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Il giorno dopo
Oggi è sabato quindi decido di uscire con Davide, sempre al parco abbandonato.
Appena lo vedo sorrido, ma è un sorriso forzato perché non ho il coraggio di dirgli della scuola.
<ciao Candida> mi saluta sedendosi vicino a me.
<ehi...> dico
<come sta andando?>
<devo dirti una cosa> annuncio.
<oddio dimmi> l'ho fatto preoccupare
<i miei hanno scoperto di quelle stronze> non so come continuare.
<e...?> mi invita a continuare.
<a gennaio cambio scuola> dico tutto insieme senza guardarlo.
<COSA? NO!> urla alzandosi
<non voglio, ma se i miei si mettono in testa una cosa ormai è quella> dico passandomi una mano tra i capelli.
<non puoi fargli cambiare idea? In nessun modo?>
<ormai è deciso> dico guardando dritto davanti a me.
<ok alzati> mi dice come un ordine
<ma che...?> inizio ma mi interrompe
<alzati> ripete. Io mi alzo confusa e lui mi prende la mano e mi tira.
<Davide dove stiamo andando?> chiedo mentre mi tira fuori dal parchetto. Lui non mi risponde e gira l'angolo.
<oh no... Non pensarci nemmeno> dico capendo la nostra meta. Anche questa volta mi ignora, e io mi arrendo e mi lascio tirare.

<ok ora che vuoi fare?> chiedo una volta arrivati davanti casa mia.
Lui non mi guarda nemmeno e suona il campanello.
Non è serio spero.
<Davide ripondimi> dico innervosita
<ora lascia fare a me> dice serio.
In quel momento mia mamma di affaccio alla finestra e appena ci vede rientra per aprire il cancello.
Appena sentiamo lo schiocco, Davide entra senza esitazioni sempre tenendomi la mano. Mentre percorriamo il vialetto, mamma ci viene incontro e appena vede le nostre mani unite non può fare a meno di sorridere.
Oddio che imbarazzo...
<Salve signora> la saluta Davide lasciandomi finalmente la mano.
<mi chiamo Davide e sono il ragazzo di Greta> dice con un gran sorriso sulla faccia.
Io lo guardo incredula... Ma è pazzo?!?
<No mamma, in verità...> cerco di dire
<piacere di conoscerti Davide, non mi avevi detto di avere il ragazzo Greta> dice tutta contenta.
<sono venuto qui, oltre che per presentarmi, per chiederle di cambiare idea sul far cambiare scuola a Greta.> dice tornando serio.
Mamma è un po stupita, ma se ne esce con un "ne parliamo meglio dentro".

<vedi Davide> inizia mia mamma, seduta sul divano <Greta si vede che non sta bene a scuola, i suoi voti stanno calando, a scuola non è trattata bene dai suoi compagni...>
<si ma ci sono io, non ha da preoccuparsi> dice Davide tutto convinto, seduto accanto a me sull'altro divano.
Stanno parlando di me come se non ci fossi, mi stanno saltando i nervi
<senza offesa, Davide. Ma non mi sembra tu abbia fatto un bel lavoro fino ad ora> dice mia mamma seria.
<si ma...> comincia Davide
<Davide, apprezzo il fatto che tu non voglia che vada in una nuova scuola, ma non cambia città, quindi potrai vederla tutte le volte che vuoi. Ormai la decisione è stata presa, non ci puoi fare nulla> mia mamma sta cominciando ad innervosirsi.
<te l'ho detto; non cambia idea> dico incrociando le braccia e appoggiandomi allo schienale.
<cavolo devo andare> dice Davide guardando l'ora sul telefono e alzandosi. Mi alzo anche io <ti accompagno fuori>
<arrivederci signora> Davide saluta mia mamma
<ciao Davide, è stato bello conoscerti> e andiamo verso la porta.

<dovrei ucciderti ora> dico appena chiudo la porta di ingresso alle mie spalle.
<perché? Ho fatto del mio meglio> dice lui innocente
<No cretino> dico alzando gli occhi al cielo <mi chiamo Davide e sono il ragazzo di Greta... ma sei serio?!? È stata la cosa più imbarazzante della mia vita>
<ho pensato che dicendo cosi tua mamma si sarebbe convinta... cazzo non voglio che cambi scuola> dice frustrato
<nemmeno io voglio cambiare scuola... a questo punto credo che sia meglio non pensarci e godermi la scuola finché ci starò> godermi la scuola con Sonia, fantastico.
<già... vabbè vado. A lunedì, Candida.>
<a lunedì pacifico> dico cercando di sorridere. Lui si gira per andarsene, poi ci ripensa e mi da un bacio sulla guancia, poi si incammina velocemente fuori dal cancello.
Io mi sento arrossire.
Direi che sei salito al 36%
Penso sorridendo mentre entro in casa

UNA RAGAZZA DA PARETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora