Per tutto il resto della giornata ci siamo parlati poco e quelle poche parole che ci siamo scambiate erano molto forzate.
<manca poco all' una> dico guardando l ora sul telefono
<già...>
<mia mamma mi ha detto che mi veniva a prendere lei in macchina, quindi dobbiamo andare davanti a scuola>
<ok> risponde.
Iniziamo a incamminarci, in silenzio.
E sempre in silenzio ci sediamo sulla panchina davanti a scuola.
Questo silenzio è snervante, penso sospirando
Suona la campanella e rimango seduta mentre Davide si alza per andare
<Quindi... a domani> mi saluta
<a domani>
Rimango sulla panchina mentre tutti gli studenti escono da scuola e mi sfilano davanti.
<wow sei diventata una piccola ribelle a saltare scuola?>
Gabriel si siede al mio fianco
<non dovremmo... che so, non parlarci più in teoria?> chiedo alzanso un sopracciglio.
si guarda intorno
<vedi Davide e Sonia da queste parti? Ecco appunto>
<ma avevi detto...> Mi interrompe
<si si dico un sacco di cose. Comunque, chi aspetti?>
<mia mamma, mi viene a prendere. Tu?>
<io nessuno, mi facevi pena qui da sola> dice con un sorriso
<Ehm... grazie?> rispondo dubbiosa
<di nulla. Comunque perché il tuo ragazzo non è qui a farti compagnia?> sorride sarcastico, sa che mi da fastidio.
Alzo gli occhi al cielo
<Davide è un... amico. E comunque non sono affari tuoi>
<perché hai esitato sulla parola amico?> chiede sospettoso
Non gli sfugge nulla cazzo...
<perché... aspetta, non dovrei nemmeno parlarti. Te l ho gia detto, fatti gli affari tuoi.>
Faccio per alzarmi ma lui mi prende il braccio e mi riporta seduta
Perché succede sempre cosi?
<con me puoi parlare, piccola.> dice serio
<1. Hai detto che non dovevamo più parlarci, te lo ricordo per la terza volta. 2. Chi me lo dice che poi non andrai a prendermi per il culo con Sonia e Nadia? 3. Non chiamarmi piccola, mi da fastidio>
<mi credi davvero cosi infame? Non ti parlerei mai alle spalle> si finge offeso
<l hai fatto...>
<si vabbe quello era prima. E comunque, quanti amici hai al momento?>
<che c'entra? Tu non sei mio..>
<visto? Avanti su>
Sospiro perché mi convince ogni volta?
<Davide mi ha confessato che gli piaccio>
<ah... ecco perché hai esitato prima! Beh congratulazioni, siete molto carini insieme> dice battendo le mani
<gli ho detto di no>
Si ferma di colpo
<COME NO?> urla
<shhh. Perché urli cretino> lo zittisco
<perché hai detto di no? Vi ci vedo insieme>
<perché non mi piace>
Gabriel si fa più vicino
<c è qualcun altro?>
<no>
<e allora dove sta il problema?>
<il problema è che non mi piace> rispondo scocciata
Ma mia mamma in tutto ciò è morta o cosa?
<e lui l'ha presa male?> chiede
<mi sa di si. Mi ha parlato con un tono distaccato e a monosillabi>
<dagli un paio di giorni e si riprende. Ma non doveva venire tua madre a prenderti?> si guarda intorno di nuovo. Ormai non c'è quasi più nessuno in giro.
<boh... magari ha trovato un gruppo di spaccati per strada e arriverà più tardi> rispondo ridendo
<un gruppo di che?> mi guarda confuso
<lascia stare. Davide l avrebbe capita.>
<posso essere sincero?> chiede improvvisamente alzandosi per andare
<mi preoccupi quando inizi cosi> dico sospirando
<secondo me ti piace Davide, ma ancora non l hai capito> e se ne va.
In quel momento arriva mia mamma in macchina e torno a casa.
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UNA RAGAZZA DA PARETE
Ficção Adolescenteuna ragazza troppo fissata con la lettura, i videogiochi e i manga per fare amicizia... o forse no? ~12/11/17 #94 in TEEN FICTION 13/5/18 #11 in SCUOLA~