Daddy Issues

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È un nuovo giorno. Sono nervoso. Yoongi ha detto che non avviserà più se vorrà avvicinarsi a me e la cosa mi mette un po' di agitazione. Sempre se vuole. Non è detto che venga da me... E perché mai dovrebbe dirmelo allora?
Pensieri come questi annebbiano la mia mente e con lei la mia attenzione va pian piano diminuendo.

«Yoongi!» urla qualcuno al mio orecchio, io strillo arrossendo.

Mi guardo intorno: non c'è nessuno. Lancio un'occhiataccia a Taehyung.

«Testa di cazzo, mi hai fatto spaventare.»

«Uh, sai quanto me ne frega» dice lui facendomi una smorfia. «Sono letteralmente ore che cerco di parlarti, ma continui a fare "mh-mh" anche quando ti ho chiesto se sei etero.»

«Scusa se non ho osato ascoltarti ventiquattr'ore su ventiquattro come faccio mattina, pomeriggio e notte» dico ironicamente.

«Non ti perdono. Porta rispetto piccolo stronzo.»

Gli mostro il dito medio e continuo a mangiare il mio pranzo.

«Che dolce, Jiminie! Mi sciolgo, aw» fa una voce stridula che mi fa ridacchiare mentre gli do dei pugni sul braccio.

Yoongi è arrivato nella mensa, accompagnato dai soliti amici che lo seguono come cagnolini al loro tavolo. Resto a fissarlo, come incantato. Sta sorridendo. Dio, com'è bello. Sembra quasi un sogno proibito.

Uh? Ha alzato lo sguardo. Chi sta guardando? Mi giro, ma dietro c'è il muro.

Oh cazzo.

Sono io. Sta guardando me.

Allungo una mano verso Taehyung, ma tocco solo il vuoto. Con le guance che avvampano ogni secondo di più, mi giro verso dove dovrebbe essere il mio migliore amico. Dovrebbe, perché non c'è più. È andato da Jungkook.

No, non un'altra volta.

Mi alzo in fretta e furia e faccio ciò che faccio sempre, l'unica cosa che sono capace di fare in momenti come questi: scappo. Vado velocemente in bagno per bagnarmi il viso bollente per via dell'imbarazzo e il rossore sulle guance. Chiudo gli occhi e mi schizzo dell'acqua sulla faccia. Sento la porta aprirsi.

«Ciao Jimin.»

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Mi sono resa conto che dovevo aggiornare. :D
Lol non uccidetemi.
Comunque 9k- :"((((((