And when the night is cloudy, there is still a light that shines on me
Third person
Yoongi si svegliò in seguito ad un rumore proveniente dalla cucina e sbadigliò, tastando il comodino alla ricerca del telefono per vedere che ore fossero. Le undici del mattino. Il ragazzo mugugnò, era ancora troppo presto per alzarsi, almeno per una persona pigra come lui, ma i rumori non accennavano a smettere, così armato di coraggio mise piede fuori dal letto e si diresse in cucina per vedere cosa stesse accadendo. La scena che si presentò davanti i suoi occhi lo lasciò senza fiato. Il suo piccolo Kookie gli dava le spalle, impegnato nell'impasticciare la cucina, la maglietta nera sporca di farina e marmellata, le gambe muscolose scoperte, le sue perfette forme in bella vista. Silenziosamente Yoongi si avvicinò a lui e gli circondò la vita con le sue pallide braccia, facendolo sussultare. Si alzò in punta di piedi e lasciò un leggero bacio sul suo collo, osservando con sorpresa ed estremo piacere la pelle del minore venir attraversata da brividi. Jungkook si voltò verso di lui e gli regalò il sorriso da coniglietto più dolce del mondo. Si chinò verso di lui e lo baciò lentamente, assaporando le sue labbra.
"Buongiorno hyung." Sussurrò.
"Buongiorno Kookie."
"Cosa stai combinando nella mia cucina?" Ridacchiò.
"Beh...Volevo farti una sorpresa e prepararti la colazione, ma le cose non sono andate come pensavo." Disse grattandosi la nuca.
"Non fa niente, faremo colazione fuori."
"Sai.... Questa notte ho fatto un sogno molto bello." Continuò, la mano che viaggiava sul petto dell'altro.
"Ho sognato noi due, nel mio letto..." Passò una mano tra i suoi morbidi capelli, attirandolo a sé.
"Peccato sia stato solo un sogno." Fece un finto broncio, sperando di farlo cadere nella sua trappola.
"Beh possiamo farlo diventare realtà, che ne dici?" Un sorriso malizioso si dipinse sul volto di Jungkook.
Senza aspettare una risposta lo prese in braccio e lo portò in camera da letto.
Un guscio vuoto. Ecco cos'era diventato Taehyung. Si alzava la mattina, consumava i pasti, si faceva una doccia, scambiava alcune chiacchiere con la sua famiglia e poi tornava nella sua camera ad osservare il soffitto. Aveva lasciato l'appartamento che condivideva con Jungkook e di conseguenza aveva lasciato anche lui. Era meglio per entrambi. Non avrebbe voluto farlo soffrire ancora. Afferrò ChimChim e se lo strinse al petto. Sentiva la sua mancanza in una maniera incredibile. Hoseok gli aveva riferito che era atterrato negli Stati Uniti sano e salvo ed ora si trovava a New York. Avrebbe tanto voluto essere con lui, tenerlo tra le braccia, accarezzare quel viso perfetto, vederlo sorridere soltanto per lui. Sospirò e prese carta e penna. Ultimamente lo aiutava molto scrivere, riusciva a esternare meglio i suoi sentimenti, scrivendo ciò che gli passava per la mente, ciò che sentiva in quell'ultimo periodo. Un vuoto. Avvertiva un enorme vuoto senza il suo Jimin accanto.
"Ti prego, torna da me." Sussurrò, le lacrime che bagnavano la carta.
New York era una città caotica, non si fermava neanche per un momento. Jimin osservava, studiava, assorbiva tutto ciò che poteva vedere, udire, assaggiare. Voleva ricordare ogni minima cosa di quella incredibile esperienza. Suo fratello lo aveva portato a fare una passeggiata nel quartiere dove abitava e impugnando il suo cellulare, catturava ogni particolare. Jihyun gli aveva promesso che lo avrebbe portato a visitare così tanti luoghi, Los Angels, Miami, Washington e Jimin non vedeva l'ora. Per cena si fermarono in un ristorante che serviva dell'ottimo sushi e Jimin poté fare la conoscenza degli amici di suo fratello, tutti ragazzi simpatici e a posto. Era felice che Jihyun fosse riuscito a crearsi una vita in America. L'indomani lo avrebbe portato a visitare i loro zii, le persone che si erano prese cura di suo fratello e lo avevano accudito così bene da farlo diventare una persona eccellente. Si era diplomato con il massimo dei voti, lavorava come apprendista di un avvocato e ben presto sarebbe partito per Boston per frequentare una delle Università più prestigiose del paese e si sarebbe laureato in giurisprudenza. Jimin non poteva essere più fiero si lui ed era certo che i suoi genitori fossero orgogliosi di loro figlio quanto lui. Trascorsero una piacevole serata e dopo aver finito di cenare alcuni suoi amici proposero di andare a ballare in discoteca e Jihyun chiese a Jimin se andasse bene ma lui scosse la testa e disse che sarebbe andato a fare una passeggiata per la città. In un primo momento il ragazzo protestò, volendolo accompagnare ma il maggiore s'impose e lo mandò a divertirsi con i suoi amici. Così rimasto finalmente solo, passò per il loro appartamento e prese il suo blocco da disegno, dirigendosi a Central Park e sedendosi su una panchina, vicino al lago. Impugnò la sua fedele matita e si mise a tracciare contorni di alberi, sagome di scoiattoli che furtivamente si avvicinavano al ragazzo, il lago che risplendeva grazie al tenue bagliore della luna. Jimin alzò gli occhi verso il cielo e ammirò la miriade di stelle che brillavano nella notte. Quando posò di nuovo lo sguardo a terra rimase colpito dallo spettacolo che gli si presentò dinanzi. Delle piccole lucine volteggiavano nell'aria, donando un'aria estremamente romantica. Erano lucciole. Il giovane sorrise a quella vista ma subito i suoi occhi si riempirono di lacrime. Non faceva altro che piangere negli ultimi tempi ed odiava tutto ciò ma non poteva fermarle, non quando il suo cuore doleva in un modo assurdo. Tutto gli ricordava lui, come avrebbe fatto a dimenticarlo? Era così tremendamente in collera con Taehyung ma in quel momento voleva soltanto che fosse al suo fianco. Si piegò in avanti e per una volta da troppo tempo ormai, si lasciò andare a un pianto liberatorio permettendo a tutta la sua rabbia, la sua frustrazione, il suo dolore, di esser portate via dalla leggera brezza di quella notte serena.

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ℬ𝓁𝒾𝓃𝒹 ℒ𝑜𝓋𝑒 ➵ 𝒱𝓂𝒾𝓃
FanfictionKim Taehyung è stato da sempre innamorato di Jeon Jungkook, senza accorgersi però dei sentimenti che il suo migliore amico Park Jimin, prova nei suoi confronti. Ma cosa accadrebbe se con il passare del tempo Taehyung si accorgesse che i suoi sentime...