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3 giorni dopo
Posso tranquillamente dire che una lumaca morta ha una vita sociale migliore della mia. C'è Marika, che nonostante il carattere diverso dal mio è la mia più cara amica, e purtroppo l'unica.

A scuola sono passata dal provare a parlare con le mie compagne di classe a evitarle come la peste. Non solo perché sono chiaramente delle oche che è già un miracolo se usano il congiuntivo in modo corretto (e non chiedetemi perché siano al classico), ma anche perché si vede chiaramente che mi parlano alle spalle. Non tutte, ma un gruppetto fatto da sei ragazze, capitanato da Sonia, che ha più trucco in faccia che alla Kiko. In classe le sento bisbigliare cose tipo: "va sempre in giro con un libro nello zaino...", "strambo vero?", "Ma hai visto che occhiaie ha? Le servirebbe un po di trucco", "già... perché si veste sempre di nero?".
Se il mio Death Note funzionasse non parlereste tanto...
A mia difesa posso dire che il libro che sto leggendo ora, "Cercando Alaska" è un signor libro, in secondo luogo non sono affari loro come mi vesto e le mie occhiaie (che farebbero invidia a Edward Cullen). All'intervallo, quando mi siedo nel mio posto preferito per leggere, ovvero per terra vicino al calorifero davanti alla nostra aula, mi guardano in modo strano e tra finti colpi di tosse le sento bisbigliare "sfigata" o cose simili. Dovrei fregarmene ma ci sto un po male, e non dirò mai nulla ai miei perché ci rimarrebbero più male di me. L'unica a saperlo è Marika, che mi dice sempre cose tipo: "vedrai che domani la smetteranno, non sono cosi infantili".
Facile per te che sei la più simpatica della tua classe... cavolo, perché hai dovuto scegliere lo scientifico e non sei venuta con me?

Oggi sono andata a scuola con la mia copia di "noi siamo infinito" nello zaino. L'ho già letto 2 volte ma non importa perché in questi giorni mi sento un po come il protagonista.
Una ragazza da parete... che guarda il mondo che passa seduta in un angolino.
E soprattutto con la mente psicologicamente pronta alla nuova sfilza di insulti da parte di Sonia...
Che prontamente arrivarono nelle 3 ore successive, non so nemmeno io con quale sforzo mentale le ignoro e sto attenta alla lezione.

All'intervallo mi siedo al solito posto a leggere. Nemmeno il tempo di cominciare a leggere la prima riga che  una voce mi interrompe...
<cosa stai leggendo?>

UNA RAGAZZA DA PARETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora