twelve 12

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ATTENZIONE : QUESTO CAPITOLO POTREBBE TURBARE I LETTORI.

ASPETTATE CHE SI CARICHINO LE CANZONI.

Tornammo a casa ridendo, ancora grondanti d'acqua, tracciando il nostro percorso di goccioline.

La casa era vuota : nessun rumore della televisione, nessun Niall che rovistava nel frigo, nessun suono della doccia.

Eravamo soli.

Posai la borsa sulla sedia nella mia camera, prendendovi il telefono.

La porta si aprì di un minimo, lasciando filtrare l'aria fresca dallo spiraglio.

"Harry lo so che sei tu!" dissi aggiustandomi i capelli bagnati.

Una sagoma entrò a gattoni nella camera, bagnando la moquet.

" Miao!" fece finta di miagolare.

"Ciao bel gattino! Levati dalle palle!" pronunciai, avvicinandomi con la mia faccia al suo viso, con la vocina sdolcinata.

"Miao!" miagolò offeso.

"Harry - risi - sul serio vai via devo cambiarmi!"

Si alzò in piedi, vidi la sua altezza sopraffare la mia.

"Potrei rimanere qui, la cosa sarebbe interessante!" ammiccò, spostandomi una ciocca di capelli dalla spalla.

"Cammina! Smettila di fare l'idiota!" scherzai spingendolo via.

Si oppose al mio spintone, avvicinandosi di nuovo di me.

Le sue braccia avvolsero il mio bacino, eliminò le distanze facendo incontrare le nostre fronti, riuscivo a sentire il suo respiro caldo. La mia mano si posò sul suo petto ancora umido, cercando di opporsi alla sua presenza. Non riuscivo a non guardare quegli occhi meravigliosi, catturavano la mia attenzione, facendomi abbandonare il piano di allontanarlo.

La mia mano si staccò dal suo petto, dirigendosi sulla nuca,che spinsi forte contro il mio viso.

Le nostre labbra si incontrarono in un delicato bacio. Le bocche si increspavano dolcemente, le une completando i movimenti delle altre.

Socchiusi la bocca per permettere alla lingua calda di Harry di incontrare la mia.

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Il riccio mi sollevò, facendomi mettere a cavalcioni su di lui. Le mie mani si addentrarono nella folta chioma riccia, segnando con il dito qualche ricciolo.

Harry si diresse verso il letto, adagiandomi delicatamente sulle coperte leggere.

Lo vidi in tutta la sua bellezza mentre si sfilava la maglietta bagnata abbandonandola sul pavimento, ai piedi del letto.

Si pose sopra di me lentamente, assicurandosi che i lividi fossero spariti. Le mie mani si appoggiarono sulle sue spalle, dandomi la spinta per raggirarci.

In pochi secondi mi trovai sopra di lui, le mie ginocchia lo tenevano fermo ai lati. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, per aiutarmi a non sbilanciarmi durante il movimento in cui scoprii il mio corpo superiore, lanciando via la maglia a fiori, rimanendo con solo il reggiseno ancora bagnato.

"Sei ancora bagnata, meglio che ti tolga il reggiseno!" sorrise malizioso, facendo salire le mani lungo la mia schiena per liberare i miei seni.

"Anche tu! Meglio provvedere!" sussurrai, scorrendo sulle sue gambe per liberarlo dalla morsa dei pantaloni, che stavano facendo risultare l'erezione possente una vera e propria agonia.

You don't know about my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora