51. Crys and laughts

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Ricordo che Harry continuava a non venire, ed ero preoccupata.

Ricordo la mia voglia di non essere.un ricordo. Non essere una figura in una foto sbiadita.

Eppure volevo che Harry mi dimenticasse, che tutti mi dimenticassero.

Un insieme di controsensi che mi creava grande confusione.

Il rumore di una porta che sbatteva mi fece risvegliare dai miei pensieri.

Zayn si avvicinó con un sorriso carico di eccitazzione.

-Ti ho portato una cosa dolcezza- disse sorridendo sempre di piú.

Curiosa mi raddrizzai sul lettino e lo guardai indagatrice.

Lui estrasse un pacchetto di sigarette dal giubotto mentre mi faceva segno di stare zitta.

Io risi seguita da lui.

-Grazie Zayn...dio stavo impazzendo- mormorai allungando le braccia verso il pacchetto.

-Prima ti devo dire una cosa...- inizió -...abbiamo detto in una tweetcam la tua ehm situazione- borbottó.

Strabuzzai gli occhi: -avete?-

-Tutta la band-

-Dov'è Harry?- chiesi subito.

-Ehm, fuori dalla porta...credo debba stare un attimo da solo- ammise imbarazzato grattandosi leggermente la barba.

Con uno strattone presi il pacchetto ed estrassi la sigaretta tremolante. Zayn mi accese la sigaretta ed iniziai a fumare. Finalmente.

-Da quanto non ve ne andate a casa a riposarvi?- domandai dopo aver notato le sue occhiaie e la barba troppo lunga.

Un altro tiro.

-Qualche giorno...-

-Sta sera andata a casa, posso restare da sola...davvero- dissi sicura.

Un altro tiro.

Il rumore di una porta che sbatte.

-Che cazzo stai facendo?- disse Harry.

Contrasse la manscella diventó e strinse le mani in un pugno.

-Sto fumando- risposi decisa e anche un po' seccata.

Anche se in realtá non lo ero, sapevo che si preoccupava per me..ma la confusione regnava ancora in me.

-Buttala- disse dinuovo freddo.

Avrei voluto buttarla, davvero, solo per vedere il suo volto rilassarsi e magari un suo bellissimo sorriso.

Invece dissi -No- e presi un altro tiro.

Zayn mi guardó stupido, e vi assicuro che lo ero anche io, -Io vado- mormoró mentre Harry lo fulminava con lo sguardo.

Poi mentre il mio fidanzato si avvicinava notai i suoi occhi rossi. I capelli spettinati, segno che si era passato le mani per l'agitazione.

E allora alla immagine di lui che piangeva e io che non ero stata lì a consolarlo, mi risvegliai.

In un secondo buttai la sigaretta per terra e lo guardai preoccupata.

-Hai pianto?- gli domandai.

Lui si fece scappare un sospiro di sollievo verso la sigaretta.

Non rispose e si avvicinó per baciarmi il capo.

Lo fissai confusa.

-Sai delle sigarette di Zayn, mi sembrerebbe di baciare te- disse con una smorfia schifata al pensiero.

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