Capitolo 29

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Lift up your eyes child, lift up your arms, you're home


Third person



Tre anni dopo




Scrutava con fare ansioso la miriade di persone presenti nell'aeroporto, in cerca del suo Jiminnie. Era arrivato con un'ora di anticipo, avendo paura che il suo volo sarebbe atterrato prima e che non lo avrebbe trovato lì ad aspettarlo.

"Sta calmo, il suo volo non è stato ancora annunciato." Sbuffò Yoongi.

Come faceva a rimanere così calmo, così impassibile?

"Cosa credi? Anche io non vedo l'ora di rivederlo." Disse.

"Tutti quanti siamo impazienti di rivederlo." Affermò Jungkook.

"Conoscendo Hobi, starà organizzando una festa di bentornato, invitando mezza Seoul." Sospirò lo hyung.

Jungkook rise e stampò un dolce bacio sul naso del suo ragazzo, il quale arrossì fino alla punta dei piedi, borbottando tra sé. Da quando si erano decisi a confessarsi l'un l'altro, Taehyung non smetteva di pensare a quanto fossero perfetti insieme. Due personalità così opposte eppure così simili. I suoi occhi si rattristirono e il suo cuore doleva. Desiderava con tutto se stesso rivedere il suo Jimin, poterlo finalmente avere tra le sue braccia. Il grande orologio dell'aeroporto segnava le undici in punto e l'aereo di Jimin sarebbe dovuto atterrare verso le undici e mezza. Una mezz'ora. Un'altra sola mezz'ora e avrebbe rivisto i suoi dolci occhi, il suo sorriso luminoso, avrebbe di nuovo udito la sua voce angelica. Taehyung non riusciva a capacitarsi di come avesse resistito tre anni senza di lui. Senza vederlo, toccarlo, baciarlo. Sospirò pesantemente e iniziò a fare avanti e indietro, facendo esasperare e divertire la coppia che lo aveva accompagnato. Ah l'amore, quale assurdo sentimento.

"Io ho fame. Vado a prendere da mangiare, voi volete qualcosa?" Disse Yoongi.

I due giovani negarono con il capo e dopo aver lasciato una carezza sulla guancia del suo ragazzo, si allontanò.

"Hyung devi stare tranquillo, tra meno di un quarto d'ora lo rivedrai." Lo rassicurò Jungkook.

"È questo il problema!" Esclamò.

"Non capisco."

"Ho paura." Sussurrò.

"Ho paura che non provi le stesse cose che provo io quando sono con lui, ho paura che questi anni lo abbiano cambiato, trasformandolo in un'altra persona, ho paura che si sia innamorato di qualcun altro e-"

Jungkook gli diede uno schiaffetto dietro il collo. Non poteva credere che il suo amico stesse pensando quelle assurdità.

"Taehyung, come puoi dire qualcosa di così insensato? Avete affrontato tanti ostacoli, non puoi pensare queste cose."

"Hai ragione..."

"Il mio ragazzo ha sempre ragione." Yoongi era tornato con un sandwich in mano, portandolo alle labbra di Jungkook che ne assaggiò un pezzetto, sorridendo al fidanzato.

"Ah voi due, smettetela di essere melensi."

"Ragazzino, solo perché il tuo lui non è ancora qui, non vuol dire che devi infastidire gli altri."

"Susu non iniziate voi due." Lì rimproverò il minore.

Ad un tratto la voce robotica annunciò l'arrivo di un volo proveniente dall'America. Taehyung andò nel panico e il maggiore sospirò, osservando quella scena. Dire che fosse innamorato di quel ragazzo era decisamente poco.

"Guarda Yoongie, non è l'aereo di Jimin hyung?"

Jungkook stava osservando dalla grossa vetrata un aereo appena atterrato, cercando di riconoscere il suo amico tra la gente che stava scendendo.

ℬ𝓁𝒾𝓃𝒹 ℒ𝑜𝓋𝑒  ➵  𝒱𝓂𝒾𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora