seventeen 17

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“Flame! Flame svegliati, dobbiamo andare a scuola” la voce di Niall di strappò via dal mondo dei sogni.

“Che ore sono?” chiesi con la voce roca, ancora impastata dal sonno.

“Le otto, sbrigati!” mi incoraggiò ad alzarmi.

Diedi un bacio sulla guancia a Liam, e mi spinsi oltre il letto.

Sorrisi al biondo, con la mia faccia da ebete mattutina, mentre mi dirigevo nel bagno della camera azzurra.

Mi lavai quel che potei, mi rifeci il trucco sbafato dalle lacrime, mi vestii con gli abiti che Niall mi aveva gentilmente portato e uscii dal piccolo bagno.

Mi faceva un po’ schifo andare in giro senza la mia solita igiene personale curatissima, ma avevo dormito in un ospedale e non c’era tempo di tornare a casa, rilavarsi e poi andare a scuola, quindi mi dovevo accontentare.

“Andiamo che Harry ci sta aspettando in macchina!” mi incitò.

“Ecco fammi salutare Liam … aspetta cosa?!” chiesi sorpresa, aggrottando la fronte.

“Harry è in macchina, dobbiamo accompagnarlo in palestra!”

“Ah … - dissi scocciata- Allora andiamo!” lo sorpassai, facendomi strada nei corridoi, popolati solo da suore e infermiere.


“Buongiorno!” mi sorrise il riccio.

“Giorno!” ricambiai il sorriso, palesemente finto.

Niall entrò in macchina e, subito dopo aver messo in moto, partì.

“Hai proprio un bell’aspetto Payne!” scherzò Harry, avvicinandosi con il volto verso il sedile anteriore, dove ero seduta.

“Solo perché hai un cognome figo non vuol dire che tu lo sia, Styles!” lo smerdai, provocando una grossa risata  dei presenti.

“Sappi che mi vendicherò!” mi minacciò ridendo.

“Non ti conviene Hazza! Ti smerderà ancora di più!” irruppe il biondo, con un sorriso divertito, mentre si fermava davanti alla palestra di Harry.

“Nono, puoi anche tentare, ma a tuo rischio e pericolo!” risi.

“Oggi sei in vena di battute, eh Payne?!” chiese ironico, passandomi una mano tra i capelli, scompigliandoli, mentre usciva dalla macchina.

“A dopo Ssssstlyles!” pronunciò Niall, marcando fortemente l’iniziale del cognome.

“Certo che è strano forte! Prima sta incazzato a morte, il giorno dopo fa il cretino! Poi dicono che le femmine sono difficili da capire!” sorrisi mentre questi pensieri femministi occupavano la mia mente.

Harry era davvero strano, ma riusciva in qualunque momento a essere nei miei pensieri. Mi piaceva quando faceva il cretino e scherzava con me, così era accaduto il nostro primo “incidente”, come lo aveva chiamato lui.

“Perché ridi?!” chiese curioso il biondo.

“Stavo ripensando alla faccia di Harry!” scoppiai a ridere e Niall con me.

Arrivammo al parcheggio della scuola.

Ed era là insieme a Demi.

“Ehy!” gridò Demi saltando su di me.

“Matta, psicopatica che non sei altro! Levati!” urlai cercandola di farla scendere.

“Vieni qui! Picchiatrice dei miei stivali!” mi abbracciò Ed , spostando con un colpo di fianco la Lovato.

You don't know about my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora