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«Oh Cristo santo!» urla Taehyung nel bel mezzo del mio pisolino, facendomi svegliare bruscamente e più incazzato del solito.

«Che minchia urli?!» grido senza aprire gli occhi.

«Oh merda. Oh merda!»

Lo ignoro mentre inizia a bestemmiare come se non ci fosse un domani. Non si starà masturbando di nuovo nella mia stanza? Lo caccio a calci in culo. Apro gli occhi all'ennesimo impreco e scatto in piedi pronto per dargliene quattro. Ha il telefono in mano e gli occhi strabuzzati. Vado verso di lui, mentre continua a sclerare peggio di una ragazzina.

«Da quanto va avanti? Perché cazzo non mi hai detto niente?! Questo è oro per i miei occhi!»

Corrugo la fronte, stropicciandomi gli occhi.

«Ma di che diavolo stai parlan-»

Ha il mio telefono in mano. La chat con Yoongi è aperta. Sta leggendo tutto.
Glielo strappo dalle mani, buttando fuori i peggiori insulti mentre lui continua a blaterare qualcosa che non ascolto. Controllo che non abbia scritto nulla e blocco il cellulare.

«Che cazzo facevi col mio telefono?» quasi grido, fulminandolo con lo sguardo.

«Mi annoiavo e Jungkook non me lo da perché abbiamo litigato. Tu hai sempre del buon porno sul telefono... Eccome se ce l'hai!» Mi guarda stupito con un sorriso malizioso sulle labbra. «Ed è tutto grazie a me», dice orgoglioso.

«Sta zitto» borbotto.

Lui ridacchia e mi segue sul letto, stendendosi di fianco a me.

«Non avete sistemato?» domando girando il capo verso il suo profilo.

«Non ancora» dice tristemente, poi mette su un sorriso finto e si volta verso di me per guardarmi. «Non hai niente da raccontarmi?»

Non so perché, ma mi sento avvampare al solo pensiero. Distolgo lo sguardo, imbarazzato. Dovrei dirglielo? Alla fine non sono altro che messaggi, non è che sia successo molto...

«Sai che puoi fidarti di me, non ti avrei mica giudicato» borbotta un po' offeso. Stavolta parla seriamente.

«Lo so, Tae. Non è per questo che non te l'ho detto. Sai già come la penso. Alla fine sono solo messaggi, non pensavo fosse importante.»

Mi metto a giocare con gli anelli intorno alle mie dita con fare nervoso.

«Per te non sono solo messaggi e lo sai.» Mi volto di scatto, sorpreso. Dannazione, non gli si può nascondere nulla. «Quando hai intenzione di rivelarti?»

«Mai. Non deve sapere.»

«Ma ormai fate praticamente sesso sui messaggi!» esclama irritato.

Mi sento avvampare di nuovo.

«M-Ma che dici...» sibilo. «Sono solo messaggi.»

«Jimin» mi richiama. Mi volto nuovamente verso di lui. «Buttati.»

Devo buttarmi? Devo dirgli chi sono e fare le cose sul serio? Ma che dico... Non ne sono capace. Non reggo questa pressione, non ce la farei.

«Non ce la faccio...» sussurro.

Lui sbuffa e si alza dal letto. Va sulla scrivania e si prende il mio computer portatile.

«Vado a spararmi un porno con le foto di Jungkook. Chiamami quando ti riattaccano le palle che ti hanno staccato alla nascita» dice con un cenno della mano mentre va via, poi sento un tonfo della porta del bagno, accompagnato dal silenzio più assoluto.

Stan talent.
Stan seventeen.

Daddy IssuesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora