▶️Sergio Silvestre - Big BoyErano passate alcune settimane e il vento d'autunno si faceva sentire, facendomi venire la pelle d'oca nonostante mi fossi messa una felpa pesante quel Martedì mattina. La notte precedente ero stata sveglia fino a tardi, con la testa china sui libri per studiare il programma, riguardando gli appunti nel quaderno e facendo alcune ricerche al computer. Avevo ottenuto una borsa di studio con meritati sforzi e con altrettanti sforzi avrei dovuto mantenerla. Ed era per questo che mi fermavo al pomeriggio, dopo i corsi mattutini, in biblioteca a studiare. Ogni tanto mi accompagnava anche Isaac, che ripassava le lezioni di Letteratura del Signor Sullivan insieme a me.
Ultimamente io e lui ci parlavamo sempre più spesso e la sua compagnia non mi dispiaceva affatto. Nonostante mi agitassero gli sguardi curiosi e ficcanaso degli altri studenti, che non comprendevano l'avvicinamento improvviso di Isaac nei miei confronti. "Allora, passerai il pomeriggio a studiare con lui anche oggi?" Mi domandò Kara con un sopracciglio inarcato, mentre beveva il suo caffè freddo con una cannuccia.
Da quando ci aveva visti parlare una volta fuori dall'aula di Letteratura, non aveva smesso di riempirmi di domande, facendomi raccontare tutte le volte in cui mi aveva rivolto parola e di come mi aveva aiutata ad arrivare in biblioteca, visto che mi ero persa. Per colpa sua fra l'altro.
"Non credo, ho altri corsi da portare avanti." Addentai una brioche al cioccolato, accompagnata da un cappuccino squisito. Adoravo la colazione, che la mensa scolastica ci metteva a disposizione.
Erano le nove del mattino e alle dieci esatte avrei avuto una lezione di Matematica Avanzata. Mangiavo e nel frattempo davo uno sguardo ai miei appunti, non prestando molta attenzione alle chiacchiere curiose di Kara. Il silenzio si fece sentire, quando vidi la figura di Isaac entrare in mensa, con la testa china in un libro. Alzò lo sguardo per guardarsi intorno e quando si accorse della mia presenza, in un tavolino vicino alle vetrate, venne in mia direzione chiudendo le pagine - che saranno state come minimo trecento - del libro. "Buongiorno, Isaac." Lo salutai chiamandolo per nome, per la millesima volta da quando lo avevo conosciuto. Era vietato a quanto pare, ma a lui non dava fastidio.
"Eisel." Ricambiò, guardando poi con fronte aggrottata Kara. "Lindstrom." La salutò con il tono distaccato, che solitamente riservava agli altri. Si erano presentati quando Kara era improvvisamente apparsa in una nostra conversazione, chiedendomi di aiutarla in una ricerca e allora dopo averne parlato con lui, si era gentilmente offerto di darci una mano. Non sembravano andare molto d'accordo però, l'atmosfera era stata tutto tranne che piacevole.
"Walker." Disse lei senza nemmeno guardarlo negli occhi, a detta sua, le trasmettevano sensazioni negative e allora evitava di incrociarli.
"Ti fermerai a studiare in Biblioteca, oggi?" Mi chiese Isaac, aspettando una mia risposta che non tardò ad arrivare, mi limitai ad annuire. "Al solito tavolo?"
"Solito tavolo." Gli risposi e dopo aver scambiato altre due parole, ci salutò.
Guardai Kara, che teneva stampato in volto un espressione alquanto strana. "E così avete un solito, eh?" Domandò, con il suo tono cantinellante. "Menomale che avevi altri corsi da portare avanti, uhm uhm." Parlò alzando e riabassando le sopracciglia per più volte.
"Oh per piacere, evita. Non è divertente, noi studiamo solo insieme qualche volta. Niente di più." Cercai di farle capire, prima che si facesse altri strani filmini in testa sulla mia vita sentimentale.
"Certo, studiare. Chi ha detto niente?" Mormorò col suo sorriso sghembo, mentre beveva il suo caffè.
Alzai gli occhi al cielo, cercando di ignorarla.
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Il ragazzo della 113 | Noah Centineo
FanfictionLe regole alla Columbia University sono poche e precise: puntualità alle lezioni, tenere uno studio costante e comportarsi civilmente. Ma soprattutto, stare lontani dal ragazzo della stanza 113. Eisel Johns, considerato l'angelo della scuola, non fa...