c h a p t e r 7

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{Nella foto Selena Gomez
come Helena}

Alzai lo sguardo su Scorpius,con gli occhi gonfi di lacrime e un espressione confusa in volto.
<<Dacci un taglio o peggiorerai la situazione.>> disse indicando le mie mani con il capo. <<Per lo meno i tuoi genitori si sono presentati. Mio padre non ha fatto neanche quello. Quindi io cosa dovrei fare? Spaccare il mondo?>> domandò avvicinandosi a me per farmi alzare prendendo le mie mani tra le sue.
<<Cosa vuoi un altro pugno Malfoy?>> sussurrai poco convinta,asciugandomi la faccia in fretta e furia nonostante le mani sporche di sangue.
<<No per oggi sono a posto Weasley>> sussurrò di rimando. <<Vieni dentro ti devi medicare le ferite>>
Feci una smorfia e poi mi decisi a seguirlo.

Mi fece sedere sul divano dove poco dopo iniziò a medicarmi le nocche delle mani.
<<Potevo benissimo farmi un incantesimo da sola>> dissi stringendo i denti per il bruciore che il disinfettante mi causava.
<<Lo so. Ma così percepisci meglio il dolore>> disse lui con una scrollata di spalle continuando imperterrito a medicarmi le nocche.
Non risposi ma mi limitai a scrutarlo.
Aveva un espressione concentrata stampata in volto;aveva dei lineamenti dolci,tipici di un viso angelico,e i suoi occhi nonostante fossero abbassati,sembravano essere coperti da un velo di tristezza.
Dopo poco,Scorpius che sicuramente sentì il peso del mio sguardo su di se,alzò gli occhi dalle mie nocche ai mei,che subito si abbassarono per l'imbarazzo di essere stata scoperta a guardarlo.

Quando ormai aveva quasi finito di medicare le mie ferite,Scorpius,decise di rompere il silenzio.
<<Non so perché mio padre mi tratta come se non fossi suo figlio. È cominciato tutto quando è morta...quando è morta mia madre>> fece una pausa e poi scosse la testa. <<Prima andavamo d'accordo,ma dopo è cambiato tutto. Non aveva mai tempo per me,e anche quando lo aveva preferiva rimettersi a lavorare piuttosto che passarlo con suo figlio. A me non sembra di aver perso solo una madre,a me sembra di aver perso anche un padre.>> sospirò con gli occhi leggermente lucidi che si affrettò ad abbassare.
Rimasi a guardarlo mordendomi un labbro,senza sapere cosa dire.
Io non ero il tipo con cui ci si poteva sfogare o confidare,e quando qualcuno lo faceva io non sapevo cosa dire se non un banalissimo "mi dispiace" o "puoi contare su di me". Ma lui era Scorpius Malfoy,fino a due minuti prima ci stavamo prendendo a "pugni" e adesso lui mi viene a raccontare un particolare della sua vita? Perché proprio a me? Perché proprio alla ragazza che l'ha rifiutato e preso in giro per vari anni? Forse perché Albus era troppo impegnato a stalkerare Alice per pensare alle confidenze di Scorpius in quel momento.
Poi ad un tratto si schiarì la voce.
<<Beh comunque ho finito. Cerca di non ridurti così le mani la prossima volta>> disse guardandomi negli occhi per svariati istanti.
Poi si alzò.
<<Non tutti ti vedono come una delusione>> sussurrò andandosene.

<<Aspetta>> dissi quasi correndogli incontro.
Lui si voltò verso di me con un espressione interrogativa stampata in faccia.
<<Io...Grazie...insomma,perché l'hai fatto?>> domandai alzando le nocche bendate.
Lui scrollò le spalle.
<<Volevo scusarmi per averti schiantata. Non credere che non l'abbia fatto volentieri. Ansi se potessi rifarlo lo rifarei>> disse  facendomi un occhiolino per poi fiondarsi al piano di sopra.
Rimasi li ferma a fissare le scale che aveva appena percorso,con un sorrisetto innocente.

Quel pomeriggio dopo aver contemplato il mare seduta sulla riva,per ore,tornai in camera mia per iniziare il mio duro lavoro da studentessa anche se non modello come mia madre ovviamente,lei era imbattibile.
Non appena entrai in camera però trovai Evan sdraiato sul mio letto con le mani incrociate dietro la testa che mi rivolgeva un espressione sogghignate.
<<Ciao Rose>>
Ho detto sogghignante,mi correggo,del tutto pervertita.
<<Esci da questa camera Evan,oggi non è giornata>> sbuffai.
<<Oh giusto,hai quasi strozzato quello Scorpius,e brava la mia ragazza>>
<<Non chiamarmi così. Non sono la tua ragazza>> lo guardai male.
<<Secondo me presto lo tornerai ad essere>> annunciò facendomi l'occhiolino.
<<Sicuramente Evan,sicuramente>> dissi esasperata avvicinandomi a lui e alzandolo di peso dal letto. <<Però prima che questo avvenga tu uscirai dalla mia stanza con le buone o con le cattive>> continuai accompagnandolo alla porta
<<Sai mi piace quando fai la cattiva>> sorrise lui.
<<Si ma scommetto che ti piacerebbe di meno se ti dessi una gomitata tra le costole,oppure più semplicemente se ti sbattessi la porta in faccia>> sorrisi soddisfatta sbattendogli appunto la porta in faccia.

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