48. Completed

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Il dolore c'è sempre, si infila sotto ogni spiraglio di luce.
CAPITOLO 48: completed.

Marylin, quando ero arrivata in Australia disperata, mi aveva salvato.

Quando avevo scoperto della malattia aveva fatto di tutto per starmi vicino.

Mi aveva seguito fino a Londra.

E poi era morta.

La vita mi inizió ad apparire in modo completamente ingiusto.

Ma non era il momento per avercela con il mondo, non potevo permettermi di fare la vittima.

Inutile dire che mi sentivo responsabile della sua morte, quindi il mio bisogno di vivere a pieno accresceva sempre di più.

Era passata una settimana, e tutti stavamo peggio.

Io proprio fisicamente, le medicine non facevano piú il solito effetto miracoloso e avevo iniziato a perdere capelli. Non riuscivo a mangiare senza stare male ed ero molto debole....ma cercavo di fare finta di niente.

Anche se più mi guardavo allo specchio piú mi chiedevo come Harry facesse a baciarmi senza vomitare.

-Brook?- mi chiamó il riccio.

-Domani ti accompagno in ospedale, per i controlli- disse con una voce che non ammetteva repliche.

Mi aveva sempre accompagnato Marylin , prima.

-Tranquillo...andrà bene, non ti preoccupare- provai a dire, anche se non ci credevo neanche io.

- Ma io voglio venire- rispose mentre appoggiava le sue labbra sulla mia fronte in un dolce bacio.

Mi girai veloce verso lo speccchio e non riuscì a trattenere un'espressione disgustata: ero inguardabile, peggio del solito.

Harry notó il mio guardo e circondó la mia vita in un abbraccio possessivo. I suoi capelli ricci ricadevano sul mio collo facendomi il solletico.
Io ero terribile,ma noi eravamo bellissimi.

-Sei perfetta, ora usciamo- continuó sorridente.

Quel sorriso mi diede la forza di fare le scale e di uscire di casa.

Quando mi sedetti in macchina avevo già il fiatone, ma cercai invano di nasconderlo.

-Proprio non vuoi dirmi dove andiamo?- chiesi mentre la curiosità mi mangiava viva.

Era da tempo che non uscivamo da quella casa e volevo solo passare una serata tranquilla, soli soletti.

- Lo so che sarebbe molto piú romantico farti una sorpresa, ma non potrei comunque resistere a lungo con te....quindo te lo dico- disse per poi sospirare divertito -andiamo ad una festa-.

Okay, ammetto che rimasi un po' delusa.

- Una festa?!- domandai stupita.

- Esatto amore, ma stai tranquilla saremo in pochissimi- mi rassicuró dolcemente per poi lanciarmi uno sguardo rassicurante.

Amavo osservalo mentre guidava, con la mascella tesa e lo sguardo concentrato verso la strada.

Mentre continuava a guidare mi accorsi che la strada mi sembrava decisamente troppo familiare.

- Di preciso dove?-

-Lo capirai presto- fu la sua risposta.

Poi accese la radio facendo partire una canzone dei Coldplay, e con le note di Fix You caddi in un sonno immediato.

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