Capitolo 13

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There's a locket here in my palm

It is broken like the song

I first sang the night you lied





Jimin


Mi precipitai fuori dal locale, dopo aver dato un'occhiata all'orario. Era tardissimo. Hoseok si sarebbe infuriato. L'aria gelida investì il mio volto, facendolo arrossare leggermente. Il telefono iniziò a squillare e sapevo già chi fosse.

"Pronto hyung-"

"Sono io. Hoseok hyung è molto arrabbiato. Faresti meglio a sbrigarti." E riattaccò.

Era Taehyung.

La poca voglia rimasta di passare una serata in sua compagnia, svanì completamente. Cercai di non prenderla sul personale, in fondo era normale avere delle giornate storte. Capitava a chiunque. Con un sospiro m'incamminai velocemente verso l'appartamento, preparandomi psicologicamente al rimprovero degli hyungs. Con mano tremante inserii la chiave nella serratura ed aprii. Non feci in tempo a varcare la soglia che una profonda voce tagliente commentò:

"Ma guarda, il figliol prodigo torna a casa!"

Poggiai malamente la spesa sul tavolo.

"Beh la prossima volta andrai tu, allora." Borbottai. 

"Suvvia ragazzi, non litigate." Intervenne Jin.

Prese l'occorrente e si mise subito ai fornelli. Seokjin era il maggiore del gruppo ed era un cuoco provetto, aveva terminato gli studi di cucina l'anno scorso e dopo aver fatto domande per un lavoro, immediatamente era stato preso dai uno dei ristoranti più sciccosi di Seoul, il "The White Rose".

"Jiminnie, Tae, perché non apparecchiate la tavola?"

A quella richiesta sul viso di Taehyung nacque una smorfia. Sbuffò e fece per avvicinarsi alla tavola ma Yoongi hyung lo fermò.

"Ce ne occupiamo io e Jimin, visto che per vostra maestà è un peso, a quanto vedo." Lo scostò malamente.

Iniziai a prendere piatti e bacchette in silenzio, mentre Yoongi si occupava dei bicchieri.

"La serata sta iniziando bene." Commentai.

"Sta tranquillo Jiminnie. Di certo non sarà lui a rovinarcela." Disse facendomi l'occhiolino.

Rimasi con le bacchette in mano a fissarlo. Min Yoongi che faceva l'occhiolino? Mai accaduto. Lui si accorse del mio silenzio e mi guardò.

"Oh andiamo, smettila di guardarmi in quel modo." Borbottò, le guance rosate.

Le mie labbra si aprirono in un sorriso. E così il gelido Yoongi si scioglieva ancora una volta. Finimmo di imbandire la tavola e mi avvicinai a Jin, cercando di vedere da sopra le sue possenti spalle, cosa praticamente impossibile, visto la nostra enorme differenza in fatto di altezza.

"Cosa prepari di buono hyung?"

"Solo un pò di kimchi, bulgogi, bibimap, bossam e... Dei semplici noodles!"  Rise.

"Non vedo l'ora sia pronto!" Esclamai già con l'acquolina in bocca.

Mi diressi verso la mia camera e vi trovai Taehyung. Mi bloccai sulla soglia ad osservarlo. Era girato di spalle, osservava immobile una foto. La foto del nostro primo giorno di scuole elementari. Quel giorno piangevo perché non volevo allontanarmi da Taehyung, visto che ci avevano assegnati a classi differenti. Lui allora mi prese la mano e non la lasciò per tutto il tempo. Mi accompagnò davanti la porta della mia classe ed alla fine delle lezioni era lì che mi attendeva. Ricordo di essermi fiondato subito tra le sue braccia aperte. All'uscita di scuola le nostre madri ci osservarono divertite e la mamma di Taehyung decise di immortalare quel momento scattando una fotografia e udii una frase uscire dalle sue labbra, indirizzata a mia madre. Non le avevo mai dato peso. Fino ad ora.

ℬ𝓁𝒾𝓃𝒹 ℒ𝑜𝓋𝑒  ➵  𝒱𝓂𝒾𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora