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-18 giorni
Finalmente il temutissimo giovedi è arrivato. Esco di casa da una parte felicissima ma dall'altra con paura di perdere il mio migliore amico.
Entro in classe e tutti si comportano come sempre, anzi no, sono elettrizzati per Natale, e per il fatto che potranno alzarsi tardi la mattina per un po di giorni, nessuno sa la mia tensione da ultimo giorno di scuola qui. Mi siedo al mio posto e il prof inizia a spiegare la lezione, appena si gira una pallina di carta atterra con precisione al centro del mio banco. Guardo dietro di me e vedo Nadia salutarmi con la mano con stampato sulla faccia un sorriso fintissimo. Non mi interessa cosa c'è scritto, non lo apro nemmeno, lo butto per terra e basta. Ne arriva un altro, e lo butto per terra. Un altro ancora, e lo butto a terra.
<con tutti i libri che legge le si è fuso il cervello> sento sussurrare Gabriel, seguito da delle risatine.
Ridete pure, tanto non sarò più qui dopo Natale.

All'intervallo vedo Davide davanti alla mia classe, come sempre, ma il suo sguardo è spento.
<ehi...> mi saluta
<ehi, Davide tutto ok?> gli chiedo preoccupata. Noto solo ora che ha in mano il mio libro di miss peregrine e la casa dei ragazzi speciali.
<non l'ho ancora finito ma... tieni> dice dandomi il libro in mano e ignorando la mia domanda.
<ti avverto dentro c'è un biglietto, non leggerlo fino a quando non sei a casa>
<ok...> dico, e ammetto che già sto morendo dalla curiosità, evito di chiedergli di nuovo se sta bene.
<ho un sacco paura che lo rovinano> dico guardando il libro
<se lo fanno te lo ricompro, non preoccuparti> dice sedendosi per terra contro il muro parallelo alla mia classe.
<quindi... oggi è il tuo ultimo giorno qui> annuncia mentre mi siedo accanto a lui.
<mh... si. Non fraintendermi, non sono contenta, ma d'altra parte non le avro più intorno. È l'unico pensiero positivo che ho in mezzo ai 1000 negativi di questi giorni> dico guardandolo, e poi guardando il libro.
Lui si mette a ridere <so che vuoi leggere il biglietto ora, ma se mi vuoi bene non farlo>
Distolgo subito lo sguardo dal libro.
<mi conosci proprio bene, mio caro pacifico, e visto che ti voglio bene moriro per la curiosita per altre 2 ore...che programmi hai per Natale?>
<dal 24 al 5 vado nella baita dei miei zii insieme ai miei e ai miei cugini. Poi non so te ma a me hanno dato un casino di compiti, i prof non sanno proprio cosa vuol dire essere in vacanza. Tu?>
<nulla di che... cenone dai parenti il 25 e poi tv e divano. Sai qual è la cosa divertente? Anche a me hanno dato compiti, ma non devo farli visto che non tornerò più qui> dico con ghigno malefico
<e con questo siamo a 2 pensieri positivi. Stai migliorando Candida> e suona la campanella.
E l'ultimo intervallo qui dentro è finito
Penso mentre rientro in classe

Ultima ora... solo 60 minuti, e poi non sarò più tra queste mura, non so come reagire a questa cosa. Non seguo per nulla la lezione (nonostante sia l'ultimo giorno delle vacanze la prof fa comunque lezione) e non faccio altro che fissare intensamente l'orologio alla parete

45 minuti

Il tempo sta passando

30 minuti

Siamo a metà

20 minuti

Mi viene in mente un ultima cosa da fare qui

15 minuti

Mi viene da ridere a pensarci

10 minuti

Mi preparo tutto nella testa

5 minuti

Ancora poco

3 minuti

Preparo velocemente la cartella e mi alzo in piedi. La prof mi guarda incredula e mi ordina di rimettermi a sedere. Io la ignoro e con la cartella sulle spalle mi giro verso i miei compagni, tutti gli occhi sono fissi su di me.
<ragazzi> inizio, sto facendo una pazzia ma ormai ho iniziato. Sento lo stomaco sotto sopra per l'imbarazzo, ma so che me ne pentirò se non lo faccio.
<non ve l'hanno ancora detto, ma non mi vedrete dopo Natale, e nemmeno l'anno prossimo, perché cambio scuola. Alcuni di voi esulteranno> lo dico indicando l'ultima fila dove sono seduti Sonia, Nadia e Gabriel <a molti altri invece non fregherà nulla> dico indicando il resto della classe <beh... sappiate che sono contenta di andarmene, questa scuola fa schifo.> la prof ormai non sa cosa dire e si limita ad ascoltarmi come tutti gli altri <mi sono trovata davvero male qui, per colpa vostra e dei professori, e... nulla spero che muoriate tutti di vaiolo> detto questo esco dalla classe, sentendomi addosso gli sguardi allibiti di tutti. Insomma, la silenziosa e invisibile Greta che manda tutti a quel paese. Esco dal cancello dalla scuola, sorridendo e sentendo che ho fatto la cosa giusta.

Non so voi raga ma io l'avrei fatto davvero😂 voi?

UNA RAGAZZA DA PARETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora