Capitolo 1

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Yesterday I died
Tomorrow's bleeding



Jimin



Li osservavo camminare mano nella mano per le strade di Seoul, ammirando le vetrine con decorazioni natalizie, era solo il 5 di Novembre. Dal cielo scendeva una leggera pioggerellina che bagnava lentamente il mio viso, mischiandosi alle lacrime. Sembravano così felici, così innamorati, Taehyung che tirava per un braccio Jungkook, mostrandogli un oggetto che aveva attirato la sua attenzione, avvicinandosi ad una vetrina come un bambino sorridente, indicando qualcosa e voltandosi verso il suo compagno. Jungkook gli accarezzò i capelli dolcemente, mettendogli un braccio attorno alle spalle, promettendo che gli avrebbe comperato ciò che desiderava. Pian piano si allontanarono abbracciati, riparandosi con un ombrello, costretti dal maltempo che stava peggiorando. Molto lentamente senza farmi notare mi avvicinai al negozio e guardai gli oggetti esposti in vetrina. Qualcosa catturò subito la mia attenzione, come sapevo perfettamente che fosse ciò che aveva attratto anche Taehyung. Era un modellino di una Mustang gt 500 blu e grigio metallizzato. Taehyung aveva una passione per le automobili da corsa, per questo motivo possedeva molti videogames che riguardassero corse di moto e auto. Decisi di entrare e comprargliela come regalo di Natale. Quando uscii dal negozio il maltempo si era trasformato in un forte temporale, così fui costretto a chiamare Yoongi hyung per farmi dare un passaggio. Avrei potuto chiedere aiuto a Hoseok, essendo il mio coinquilino, ma sapevo che a quell'ora stava schiacciando il suo pisolino e non volevo disturbarlo.
Aspettai sotto un portico per evitare di bagnarmi e poco dopo vidi una macchina nera che si avvicinava. Era Yoongi hyung. Gli feci cenno con la mano e si fermò accanto a me sul marciapiede. Con passo svelto entrai in macchina, venendo accolto da una melodia di un pianoforte come sottofondo e un confortevole tepore. Mi rilassai sullo schienale, senza però guardare nella direzione del conducente, sapendo già cosa aveva da dirmi.

"Allora anche questa volta ci siamo dati allo stalking?" Disse lo hyung.

"Non lo stavo seguendo, volevo fare quattro passi e casualmente li ho visti." Sospirai.

"Quando ti deciderai a dirglielo?"

"A dire cosa? E poi a chi?" Dissi, fingendo di non capire.

"Smettila Jimin. Stai solo distruggendo te stesso. Dovresti prendere coraggio e confessarti a lui."

"A quale scopo? È innamorato perso di Jungkook, se glielo dicessi non cambierebbe nulla."

"Questo non puoi saperlo."

"Yoongi per favore portami a casa, sono stanco." Dissi mettendo fine alla conversazione. Per tutto il tragitto non disse più nulla, lasciando spazio alla dolce melodia, composta da lui stesso, di espandersi dentro l'auto, facendomi pian piano rilassare.



"Sono a casa!" Annunciai, mentre Yoongi chiudeva la porta dietro di sé.

"Bentornato Jiminnie! Oh ciao Yoongi!" Gioì Hoseok.

Molte volte invidiavo quella sua innata allegria che lo accompagnava giorno per giorno. La mia, di allegria, mi aveva abbandonato da molto tempo.
"Abbiamo portato la cena." Disse Yoongi.

Lui non aveva mai avuto allegria nella sua vita. Era un ragazzo perennemente serio, con il viso contorto in un'espressione annoiata o infastidita. Mi chiedevo spesso come facesse a non mostrare nemmeno un sorriso, anche in momenti in cui non potevi fare a meno di provare felicità.
Hoseok iniziò ad apparecchiare la tavola per quattro e mi chiesi il perché. Poco dopo realizzai.

"No Hoseok hyung, Taehyung non sarà a cena con noi." Dissi con tono basso.

Yoongi hyung mi lanciò un'occhiata mentre mi dirigevo verso la mia stanza, sbattendo la porta. Mi era passata la fame. Cercai di distrarmi afferrando il mio blocco da disegno, iniziando a tracciare delle linee, pensieroso. Pian piano il disegno prese la forma di un volto. Occhi a mandorla, un piccolo grazioso neo sulla punta del naso, sorriso squadrato, labbra da invidiare. Kim Taehyung. Rimasi a fissare il ritratto immobile. Dopo di che lo strappai con furia, lo accartocciai e lo gettai nel cestino della spazzatura.

"Jiminnie la cena è pronta!" Urlò Hoseok hyung.

Lo ignorai e mi distesi sul letto, cercando di sopprimere il tumulto di emozioni che si stavano scatenando dentro di me. Sprofondai in un sonno agitato, sognando il ragazzo che amavo che mi scrutava con sguardo derisorio, mentre si allontanava pian piano, fino a scomparire del tutto.

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