ASPETTA CHE SI CARICHINO LE CANZONI.
“C’è qualcuno per te” Zayn disse bussando alla porta della mia camera.
“Ora scendo!” gridai, scollandomi il computer dalle gambe piegate, poggiandolo alla mia destra.
Mi guardai allo specchio e mi sistemai i capelli scompigliati, per poi avviarmi verso le scale.
“Ashton?!” esclamai, una volta che scesi le scale.
“Flame em .. ciao!” sorrise.
Vidi un lato della faccia di Zayn, spiarci dal salotto, dove si stava gustando la partita di calcio.
“ Ciao! Che ci fai qui?” chiesi perplessa, appoggiandomi allo stipite della porta d’ingresso.
“Em.. ti ho portato questo! – mi allungò il quaderno di psicologia- Lo hai lasciato a scuola oggi ..” abbassò lo sguardo imbarazzato.
Non capivo perché fosse imbarazzato, visto che si era presentato con tanta sicurezza e spontaneità, finché non mi guardai. Ero in pantaloncini , quelli che si usano per stare in casa, e il top bianco, ancora bagnato, senza reggiseno.
Arrossii.
“Oh em … senti intanto accomodati , vado a mettermi qualcosa più decente!” esclamai, allontanandomi verso la camera.
“Zayn! Fai il bravo padrone di casa!” gridai per le scale.
Cercai frettolosamente nei cassetti, arraffando una maglietta larga di Liam e infilandola.
Mi catapultai in fondo alle scale, notando che Zayn stava parlando con Ashton.
“Okay, ora puoi anche andartene!” dissi, spingendo il moro, che emise un grugnito di disappunto, verso il salotto.
“Allora … dicevamo?!” chiesi ironica, ritornando nella posizione di prima.
“Em.. il tuo quaderno di psicologia!” mi allungò il quaderno scarabocchiato.
“Ah grazie! Come è andata oggi?” cercai di conversare.
“Bene, se tralasciamo che un gruppetto di ragazze mi ha rovesciato il pranzo addosso, è andato bene!” scherzò.
“Devono essere Lauren e le altre, ci scommetto!” sussurrai.
“Non lo so … L’unica cosa che sapevo era che avrei voluto pranzare con te … ma non c’eri ..”sorrise, facendomi arrossire di nuovo.
“Raccogli la bavetta Payne!” esclamò Louis, entrando dalla porta principale, che era rimasta aperta.
Niall lo seguì a ruota, ammiccando un occhiolino, riferendosi a Ashton.
Sapevo che sarebbe arrivato anche Harry, e non sapevo che fare.
“Scusalo!” esclamai, riferendomi alla battutina di Louis.
“Non ti preoccupare! Comunque … come mai sei andata via oggi?” chiese.
“Mio fratello ha avuto un incidente con la macchina e quindi …” sibilai, spostando lo sguardo in basso.
“Oddio, scusa .. non volevo!” disse mortificato.
“Nono, non ti preoccupare … sono cose che capitano!” continuai a guardare il parquet sotto di me.
“Ok … - lo sguardo che Harry ci lanciò, lo mise in imbarazzo – Senti ora è meglio che vada!” si avvicinò, lasciandomi un bacio sulla guancia.
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You don't know about my life
FanfictionFlame è una diciannovenne londinese, irresponsabile ma indipendente. Questi sono solo due degli innumerevoli tratti positivi e negativi del carattere forte e ribelle di Flame. La ragazza in questione è sempre in lotta con se stessa e con gli altri a...