ASPETTATE CHE SI CARICHINO LE CANZONI LOOL.
La mattina, quando mi alzai, il piano superiore era, stranamente, deserto.
Scesi di sotto, la tavola era imbandita per la colazione, mancavano solo i biscotti. Erano le sette e quaranta, tra circa due ore sarei dovuta essere a lavoro.
Mi sedetti a tavola, versandomi il thè nella mia tazza preferita.
Ero nel bel mezzo del pasto quando la porta si aprì, catturando la mia attenzione. Liam, Harry e Zayn entrarono, raggiungendomi in cucina. Posarono una bustina grigia, emanante calore, sul tavolo, causando un alone sul tavolo di vetro.
"Cornetti!" sorrise Zayn.
"Grazie!" dissi con il mio solito tono mattutino.
Ci sedemmo a tavola, divorando in un secondo quei pochi cornetti che erano stati portati. Finimmo la colazione presto, per i vari impegni: Zayn doveva andare in tintoria a ritirare i panni, Harry in palestra e Liam, be' Liam non lo so dove doveva andare. Mentre usciva dalla cucina cercai nel suo sguardo un minimo di comprensione, che non ricevetti. Mi lasciai andare sulla sedia e uno sbuffo pesante lasciò la mia bocca. Harry si accorse della delusione nei miei occhi, li seguì attentamente, captando la tristezza, prima di riportare lo sguardo sul telefono.
"Devo andare, ci vediamo dopo!" dissi, alzandomi e dirigendomi verso la porta.
Ero in anticipo di circa venti minuti, ma non volevo rimanere là dentro, con quella tensione.
Arrivai al posto di lavoro, Lucy aveva già aperto e intravidi la sagoma di Demi entrarvi.
"Ah finalmente sei in orario!" disse Lucy, provocandomi.
"Buongiorno anche a te!" le dissi, facendo cenno a Demi.
"Non darmi del tu, non sono tua sorella!" gracchiò.
"Per fortuna!" sussurrai, provocando la risata della mia amica.
"Cosa?! Cosa hai detto?!" mi minacciò.
"Niente ..."
"Be' meglio, piuttosto mettetevi a lavorare cialtrone!" ordinò.
Guardai Devonne con un'aria da assassina, non la sopportavo più, e ero più che sicura che anche la Lovato provava lo stesso.
La mattina lavorativa passò lenta, come al solito, passando il tempo a giocare al telefono o a parlare con Demetria.
Lucy uscì per pranzare, lasciando me e Demi, sole , nel negozio.
"Brutta idea Lucy, davvero brutta!" dissi guardando la mia amica intenta ad addentare un tramezzino.
"Dove vai?!" mi chiese.
"Ho un piano!" gridai, mentre mi dirigevo nell'ufficio del capo.
Entrai nella grande stanza e, dopo aver preso il mio pranzo dalla borsa, che consisteva nell'insalata di patate, la misi sotto il cuscino dell'imponente poltrona.
Demi mi guardava fiera e stupita.
"Ma lo sai sì, che se ti becca ti licenzia?!" disse.
"Certo che lo so, e senza se: mi beccherà sicuramente e sai che ti dico?! A li mortacci sua! Tanto rivengo a scuola quindi non servirà più rimanere qui a sopportarla!"
"Cosa?! Torni a scuola?!" pronunciò stupita, con gli occhi scintillanti.
Annuii, piegando lo sguardo.
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You don't know about my life
FanfictionFlame è una diciannovenne londinese, irresponsabile ma indipendente. Questi sono solo due degli innumerevoli tratti positivi e negativi del carattere forte e ribelle di Flame. La ragazza in questione è sempre in lotta con se stessa e con gli altri a...