sixteen 16

2K 85 3
                                    

ASPETTATE CHE SI CARICHINO LE CANZONI.

“Ma sei pazza?!- mi scosse Niall.- fare a botte?!”

“Se l’è cercate!” cercai di giustificarmi.

“Non vuol dire niente! Se ti denuncia non penso che ci sia qualcuno disposto a pagare l’avvocato.. anche perché i soldi non ci sono!” disse.

“Niall calmati! Non lo farà, è troppo codarda! E poi non mi interessa cosa farà : erano tre anni che volevo picchiarla e finalmente ho avuto l’opportunità!”

Scosse la testa arrabbiato.

“Spero solo che tuo fratello non lo venga a sapere!”

“Come fa?! Ti ricordo che è su un letto d’ospedale!”cercai di staccare le dita del biondo, che si erano avvinghiate intorno alle mie braccia.

“Dai, ora andiamo!” mi porse un braccio sulle spalle, facendo un sorriso di comprensione sul suo volto.

In macchina si sentiva solo il battere delle dita di Niall sul manubrio, a tempo con la musica proveniente dalla radio.

“Dove stai andando?!” gli chiesi non appena cambiò strada.

“All’ospedale”

“Per?!” pronunciai perplessa,aggrottando la fronte.

“Per stare con tuo fratello?!” rispose con una voce da idiota, come se volesse prendermi in giro.

“Ma dobbiamo fare i compiti!” dissi.

“Ho parlato con i professori … hanno detto che finché Liam non starà meglio, possiamo anche non farli” ribatté subito.

Sbuffai. Non volevo tornare in quel posto che mi metteva alquanto a disagio e di certo non volevo stare nella stessa stanza con Harry.

“Metti giù i piedi!” mi ordinò ridendo il biondo, non appena posai i piedi sul cruscotto.

“Come se fossero le scarpe a rovinare questo porcile!” ridemmo.

Fece il solito gesto come per dire “ questa l’hai vinta tu!” prima di riportare le mani sul volante e parcheggiare.

“Finalmente! Come mai così tardi?!” ci accolse Louis, alzandosi dalla sedia.

“La ragazza qui, ha quasi rotto il naso a una!” disse con nonchalance, indicandomi e masticando la gomma.

Le espressioni dei presenti erano epiche :  un sorriso curvava la bocca spalancata e gli occhi erano sbarrati, increduli alle parole che il biondo aveva appena pronunciato.

“Stai scherzando spero?!” si rivolse a me Zayn.

“No!” scoppiai a ridere.

Rimase impassibile, quasi impaurito.

“Tranquillo non ti picchio, lei se l’è cercate!” feci un occhiolino, come per rassicurarlo.

Mi sedetti sull’ultima sedia disponibile, lasciando Niall in piedi e lanciandogli un sorriso beffardo.

Cominciammo a chiacchierare su come era accaduta la faccenda.

Harry in tutta la conversazione  era rimasto in silenzio, con lo sguardo vagante, sullo schermo luminoso del telefono, che a volte si spostava verso di me.

“Che ore sono?!” chiese improvvisamente Zayn, non appena un leggero silenzio calò nella stanza.

“Quasi le cinque” sbuffai annoiata.

You don't know about my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora