si leggeva in faccia da chilometri di distanza quando aveva qualcosa di succoso da raccontare.
Per quel motivo, Duna e Aisha erano a cena da noi martedì sera e sapevano tutto!Io avevo ignorato spudoratamente ogni domanda o riferimento alla serata precedente e me l'ero cavata egregiamente.
Persino Gils sembrava all'oscuro della nostra uscita e io credevo di essere in una botte di ferro.
Invece no, perché Eyvar aveva incontrato Duna fuori dagli spogliatoi dell'hockey e aveva deciso di cantarle ogni cosa.
Questo era quello che ci aveva portati seduti al tavolo del nostro salotto, con una pizza di fronte a noi e Duna fin troppo su di giri che ascoltava con sguardo sognante quello che stavo raccontando.
Ovviamente, avevo omesso diverse cose dal mio racconto restando piuttosto sul vago.
Finn si era fidato di me quindi non avevo nessuna intenzione di rivelare né il suo posto segreto, né quello che mi aveva raccontato sulla sua famiglia.
Feci un riassunto sbrigativo della sua scenata in classe e del fatto che mi avesse portata a vedere l'aurora boreale senza attaccare troppo aggettivi al racconto e soprattutto, senza spiegare loro le emozioni che erano entrate in gioco."Mio Dio ho bisogno di abbracciare qualcuno." Esclamò mio fratello alzandosi in piedi e sedendosi in braccio ad Aisha che scoppiò a ridere.
"Voglio essere amato anche io così. Mia sorella è la donna più fortunata al mondo e nemmeno se ne rende conto."
Anche Duna sembrava seriamente colpita dal mio racconto e continuava a dire che era sicura non fossero attenzioni tipiche di Finn quelle che mi aveva riservato.
"Lui solitamente le ragazze le porta alle feste oppure alle partite di hockey. Gils non mi ha mai raccontato altro ma so che non si è mai preso di nessuna fino ad ora. Forse con te Ina è diverso."
Alzai gli occhi al cielo fingendo di mettermi le dita in gola.
"Odio queste storie da romanzo rosa. Il cattivo ragazzo ruba cuori che incontra colei che lo farà innamorare e cambierà per sempre. Le persone non cambiano, soprattutto non per gli altri."
Aisha mi rubò una fetta di pizza al prosciutto vegano dal piatto.
"È vero. Però tutti incontriamo l'amore ad età diverse. Questo è innegabile. Tu ti sei già innamorata?"
Mi chiese la mia amica lasciandomi sorpresa.
"Ina ora fa la superiore perché è una femminista nell'animo e intravede alcuni segnali che la riconducono a storie ben diverse, però ragazze anche lei ha lasciato una bella scia di cuori infranti dietro di sè."
Un coro di risate si sollevò dal tavolo.
Tutti ridevano, tranne me.
"Io non ho mai usato nessun uomo."
In realtà non ero più nemmeno sicura che lo avesse fatto Finn e mi sembrava ingiusto parlare male di lui dopo ciò che avevamo condiviso.
"E forse nemmeno Finn lo ha fatto. Non sono affari miei. Non voglio più giudicarlo in maniera cattiva."
Aggiunsi per lenire i miei sensi di colpa.
"Vi siete ancora sentiti?"
Chiese allora Duna attirando di nuovo l'attenzione di tutti i presenti.
Scossi la testa.
"Oh merda. Come no?"
Domandò Eyvar facendomi ridere.
"Eravamo insieme meno di ventiquattro ore fa. Cosa dovremmo dirci?"
"Scrivigli che andrai alla partita di hockey!"
Mi propose Duna battendo le mani entusiasta.
"No."
Risposi io.
"Sì!"
Dissero gli altri in coro.
Sbuffai tirando fuori il telefono.
"Magari è impegnato."
"Risponderà quando ha tempo."
Stroncò il mio dubbio Eyvar.
"Magari non vuole sentirmi."
"Smettila subito. Digita queste parole del cazzo."
Mi sgridò Aisha autoritaria.
La guardai sorpresa prima di iniziare a scrivere.
Premetti il tasto invia e sorrisi soddisfatta.
"Che gli hai detto?"Ciao, giovedì vengo a vedere la tua partita.
Risposi a Duna soddisfatta.
I tre si guardarono in faccia.
"Ma in Spagna si rimorchia così?"
Domandò Duna piena di dubbi.
"Io non voglio rimor.."
"Ha risposto!"
Urlò Eyvar.
Afferrai il telefono prima che me lo rubasse.
"Che dice?"
"Oh. Dice che giovedì si vede con un'altra ragazza."
Un coro rumoroso si alzò intorno a me facendomi ridere.
"Scherzo."
Voltai lo schermo del telefono per mostrare agli altri il suo messaggio.

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Just breathe
Chick-LitUn libro che parla semplicemente di rapporti umani e relazioni. In un paese avanzato come l'Islanda, quanti problemi possono avere dei giovani adolescenti? Tra amore e amicizia, sentimenti profondi, pianti, crescite e parole dette col cuore. Just Br...