34. It was nice

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La luce calda del sole filtrava sulle lenzuola del letto e cercai di aprire gli occhi.

Sentivo il braccio di Harry ancora cingermi il fianco.

Cercai di spostarlo delicatamente e lui borbottó qualcosa in risposta.

"Harry" sussurai al suo orecchio.

Ma lui continuava a tenere gli occhi chiusi con un'espressione paradisiaca sul volto.

Ridacchiai leggermente mentre mi alzavo dal letto per andare a preparargli la colazione.

Ma proprio in quell'istante una stretta sul polso mi ributtó sul letto.

"Resta ancora un po' a letto" mugugnò con un ghigno sul volto.

"Mmm, ti volevo fare la colazione"

"Preferisco che mi svegli, non voglio aprire gli occhi e pensare che tu non ci sia come succedeva ogni mattina prima" disse aprendo i suoi bellissimi occhi.

Io gli sorrisi sciogliendomi alle sue parole.

Poi gli dissi flebilmente: "Mi fai almeno mettere qualcos'altro addosso?"

"Mmm,no. Ti sta benissimo la mia maglietta e poi così posso torturarti"

Alzai le sopracciglia curiosa della sua frecciatina.

Ma prima di poter dire qualsiasi altra cosa mi aveva atterrato sul letto posizionandosi sopra di me.

Poi aveva iniziato a passare le sue mani freddo sotto la maglietta, lasciando che una scia di brividi percorresse tutta la mia schiena.

Con le dita tracciava il contorno del mio corpo, tracciando figure circocentriche.

Mi lasciai scappare un piccolo gemito mentre lui sorrideva compiaciuto.

"Sei sempre così insaziabile come ieri sera o sono io che ti faccio questo particolare effetto?" chiese poi con uno sguardo tra il misto del divertito e malizioso.

Io arrossì imbarazzata mentre mi riprendevo.

"Ieri sera è stato..." iniziai mordendomi il labbro sensa trovare le parole giuste.

"È stato carino" concluse lui spazziandomi completamente.

Infodo cosa pensavo? Era stato con altre molte ragazze.

E se io ero solo una della sua lista?

Subito mille fatidiosi pensieri iniziarono ad insinuarsi nella mia mente pungendomi come piccoli insopportabili aghi.

Lentamente mi alzai e -con gli occhi che invano cercavano di non far trapelare emozioni- dissi: "Vado a fare colazione".

E dimenticandomi di aver addosso solo una maglietta senza neanche la biancherai, scesi le scale per arrivare in cucina con passo lento.

Aprì il frigo e rimasi lí, impalata a far finta di decidere cosa mangiare.

"Mi chiedo cosa abbia. di sbagliato quel frigo? Forse è la luce? O è troppo freddo?" disse Harry ridacchiando alle mie spalle.

"No, il frigo è carino" dissi lanciandogli una frecciatina.

"Andiamo Brook! Prima stavo scherzando!" disse mentre le due solite (adorabili) fossette comparivano sul suo volto.

Io lo guardai alzando un sopracciglio, per niente rincuorata dalle sue parole.

"Brook ho appena passato la notte migliore di tutta la mia vita facendo l'amore con la ragazza piú bella al mondo nonchè quella che amo. Ogni attimo è stato perfetto ed indescrivibile, ho provato sensazioni mai provate prima..."Carino" è a dir poco riduttivo, é stato indescribile e lo sai anche tu" disse avvicinandosi a me.

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