Due giorni dopo
Arriva il lunedì, ma questa sento che sarà una bella giornata.
Mi sono svegliata super riposata e ho salutato i miei genitori sorridendo e dando loro un bacio sulla guancia, cosa molto insolita per me che la mattina non voglio parlare e sentire nessuno. Papà mi ha guardato sorpreso e poi ha sorriso mentre mamma se ne è uscita con "come siamo allegre oggi, a quanto pare in discoteca è andata molto bene". Tornata a casa sabato sera non ho raccontato nulla con la scusa del sonno, mentre per tutta domenica sono rimasta chiusa in camera a leggere e a guardare serie tv quindi non ho fornito molti dettagli.Comunque, arrivo a scuola con le cuffie alle orecchie ascoltando le canzoni delle BlackPink e dei Kard e incontro davanti al cancello Davide.
<Buongiorno Pacifico> gli dico sorridendo
<ma guarda un po, la candida sorridente alle 8 di mattina. Di solito vorresti dare tutti in pasto ai dolenti.> Mi guarda divertito.
<a aspetta> frugo nello zaino e prendo il libro di "Miss peregrine e la casa dei ragazzi speciali" <trattalo bene> dico severa.
<si si, appena arrivo nella mia classe ci gioco a pallavolo con il mio compagno di banco> dice serio, ma facendosi scappare un sorriso.
<cretino> gli rispondo ridendo. E subito dopo suona la campanella.<ragazzi, le prossime due ore l'insegnante sarà assente, quindi vi divideremo ed andrete in classe differenti> si alza un coro di esulti all'annuncio della prof. Io sorrido ancora di più, con un po di fortuna andrò nella classe di Davide.
Passata l'ora entra la bidella, e mi rallegro vedendo che è la bidella più gentile di tutte, lei ti fa scegliere la classe dove andare. Dopo aver fatto passare un po di compagni arriva il mio turno.
<e tu tesoro in che classe vuoi andare?> mi chiede
<seconda C> rispondo subito.
<anche noi vorremmo andare in seconda C> chiedono in coro due ragazze. Senza girarmi capisco chi sono e la mia sicurezza sull andamento della giornata inizia a vacillare.
Ma che sto dicendo? Basta che poi parlo con Gabriel, ho io il coltello dalla parte del manico ora.
Facendo finta di non averle sentite vado nella seconda CArrivo nella sua classe e mi siedo subito accanto a lui nell'ultima fila. Fortuna vuole che i banchi in fondo dall'altra parte della classe siano vuoti, quindi Sonia e Nadia si siedono li. Alzo gli occhi al cielo ma poi le ignoro come sempre.
<cavolo Candida non riesci proprio a stare senza di me> mi dice Davide sghignazzando.
<oh beh... allora tolgo il disturbo> dico con sguardo complice alzandomi. Lui mi prende il braccio e mi riporta a sedere.
<No dai stai qui con me>
<chi è che non riusciva a stare senza chi?> dico ridendo.
<ma la profe è morta?> chiedo guardando verso la cattedra.
<sarà impegnata contro qualche spaccato, dalle tregua> e scoppiamo a ridere.
La mia risata si spegne subito quando sento quelle due oche sussurrare e mettersi a ridere guardandomi. Sussurrare è un parolone, visto che le ho sentite benissimo nonostante il brusio in questa classe.
<i due sfigati di nuovo insieme> hanno detto. Anche Davide l ha sentito e mi guarda con sguardo interrogativo. Io senza pensarci due volte mi giro verso di loro.
<sussurrate meglio ragazze!> dico ricevendo da loro sguardi sorpresi.
Sonia si alza immediatamente dalla sedia e viene verso il mio banco, tutta la classe ora è in silenzio e ci sta guardando.
<che hai detto??> mi chiede furiosa
<ho detto: sussurrate meglio, cioè se dovete parlarmi dietro fatelo bene> dico con sguardo di sfida. Si avvicina di più e sussurra
<tu non hai capito con chi hai a che fare... sabato sera ti sei divertita? Ora ci divertiamo noi con te> il suo sorriso diventa sempre più malefico, poi se ne torna al suo posto. In quel preciso istante entra la profe e richiama l'attenzione di tutti, che immediatamente si girano attenti.
Io guardo Davide tranquillamente e lui mi sorride.
Siete voi che non avete capito nulla, stronze
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UNA RAGAZZA DA PARETE
Genç Kurguuna ragazza troppo fissata con la lettura, i videogiochi e i manga per fare amicizia... o forse no? ~12/11/17 #94 in TEEN FICTION 13/5/18 #11 in SCUOLA~