44. the Brave and the Coutiouns

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"The brave may not live forever,

but the coutiouns do not live at all."

I coraggiosi non vivranno per sempre,

ma i prudenti non vivono

Ci sono due tipi di persone:

Quelle prudenti. Quelle che programmano tutto. Da quando si svegliano e quando ritornano a casa. Programmano ogni istante della loro vita: a che ora alzarsi, a che ora andare a dormire, cosa fare, cosa evitare, cosa mangiare, cosa studiare, dove andare. Programmano ogni cosa.

E per carità, io non era mai stata -e non credo che saró mai- una di quelle persone che dice "vivi il presente senza pensare al dopo".

Anzi io ho sempre pensato al futuro: progetti,sogni, speranze..

Ma smisi di farlo dopo che ogni mio programma ero andato a farsi fottere.

Tutti penserebbero che non mi importava piú di nessuno di quei sogni, invece la consapevolezza che non li avrei mai realizzati mi schiacciava.

Tutti quei progetti mi davano la forza di svegliarmi presto la mattina per studiare, per suonare, per comporre.

Ma poi erano scomparsi, scappazzati via da qualcosa molto piú grande.

Infondo avevo ancora una ragione per cui alzarmi: loro, la mia famiglia.

Eppure -da quando tutto era venuto a galla- le cose erano cambiate.

Io ero sempre la stessa. La solita ragazza testarda, impulsiva, innamorata, smemorata e -qualche volta- serena ed allegra.

Ma loro erano cambiati.

Louis,il mio fratellone, non parlava piú, o almeno non con me. Girava per la casa come uno zombie.

Zayn non lo vedevo mai, cercava di tenersi occupato con Pierre nella preparazione del matrimonio. Non avevamo neanche fumato una sigaretta.

Niall mangiava sul divano con lo sguardo perso nel vuoto, senza ridere o parlare.

Lottie spesso si appoggiava sulle sue gambe e cercava di farlo sorridere raccontandogli annedoti divertenti della sua -nostra- infanzia. I due Horan avevano messo da parte i problemi matrimoniali almeno.

Passando all'altra nuova coppietta: Marylin e Liam. I "piú normali".

Liam cercava di ritrovare quell'equilibrio che c'era una volta nella casa e -di nascosto- controllava che non fumassi,ect ect.

Poi c'era Harry, il mio Harry. Lui stava sempre con me, mi seguiva ovunque stringendomi a fianco a sè con senso protettivo. La notte dormiva pochissimo con la paura che me ne andassi.

Peró io ero stanca di quella situazione.

Così quando Zayn arrivó a casa lo pregai di non chiudersi in camera e di andare a chiamare gli altri perchè dovevo parlare a tutti.

Osservai Louis seduto composto al bordo del divano, muto. A fianco Liam e Marylin ,mano per mano, che bisbigliavano tra di loro.

Poi c'era Zayn che faceva finta di fissare interessato il cellulare e Niall e Lottie nella loro solita posizione.

Io ero in piedi ed Harry stava dietro di me. Un suo braccio mi circondava la vita e mi dava sicurezza. Sembrava dirmi "ti sostengo anche se dovessi cadere".

Mi schiarì leggermente la voce e presi parola.

«Basta. Non possiamo -potete- continuare così.

Louis tu sembri uno zombie che si trascine da una stanza all'altra.

Zayn non mi hai rivolto la parola da quando siamo arrivati.

Liam mi controlli ogni istante cercando di evitare che io faccia una mossa sbagliata - tra l'altro dove cazzo hai nascosto le mia sigarette? -.

Niall non ridi da giorni.

Harry -amore- tu non dormi da giorni...

Io non posso accettare tutto questo. Io voglio che tutto torni alla normalità, oppure che migliori. Viviamo insieme, per favore» sbottai mentre cercavo invano di nascondere gli occhi lucidi.

Con uno scatto,quasi nervoso, mi sedetti sul divano. Poi Harry mi fece alzare e mi sedetti sulle sue gambe lasciando che il suo calore mi entrasse dentro. Mi lasció un dolce bacio sulla guancia e mise la testa nell'incavo tra il collo e la spalla provocandomi una serie di brividi.

«Okay, viviamo veramente» disse Niall, sentire la sua voce da bambino allegro mi provocó una gioia immensa.

«E se facciamo un viaggio?» propose Zayn attirando l'attenzione.

«Solo se viene anche Kevin» disse Louis facendoci ridere tutti.

«Ho un'idea potremmo fare una lista delle cose che avremmo sempre voluto fare ma non ne abbiamo mai avuto il coraggio e poi le realizzeremo tutti insieme!» esclamai felice.

Forse c'era qualcosa di macabro in quella affermazione, ma in quel momento solo l'idea mi entusiasmava.

«Paracudismo» escalmó Louis.

«Guidare un elicottero» disse poi Marylin.

«Mangiare cibo Giapponese» affermó Zayn.

«Imparare il russo» disse Liam.

«Fare surf» propose dinuovo il pakistano.

«Andare a Times Square a capodanno» dissi mentre gli occhi mi luccicavano solo al pensiero.

«Farci un tatuaggio» disse Lottie; poi quando si ricordó di quanti ne avessimo io,Marylin e i ragazzi aggiunse - rossa come un pomodoro- : «Un tatuaggio uguale»

«Sposare Brook» disse Harry.

E allora caló il silenzio.

Lentamente girai il volto verso il riccio.

«Cosa?»

«Amore mio, voglio passare il resto dei nostri giorni come marito e moglie...quindi, vuoi sposarmi?» mi chiese Harold mentre balbettava incerto.

Ci sono due tipi di persone.

Quelle prudenti, che programmano tutta la loro vita, e quelle coraggiose che pensano solo al presente.

Io ero sempre rientrata nella prima categoria.

Ma all'improvviso ero cambiata, ero coraggiosa. Coraggiosa per me,per i miei amici, per Harry.

Una cosa positiva dei coraggiosi è che la loro vita è fatta di attimi.

Basta soltanto un attimo per scombinargli la vita.

Un attimo perchè la vita gli crolli addosso.

Un attimo per farsi forza.

Un attimo per conoscere.

Un attimo per amare.

Un attimo per perdere.

Un attimo per vincere.

Un attimo per andarsene.

Un attimo per tornare.

Un attimo per piangere e uno per sorridere.

Un attimo per assimiliare che un attimo non è nient'altro che un attimo.

Non un minuto, non un'ora, non un giorno, non una settimana, non un mese, non un anno, non una vita; semplicemente un attimo.

Un attimo per scegliere se essere prudenti , oppure essere coraggiosi.

Un attimo per dire no

un attimo per dire sì.

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