Marinette sbadigliò per la milionesima volta in due ore.
Fino ad ora aveva soltanto fatto matematica e inglese, le restavano parecchie –almeno per lei– ore prima di poter tornare a casa e correre in biblioteca per documentarsi su Chat Noir.
«Quanto odio il lunedì...» piagnucolò, sbattendo la fronte sul banco.
«Dai amica, tieni duro per altre tre ore.» la confortò Alya facendole un buffetto.
«Tre. Lunghe. Ore.» scandì con drammaticità, fingendo di piangere. «E poi devo anche andare in biblioteca a fare una cosa... Ora come ora non ho proprio voglia...»
«A fare cosa in biblioteca?» domandò curioso Nino, voltandosi dopo aver sistemato il quaderno dell'ora appena terminata nella cartella.
La corvina rimase in silenzio per qualche secondo, ma fu Alya a rispondere per lei. «Sai anche tu quanto questa ragazza sia una nerd: tra fumetti, libri e computer legge sempre. Per non parlare dei videogiochi.»
«Ed il Kindle.» precisò, tirando un sospiro di sollievo quando sentì la risata del moro.Aveva promesso alla sua migliore amica che non si sarebbe più interessata a Chat Noir, ma lui era un suo amico in difficoltà –parecchio in difficoltà!– e non poteva restare con le mani in mano in queste situazioni.
Prese il cellulare, sospirando appena vide l'orario: erano passate a poco le dieci e la biblioteca aveva aperto pochi minuti prima.
Avrebbe voluto uscire prima solo per correre a casa a dormire un po' e poi andare in biblioteca a parlare con monsieur Fu –nome sicuramente straniero, aveva pensato lei–, ma poi avrebbe dovuto fare i conti con i suoi genitori.
Mettendoci tutta se stessa per non uscire dall'aula, tornò a parlare con Alya e Nino per distrarsi fino all'arrivo della professoressa, riprendendo l'incubo della scuola.
—•—•—
Chat Noir era appollaiato sul tetto sul lato sinistro della scuola, osservando come un gatto curioso le persone che facevano ricreazione.
Chissà com'era andare a scuola, pensava ogni volta che vedeva un ragazzino con la cartella; lui non era mai andato a scuola, ma un insegnante privato veniva a casa sua per insegnargli le stesse cose che stavano facendo i suoi coetanei, anche se lui era parecchio più avanti poiché era da solo e, modestia a parte, imparava parecchio velocemente.
All'epoca si riteneva un grande studioso, non solo perché gli piaceva imparare, ma anche perché gli era stato imposto dal padre, visto che avrebbe dovuto prendere il suo posto non appena sarebbe arrivato il momento.
Sorrise vedendo la sua amica ridere con altri due suoi coetanei, sentendo il cuore scaldarsi nel vederla felice.
Sì, ne sarebbe valsa la pena restare per lei.
«Quella era pessima!» si lamentò la mora lanciando un pezzo di carta addosso all'amica.
«Invece era fantastica. Voi non apprezzate le battute.» ribatté lei, restituendo il gesto e colpendola direttamente in testa.Doveva ammetterlo, quella battuta non l'aveva capita...
Come faceva un pesce ad indossare delle scarpe?!
Beato chi l'aveva capito, pensò il felino con un'alzata di spalle.
«Marinette, le tue battute dovrebbero essere illegali.» osservò il moro, colpendosi la fronte con la mano.
«Voi non capite la vera essenza dell'"umorismo Marinettiano". Eppure siete miei amici!» esclamò offesa, incrociando le braccia al petto.
«Non è ancora nato chi capisce il tuo umorismo, Mari.»
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Monster
Fanfiction[COMPLETA] |Miraculous Ladybug AU!| Chat Noir, la Belva Nera, un ragazzo che ha il potere di distruggere tutto ciò che tocca: una maledizione che lo vede essere temuto da tutti. Solo una ragazza, Marinette, sarà in grado di conoscerlo meglio e capir...