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Visto che sono iniziate le vacanze di Pasqua ho deciso di pubblicare un capitolo in piu oggiii🙂

Entriamo in classe per la prima ora di matematica. La prof  inizia subito con la lezione
<inizieremo correggendo i compiti assegnati per oggi...>
Compiti? O no...
<prendete tutti il quaderno con i compiti. Greta leggi il primo esercizio>
Ovviamente chiama me l'unica volta che non li faccio
<ecco prof... non li ho fatti i com...>
<e perché mai!?>
La prof di matematica è molto irritabile, infatti inizia ad accendere il computer per segnare la dimenticanza
<ecco io...>
<Prof ieri ho visto Greta con una sua amica al parco abbandonato qua vicino, per me si stavano drogando!>
Nadia ti odio come pochi...
Anche se è una frase stupida (e per niente vera ovvio) fa ridere l'intera classe. Non potrebbe essere momento più imbarazzante...
<guardatela abbassa lo sguardo! Vuol dire che è vero!>
Ci si mette pure Sonia... e ripensando a tutte le offese che mi hanno fatto fino a ora in questa settimana mi viene da piangere... ma non devo farlo qui. Non dovrei nemmeno dargli peso, ma questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Trattenendomi chiedo di andare in bagno, la prof mi lascia subito andare. Di solito non fa uscire nessuno la prima ora, avrà visto in che stato sono ora.
Corro fuori, attraverso il corridoio e scendo le scale. Ma nella discesa mi scontro contro qualcuno. Mi fermo per chiedergli scusa
<scusa scusa non stavo guardando dove andavo> alzo lo sguardo, che fino a ora ho tenuto basso per non far vedere le lacrime.
<ehi Greta della prima B dove... Che hai?>
A quanto pare Davide è l'unico qua dentro a non prendermi per il culo tutto il tempo
<e-ecco... io> inizio tra i singhiozzi. Davide mi interrompe mettendomi le mani sulle spalle
<senti ora no, ho lezione. Resisti fino all'intervallo?>
Annuisco... cavolo sono patetica
<vai in bagno, sciaquati la faccia e all'intervallo mi racconti tutto Ok?>
Annuisco di nuovo e lui sale le scale, mentre io continuo a scendere.
Sembrava davvero preoccupato, questo mi fa sentire un po meglio

Tornata in classe tengo ancora lo sguardo basso, non voglio che Sonia e il suo gruppo di oche veda i miei occhi gonfi dal pianto.
Farebbe altre battutine sulle droghe...
Nel tempo rimanente al suono dell'intervallo nessuno mi dice più nulla. La prof deve aver detto loro qualcosa.

Davide mi aspetta davanti alla porta della mia aula. Ci sediamo per terra nel posto dove di solito mi metto a leggere e mi invita a dirgli tutto. Lo faccio, tenendomi stretto al petto il libro "miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali", iniziato ieri sera.
<beh che stronze> commenta dopo che ho finito
<delle volte vorrei essere come Millard...> dico guardando il libro cominciato la sera prima.
<lo speciale più intelligente e più figo tra gli speciali?> chiede ridendo. Cerca di tirarmi su il morlae. Rido anche io
<no più semplicemente essere invisibile... a nessuno qua dentro frega nulla di me>
Ok ora sono davvero patetica... non avrei dovuto dirlo, riderà anche lui di me
<non è vero, a me importa...>

UNA RAGAZZA DA PARETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora