~39

40 5 2
                                    

Due giorni dopo
Arriva il lunedì, ma questa sento che sarà una bella giornata.
Mi sono svegliata super riposata e ho salutato i miei genitori sorridendo e dando loro un bacio sulla guancia, cosa molto insolita per me che la mattina non voglio parlare e sentire nessuno. Papà mi ha guardato sorpreso e poi ha sorriso mentre mamma se ne è uscita con "come siamo allegre oggi, a quanto pare in discoteca è andata molto bene". Tornata a casa sabato sera non ho raccontato nulla con la scusa del sonno, mentre per tutta domenica sono rimasta chiusa in camera a leggere e a guardare serie tv quindi non ho fornito molti dettagli.

Comunque, arrivo a scuola con le cuffie alle orecchie ascoltando le canzoni delle BlackPink e dei Kard e incontro davanti al cancello Davide.
<Buongiorno Pacifico> gli dico sorridendo
<ma guarda un po, la candida sorridente alle 8 di mattina. Di solito vorresti dare tutti in pasto ai dolenti.> Mi guarda divertito.
<a aspetta> frugo nello zaino e prendo il libro di "Miss peregrine e la casa dei ragazzi speciali" <trattalo bene> dico severa.
<si si, appena arrivo nella mia classe ci gioco a pallavolo con il mio compagno di banco> dice serio, ma facendosi scappare un sorriso.
<cretino> gli rispondo ridendo. E subito dopo suona la campanella.

<ragazzi, le prossime due ore l'insegnante sarà assente, quindi vi divideremo ed andrete in classe differenti> si alza un coro di esulti all'annuncio della prof. Io sorrido ancora di più, con un po di fortuna andrò nella classe di Davide.

Passata l'ora entra la bidella, e mi rallegro vedendo che è la bidella più gentile di tutte, lei ti fa scegliere la classe dove andare. Dopo aver fatto passare un po di compagni arriva il mio turno.
<e tu tesoro in che classe vuoi andare?> mi chiede
<seconda C> rispondo subito.
<anche noi vorremmo andare in seconda C> chiedono in coro due ragazze. Senza girarmi capisco chi sono e la mia sicurezza sull andamento della giornata inizia a vacillare.
Ma che sto dicendo? Basta che poi parlo con Gabriel, ho io il coltello dalla parte del manico ora.
Facendo finta di non averle sentite vado nella seconda C

Arrivo nella sua classe e mi siedo subito accanto a lui nell'ultima fila. Fortuna vuole che i banchi in fondo dall'altra parte della classe siano vuoti, quindi Sonia e Nadia si siedono li. Alzo gli occhi al cielo ma poi le ignoro come sempre.
<cavolo Candida non riesci proprio a stare senza di me> mi dice Davide sghignazzando.
<oh beh... allora tolgo il disturbo> dico con sguardo complice alzandomi. Lui mi prende il braccio e mi riporta a sedere.
<No dai stai qui con me>
<chi è che non riusciva a stare senza chi?> dico ridendo.
<ma la profe è morta?> chiedo guardando verso la cattedra.
<sarà impegnata contro qualche spaccato, dalle tregua> e scoppiamo a ridere.
La mia risata si spegne subito quando sento quelle due oche sussurrare e mettersi a ridere guardandomi. Sussurrare è un parolone, visto che le ho sentite benissimo nonostante il brusio in questa classe.
<i due sfigati di nuovo insieme> hanno detto. Anche Davide l ha sentito e mi guarda con sguardo interrogativo. Io senza pensarci due volte mi giro verso di loro.
<sussurrate meglio ragazze!> dico ricevendo da loro sguardi sorpresi.
Sonia si alza immediatamente dalla sedia e viene verso il mio banco, tutta la classe ora è in silenzio e ci sta guardando.
<che hai detto??> mi chiede furiosa
<ho detto: sussurrate meglio, cioè se dovete parlarmi dietro fatelo bene> dico con sguardo di sfida. Si avvicina di più e sussurra
<tu non hai capito con chi hai a che fare... sabato sera ti sei divertita? Ora ci divertiamo noi con te> il suo sorriso diventa sempre più malefico, poi se ne torna al suo posto. In quel preciso istante entra la profe e richiama l'attenzione di tutti, che immediatamente si girano attenti.
Io guardo Davide tranquillamente e lui mi sorride.
Siete voi che non avete capito nulla, stronze

UNA RAGAZZA DA PARETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora