«Che diavolo vuoi?» strillo.
«Che ci fai qui? Sei ubriaco?» urla guardandomi con una smorfia preoccupata.
Mi scrollo la sua mano di dosso e lo guardo con indignazione. Mi fa un certo effetto rivederlo nella realtà e non nei miei pensieri.
«Tu che dici? Siamo in discoteca.»
Mi prende per un polso e me lo stringe con forza.
«Ti porto a casa.»
«Eh? No! Non voglio andare a casa, mi sto divertendo!»
«Strusciarti sugli sconosciuti ti sembra divertente?!» urla con fare arrabbiato.
Ridacchio; è geloso?
«Sei geloso del fatto che queste mani tocchino altri peni che non siano il tuo?» rido più forte mostrando solo una mano, dato che l'altra me la stringe.
Mi guarda con rabbia e mi tira verso la pista da ballo.
«Che fai?» urlo.
Si ferma improvvisamente in un punto più spazioso della pista e mi attira al suo petto.
«Si, sono geloso. Voglio che queste mani tocchino solo me.» Mi prende entrambe le mani e le poggia sul rigonfiamento sui suoi pantaloni.
Con un gesto veloce mi gira e fa scontrare il mio sedere con il suo bacino, facendomi gemere.
«Ora da bravo, muovi questi fianchi per il tuo daddy» dice al mio orecchio, io obbedisco mentre lui lascia una scia di baci sulla mia mascella.
Merda, un conato di vomito. Corro verso il bagno, vomitando l'anima in uno dei gabinetti luridi di quella discoteca.
«Jimin...»
Qui la musica è più bassa, quindi riesco a sentire i suoi passi avvicinarsi.
«Hai una mentina?» dico una volta finito, pulendomi col poco di carta igienica che riesco a trovare.
Me ne offre una. Lo ringrazio e mastico la mentina per far sparire l'alito orribile, o almeno in parte. Forse è perché sono ubriaco, ma dopo averla masticata per un po' non sento più l'alito cattivo. Dev'essere una di quelle mentine forti, credo.
«Non bere più così tanto.»
Lo guardo inespressivamente.
«Andiamo a ballare?» domando desiderando i nostri corpi di nuovo a contatto.
Annuisce titubante e mi aiuta ad alzarmi, portandomi di nuovo in pista. Muovo di nuovo i fianchi contro i suoi come prima, ma lo sento distante, quindi mi giro verso di lui.
«Perché non hai più risposto ai miei messaggi?» Una smorfia triste accompagna la disperazione nella sua voce.
Sorrido. «Non voglio essere il tuo giocattolo, Yoongi.»
Lui strabuzza gli occhi. «Che dici? Per me non sei un giocattolo. Ho bisogno di te.»
Quelle parole, così innocenti... Non posso resistere. Faccio scontrare le nostre labbra in un bacio imbarazzante, poiché lui non ricambia. Dunque mi stacco da lui, rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra. Sapevo che non avrebbe ricambiato, lui non mi vede allo stesso modo. Cos'ho fatto? Sto per chiedergli scusa quando le sue labbra si scontrano nuovamente con le mie, con mia sorpresa. C'è passione nei suoi movimenti, quindi faccio scontrare le nostre lingue in un bacio più approfondito del primo.
«Daddy» sussurro mentre mi morde il labbro inferiore. «Mi piaci.»
Lui sorride, allontanandosi un po' da me per guardarmi negli occhi con compassione, per poi baciarmi, ancora e ancora.
Sono in paradiso?
—
...
... passate a leggere la nuova jihope che ho pubblicato... vi do un- un Hoseok selvatico arrapante.
;)
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Daddy Issues
Fanfictionyoonmin 2 boys in love: 1/2 doesn't want to be in love; 1/2 doesn't know how to be in love; 2/2 fall for each other anyway. © yyooniverse [23 - 03 - 18] #33 in Fanfiction