26. Mi affido a te

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE
IN FONDO AL CAPITOLO,
GRAZIE.
BUONA LETTURA
E BUON SAN VALENTINO 🌹

"Per quanto tempo
è per sempre?"
Alice

"A volte, solo un secondo."
Bianconiglio

▶️Ultimo - I tuoi particolari

Entrai nell'aula di Letteratura, stringendo il quaderno degli appunti fra le braccia, regalando un sorriso gentile alle ragazze che mi salutarono - con la mano - in fondo alla classe

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Entrai nell'aula di Letteratura, stringendo il quaderno degli appunti fra le braccia, regalando un sorriso gentile alle ragazze che mi salutarono - con la mano - in fondo alla classe.
Ero appena stata dal medico per fare degli esami, ultimamente non mi sentivo fisicamente bene. Avevo dei continui dolori alla testa, con la costante sensazione di affaticamento e una febbre che andava e tornava. Non volevo alcuna intenzione di perdere i sensi e finire tra le braccia di qualche studente, come era andata a finire l'ultima volta con Elia.
Avrei avuto a breve i risultati e avrei finalmente capito cosa fare, speravo soltanto che non fosse qualcosa di grave.

Mi incamminai silenziosamente verso il banco, su cui mi sedevo fedelmente nelle ultime settimane, appoggiandoci sopra il mio materiale, prima di alzare il capo e sorridere, guardando la figura imponente di Isaac entrare all'interno di quelle quattro mura.

Le chiacchiere degli altri studenti cessarono all'istante, posando lo sguardo sul ragazzo della 113, che si incamminava tranquillamente in mia direzione. Indossava un paio di jeans neri - strappati un po' qua e là - che gli fasciavano perfettamente le gambe atletiche, la felpa verde scura - con le maniche bianche - della squadra di Football, su cui vi era cucito sul petto lo stemma dell'istituto, metteva ben in mostra le sue braccia forti e ai piedi un paio di scarpe sportive nere.
Mi morsi il labbro, possibile che qualsiasi cosa decidesse di indossare, gli calzasse alla perfezione?
"Eisel?" Mi richiamò la voce di Isaac, in piedi di fronte a me, con la schiena e il capo chino sulla mia figura seduta comodamente nella mia sedia.

Scossi la testa per più volte.
"Uhm?" Mormorai, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, che mi erano scivolati davanti al volto.

Sentii il tocco delle sue labbra sulle mie, che mi sfiorarono velocemente in un bacio a stampo.
Cosa?
"Buongiorno." Sussurrò sul mio orecchio, sfiorando successivamente le sue labbra sulla mia fronte, prima di accomodarsi sul banco al mio fianco. Ignorando totalmente il colorito roseo, che aveva preso possesso della mia faccia.

Mi aveva baciata tranquillamente di fronte a tutti gli studenti presenti in quella classe, mentre la sottoscritta era in uno stato di un totale imbarazzo. Gli occhi di tutti era posati su noi due, possibile che non se ne accorgesse?

Tolsi immediatamente la ciocca di capelli da dietro l'orecchio, facendo in modo che mi coprisse nuovamente il volto, mentre mi mettevo comoda con la sedia. Trovai il coraggio di alzare gli occhi sulla figura di Isaac alla mia destra, trovandolo con il gomito appoggiato al banco, la testa appoggiata al palmo della mano e un sorriso soddisfatto sulle labbra piene. Inarcai un sopracciglio, come a voler fargli intendere un: "Che c'è?"

Il ragazzo della 113 | Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora