thirty 30

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ASPETTA CHE SI CARICHINO LE CANZONI :)

http://www.youtube.com/watch?v=zQME-ChSwNM

“Harry ..” incrociai le dita tra le sue, abbassando lo sguardo verso l’asfalto su cui stavamo camminando.

“Sì, quello è il mio nome!” scherzò facendo dondolare il braccio, trascinando il mio con il suo.

“Harry, sono seria” lo inchiodai con lo sguardo.

Tacque invitandomi a continuare con alcuni cenni della testa.

“Domani mi accompagni?” sussurrai, obbligandolo ad avvicinarsi per sentire.

“Dove?Alla festa?” chiese cercando i miei occhi, socchiusi per il vento.

“No .. alla po… - mi feci coraggio – alla polizia” mandai giù il groppo di lacrime che si era formato nella mia gola.

“Certo!” strinse di più le dita per farmi sentire al sicuro.

L’aria frizzante veniva trascinata violentemente dal vento, che portava il profumo della pioggia che stava per essere rilasciata dal cielo.

I lampioni erano in competizione con le stelle, illuminando le strade con la luce fioca.

La luna splendeva piena nel cielo notturno, accompagnata dai suoni degli scoiattoli e dei procioni fuggitivi.

“No ,non piangere!” unì le braccia dietro le mie spalle, accarezzando i capelli rossi.

Singhiozzai contro il suo petto imponente , nascondendo il volto dagli occhi indiscreti dei passanti.

Harry mi diede coraggio, pronunciando dolci parole al mio orecchio.

“Guardami” mi sollevò il mento, per far incontrare i nostri sguardi.

Scacciai le ultime lacrime sbattendo le palpebre, prima di osservare i suoi meravigliosi occhi infondermi forza.

“Stai calma, ci sono io!” sussurrò avvicinandosi con il volto.

Unimmo le labbra, le mie tremanti e incurvate, le sue morbide e impassibili.

Chiusi gli occhi per sentire meglio le sensazioni che il ragazzo voleva comunicarmi.

Segnai dei ricci con le dita, che avevo affondato in quella foresta perfettamente non curata.

Una goccia bagnò la mano che passava tra i capelli mossi.

Un’altra goccia cadde sul punto in cui i nostri nasi si univano.

Un’ ennesima goccia s’infiltrò tra le nostre labbra.

Ne seguirono altre leggere, fino ad arrivare ad alcune molto più pesanti e intente a cadere a terra più velocemente.

“Harry – mi staccai leggermente- sta piovendo” sussurrai.

“Lo so” sibilò facendo toccare le nostre fronti.

“Non pensi sia ora di andare?!” risi.

“Forse..” mi guardò malizioso, annullando di nuovo le distanze tra di noi.

La pioggia si fece più fitta e cominciò presto a bagnare qualunque cosa fosse scoperta, noi compresi.

“Dove vai?” rise il riccio correndo dietro di me.

“A casa! Corri!” gridai muovendomi velocemente per le strade bagnate e scivolose.

You don't know about my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora