Capitolo 25

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Have you gone blind?

Have you forgotten what you have and what is yours?





Third person





Jungkook sentiva la mancanza della sua musica, dei suoi occhi, della sua voce. Disteso sul letto oramai diventato esclusivamente di sua proprietà, pensava, pensava e pensava. A lui. Taehyung aveva lasciato l'appartamento da due settimane, lo aveva liberato dalle catene che lo tenevano prigioniero, finalmente. Si erano detti addio come innamorati ma entrambi speravano di ricominciare come amici.  Jungkook avrebbe dovuto sentirsi arrabbiato, perso, triste ma dentro di sé avvertiva solamente un vuoto. Gli mancava da morire, perché non gli aveva detto che sarebbe dovuto andare in Giappone per presentare un saggio? Perché non lo aveva chiamato nemmeno una volta? Quando sarebbe tornato?











Tre settimane prima


"Hyung? Hyung svegliati, siamo arrivati!"

Jimin aprì gli occhi e si guardò intorno, spaesato. Poi realizzò che si trovava in aereo, diretto a New York, in America. Erano atterrati, finalmente. Si affrettò a prendere le sue valigie e a lasciare l'aereo, seguendo il suo fratellino e guardandosi intorno, affascinato.

"La mia fidanzata dovrebbe essere qui a momenti, le avevo chiesto se poteva venire a prenderci."

"Oh hai la ragazza?"

Jihyun arrossì e annuì. Prese il telefono e compose un numero e Jimin ne approfittò per usare il bagno e comprare qualcosa da mettere sotto i denti. Entrò in un bar e poté osservare dolci di ogni tipo con delle glasse dai colori più improbabili che possano esistere. Erano così belli che Jimin aveva quasi paura a rovinarli, ma aveva troppa fame. Così ne scelse alcuni e andò in cassa, dove lo accolse una giovane donna, il sorriso cordiale.

"Good morning sir."

"G-Good morning."

Jimin non era così fluente nella lingua ma riuscì ugualmente a pagare. Tornò da suo fratello e lo trovò in dolce compagnia. Una ragazza dai lunghi capelli color dell'oro e occhi azzurri come il cielo era al suo fianco e lo teneva per mano.

"Jimin hyung, questa è Alexa, la mia fidanzata."

"Hi Jimin, nice to meet you!" Esclamò la ragazza.

"Hi Alexa." La salutò con un sorriso.

"Ho comprato dei pasticcini, ne volete qualcuno?" Domandò poi.

Jihyun tradusse per Alexa che annuì e prese un muffin alla fragola, ringraziandolo poi, mentre il suo ragazzo ne prese uno al cioccolato e lui al caffè. Insieme s'incamminarono verso l'uscita dell'aeroporto e caricarono i bagagli sulla macchina di Alexa. Sarebbero andati nel loro appartamento e si sarebbero riposati, mentre l'indomani avrebbero fatto un giro turistico per New York. Intanto Jimin osservava affascinato la città che scorreva sotto i suoi occhi, le persone che affollavano i marciapiedi, chi per andare a lavoro, chi per schiarirsi le idee facendo una rilassante passeggiata. In lontananza scorse la statua della libertà e mimò un "Oh" meravigliato. Non si sarebbe di certo fatto scappare l'occasione di dipingerla. Solo all'idea le sue mani formicolarono. Il traffico era intenso ma al ragazzo non importava, questo gli dava modo di poter osservare meglio l'ambiente circostante. Passarono di fianco a Central Park e Jimin si ripromise di fare una bella passeggiata notturna e magari portare con se il suo blocco da disegno per catturare la luna e il paesaggio mozzafiato che essa creava con la sua luce.

"Fratellone siamo arrivati." Disse Jihyun.

Scaricarono i bagagli e Jimin osservò la zona e riconobbe il quartiere, dopo aver visto centinaia di film americani. Suo fratello possedeva un appartamento in "Little Italy".

ℬ𝓁𝒾𝓃𝒹 ℒ𝑜𝓋𝑒  ➵  𝒱𝓂𝒾𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora