"Il problema è
che le persone intelligenti,
sono piene di dubbi.
Mentre le persone stupide,
sono piene di sicurezza."
~ Charles Bukowski▶️ESA - Dimmi
La Columbia era decisamente avvolta dalle decorazioni per Halloween, per l'evento si sarebbe addirittura svolta una festa - in maschera - all'interno della palestra scolastica, alla quale non avrei palesemente partecipato.
Un'altra serata sotto lettura di un buon libro, mangiando sacchetti di snacks. Kara - ovviamente - era contrariamente in disaccordo, ma non insistette più di tanto. Aveva cercato, in qualche modo, di capire le mie ragioni. Nonostante volessi, anche se di poco, passare a vedere lo svolgimento della festa, tanto per farci un salto. Ma non ero molto favorevole a questa mia idea insolita. E poi, non avrei saputo nemmeno cosa indossare, figuriamoci.
Scossi la testa, cercando di portare la mia attenzione al corso di Scienze, inutile dire che non avevo seguito nemmeno il filo del discorso. Zero appunti, zero studio pomeridiano, fantastico. Era per questo che cercavo di non mettermi in testa queste strane idee, perché finivo per trascurare i miei studi e non potevo permetterlo. Non potevo buttare la mia borsa di studio ai quattro venti.
Al suono della campanella, che segnava il termine delle lezioni, non mi preoccupai di alzarmi in fretta dalla sedia. Anzi, rimasi seduta e mentre mi portavo le dita fra i capelli, appoggiai i gomiti sul banco. "Eisel, testa sullo studio. Niente distrazioni, niente distrazioni." Continuavo a ripetermi in un sussurro, scuotendo nuovamente la testa.
"Eisel?" Mi sentii chiamare da qualcuno, che si trovava in piedi alla mia destra. E quando alzai lo sguardo, mi ritrovai un ragazzo - di cui non mi ero mai accorta - con un libro - della lezione appena svolta - in mano. Era davvero alto, pensai notando la sua altezza che doveva essere tra il metro e ottantacinque. Capelli biondi - leggermente lunghi - e occhi castani, spalle larghe e scoperte dalla maglia senza maniche. Tipico ragazzo dei Romanzi, che solitamente mi perdevo in un pomeriggio di lettura. Che mai avrebbe voluto dirmi?
Trasformai le mie labbra in un leggero sorriso. "Si?"
Si avvicinò al banco - vuoto - al mio fianco, appoggiandosi di poco. "Ciao, non ci conosciamo e scusami se ti disturbo." Parlò. "Mi chiamo Cameron, frequentiamo lo stesso corso di Scienze e non abbiamo mai avuto l'occasione di parlarci. Ti suonerà abbastanza strano come proposta, e non ti biasimo se la risposta da parte tua sarà negativa, ma ti andrebbe di venire alla festa di Halloween questo fine settimana insieme a me?" Mi chiese senza problemi, schietto e con voce gentile.
Trattenni il fiato, decisamente sorpresa davanti alla sua proposta inaspettata. Era la prima volta che qualcuno mi invitava ad una festa, senza nemmeno conoscermi. Poi mi ritrovai a chiedermi mentalmente: Se non mi conosceva, perché mai avrebbe voluto partecipare ad una festa scolastica insieme alla sottoscritta?
E poi guardatemi: sono un noioso topo di biblioteca, uso gli occhiali e passo le mie giornate a studiare, non sono mai andata alle feste e non ho un fisico pazzesco - o qualche altra caratterista interessante - per farmi invitare da un ragazzo così carino. "Perché proprio me?" Gli chiesi inarcando un sopracciglio, aspettando una risposta soddisfacente da parte sua.
"E perché no?" Mi chiese a sua volta sfoderando un sorriso meraviglioso, che riuscì a soddisfare pienamente la mia domanda.
Sorrisi spontaneamente, mentre nella mia testa si intrufolava la voce di Kara, che insisteva a dire "Sì" a questo ragazzo.
Fantastico, quella pazza della mia coinquilina era riuscita addirittura a farsi spazio nella mia mente.
Annuii per più volte. "Accetto." Confermai infine, sentendo un certo peso sparire dallo stomaco.
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Il ragazzo della 113 | Noah Centineo
FanfictionLe regole alla Columbia University sono poche e precise: puntualità alle lezioni, tenere uno studio costante e comportarsi civilmente. Ma soprattutto, stare lontani dal ragazzo della stanza 113. Eisel Johns, considerato l'angelo della scuola, non fa...