L'odore di alcool misto a qualche altra sostanza impregnava l'aria; quell'olezzo era divenuto ormai insopportabile, dato che aleggiava in quell'ambiente chiuso da quando era arrivato.
Gli ricordava molto l'ospedale, solo che non vedeva nessun paziente bisognoso di cure, c'era solo lui e molti scienziati dai camici bianchi che si divertivano a giocare con il suo corpo.
Non sapeva quanto tempo era passato da quando l'avevano strappato dalle braccia di Marinette, dato che per maggior parte del tempo fu sedato per non ribellarsi; gli unici momenti in cui era cosciente erano quando lo sottoponevano ad alcuni esami per testare la sua forza fisica e la sua mentalità.
Ammise che si era divertito parecchio quando fece spaventare il soldato che lo continuava a punzecchiarlo –sin troppe volte– con il taser elettrico, anche se ottenne come risultato una massiccia dose di sedativo, che lo fece restare provo di coscienza per qualche ora; però il ghigno sul suo volto era sempre presente.
Ormai aveva capito che se non voleva essere sedato, se voleva restare il più a lungo sveglio e senza patire troppo dolore per le scariche elettriche allora doveva comportarsi bene e fare ciò che gli veniva detto.
Lo scienziato, di cui non sapeva il nome, gli aveva fornito una specie di computer che poteva usare solo per comunicare: era una tastiera collegata ad un monitor e delle casse riproducevano ciò che c'era scritto.
Se nei giorni precedenti la sua voce era un quaderno di carta, distrutto per non mettere in pericolo Marinette, ora era un robot che ripeteva a pappagallo ciò che scriveva.
Il ragazzo era sdraiato sulla branda nella sua cella, premendo lettere casuali per ascoltare quella macchina parlare, date che era la sua unica fonte di svago; a volte si inventava dei veri e propri discorsi, soprattutto per far incavolare le guardie fuori dalla porta della cella.
Era arrivato alla lettera "P" quando la porta metallica si aprì, rivelando lo scienziato con il suo solito sorriso infantile stampato sul volto.
«Mi meraviglio sempre di come le tue orecchie riproducano esattamente i movimenti di quelle dei gatti.» esclamò con una nota di sorpresa, avvicinandosi a lui e guardandole. «Eppure non sono veramente le tue. Voglio dire, quelle da umano sono nascoste sotto i capelli.» sospirò, per poi scuotere la testa. «Non ci capirò nulla.»
"Allora lasciami andare. Sono solo un caso perso, dopotutto." scrisse Chat Noir alla tastiera, ascoltando la riproduzione audio.
Lo scienziato scosse il capo. «Eh no, non vorrai mica che mi licenzino.»
"In realtà vorrei farti un buco in pancia. Credo che il licenziamento sia la migliore delle ipotesi." ghignò lui, guardandolo con ara di sfida.
«Come siamo cattivi!» mise il broncio lo scienziato, prendendo tra le mani la cartelletta che aveva sottobraccio. «Allora... Test fisico, check. Test sul quoziente intellettivo, check. Qualsiasi altro test possibile, check, check, check! Ancora non capisco come tu faccia ad avere questa forza straordinaria e queste specie di caratteristiche da felino. Il tuo DNA non è diverso da quello dell'essere umano, anzi, è pulito!» esclamò sorpreso, gettando all'aria la cartella, che venne prontamente afferrata da uno degli uomini alle sue spalle, deducendo che fossero abituati al comportamento stravagante dell'uomo.
Si vedeva che non aveva fatto molto caso all'anello, pensò il ragazzo senza staccare lo sguardo da quello del dottore.
«Secondo questi test sei un ragazzo come tutti gli altri, ma con le abilità da felino. E dimmi, sei sempre stato muto o potevi parlare?»
"Non ho mai parlato." rispose, sapendo che stava cercando di estorcergli qualche informazione in più.
Né lui né le altre persone che lo aiutavano negli esami a cui lo sottoponevano sapevano che prima era un ragazzo normale, anzi, credevano –come tutti del resto– che fosse giunto a Parigi da un luogo remoto, e dato che il suo DNA era come quello di un normale ragazzo serviva ancora di più per mandarli in confusione.
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Monster
Fanfiction[COMPLETA] |Miraculous Ladybug AU!| Chat Noir, la Belva Nera, un ragazzo che ha il potere di distruggere tutto ciò che tocca: una maledizione che lo vede essere temuto da tutti. Solo una ragazza, Marinette, sarà in grado di conoscerlo meglio e capir...