c h a p t e r 2 6

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Non appena i miei occhi si spalancarono, un sospiro lungo e profondo mi uscì dalla bocca. Per quanto tempo non avevo respirato?

<<Rose!>> sentì delle voce confuse chiamare il mio nome.
Era tutto strano, le immagini non mi apparivano nitide e neppure le voci, ma sembrava tutto lontano e confuso.
<<Rose>> questa voce, più vicina la riconobbi all'istante, era quella di Scorpius.
La sua mano strinse la mia per alcuni istanti fino a quando delle altre voci, stavolta sconosciute, urlarono qualcosa prima che qualcuno mi sollevasse di peso e mi trasportasse facendo sciogliere del tutto il contatto tra la mia mano e quella di Scorpius.

Una settimana più tardi

<<Rose, torniamo a casa>> disse la voce di mio padre rallegrando il mio risveglio.
Una settimana era passata e l'ira di mia madre, che non si era minimamente preoccupata del fatto che ero morta e risorta, non era nulla in confronto a quello accaduto quella sera.
Per fortuna i medici l'avevano fatta uscire sempre molto presto dalla mia camera cosicché non ebbe avuto la possibilità di rispedirmi all'altro mondo senza mai farmi far più ritorno in questo.
La sua ira però se la dovettero subire mio fratello e il resto della truppa, e credo che nessuno si sarebbe mai più ripreso da quella sfuriata.

A metà settimana fui trasferita al San Mungo dove fui nuovamente sottoposta a cure, stavolta a base di pozioni, e controlli di ogni tipo.
La scuola era ormai finita e l'anno dopo probabilmente saremo dovuto tornare ad Hogwarts, non che la cosa mi dispiacesse, ma mi sarebbe mancato ubriacarmi fino a stare male, andare a feste e fare il bagno nel mare.

Quella mattina dopo che mia madre mi aiutò a vestirmi, tornammo a casa dove mio padre e Hugo ci aspettavano seduti sul divano, a giocare a scacchi magichi, proprio come ogni estate.
I due mi corsero incontro stritolandomi a tal punto da rischiare di rompermi delle ossa.
<<Ok adesso basta...>> soffocai scrollandomeli di dosso.
<<Ben tornata a casa>> sorrisero i miei genitori.
Io ricambiai il sorriso guardandomi un po' intorno e poi guardai mia madre. Era molto strano che lei non mi avesse fatto qualche discorso intelligente dei suoi per poi alla fine dirmi che ero in punizione per il resto della mia vita per essere morta e risorta senza il suo permesso.
<<Rose...>> cominciò mia madre non appena incrociò il mio sguardo d'attesa.
Ah ah! Lo sapevo!
<<Se ti sai aspettando qualche discorso di rimprovero o qualche punizione, sono lieta di informarti che ho lasciato l'incarico alla Preside, quindi a breve sapremo in cosa coinsisterà>>

Perché non punirci sarebbe stato troppo generoso, infondo ho solo rischiato la vita.

<<Si grazie tante per la comunicazione, se non ti dispiace adesso vorrei la mia sorellina tutta per me per qualche istante>> disse Hugo trascinandomi via dalla stanza per un braccio.
<<Ahi! Fai un po' piano. Abbi rispetto per chi è stato appena dimesso dal San Mungo. Non potevi aspettare?!>>
<<Aspettare? Ok ma credimi che quello che aspetterà veramente sara Scorpius.>> sogghignò lui.
<<Scorpius? Che c'entra Scorpius?>>
<<Poveretto meriterebbe un po' più di considerazione visto tutte le giornate che ha passato nella tua camera aspettando il tuo risveglio>>
<<Davvero? Lui ha fatto questo?>> sussurrai un po' sorpresa.
<<Già. È stato imbarazzante, tutte le volte che volevo entrare a trovarti, lui era sempre lì con il suo stupido libro dall'aspetto antico. Mi sa che te l'ha anche letto, sentivo la sua voce dire qualcosa ogni tanto, a meno che non parlava da solo>>
<<Basta chiacchierare a vanvera, dimmi piuttosto cosa c'entra Scorpius>>
<<Ah lo vuoi sapere? Pensavo volessi aspettar...>>
<<Se non me lo dici entro tre secondi ti tiro un pugno più forte di quello che ho tirato a Evan un anno fa!>> lo minacciai facendolo scoppiare a ridere.
<<Ok,ok,ok. Scorpius ti aspetta sopra il tetto di casa nostra precisamente tra...un minuto>> mi disse leggendo l'ora dal suo orologio.
<<Un minuto?! E non potevi dirmelo prima?! Sono in uno stato indecente!>>
<<Andiamo Rosie muoviti! Scorpius odia i ritardatari!>> ridacchiò Hugo beccandosi una mia occhiataccia.

Nella maniera più veloce possibile mi fiondai in camera mia presi la scopa e volai fuori dalla finestra fin sul tetto.
Non appena lo vidi, lì con i piedi che gli penzolavano nel vuoto, capelli scompigliati dal vento e gli occhi socchiusi che guardavano verso l'orizzonte, per poco non piombai giù dalla scopa.
Vuoi finire al San Mungo un'alta volta?

Scorpius si voltò di scatto verso di me.
<<Rose, che stai facendo?>>
<<Uhm...no io...ecco...scusa il ritardo>>
<<Tranquilla non mi hanno mai dato noia i ritardatari. Infondo a volte lo sono anche io.>> ridacchiò piano.
Lasciai la scopa a terra e mi avvicinai con cautela a Scorpius per poi sedermi al suo fianco.
Passarono alcuni secondi o forse minuti che sembrarono durare un eternità.
La situazione si stava facendo imbarazzate. Non sapevo se dovevo esser io la prima a parlare o lui.

<<Scorpius...>>
<<Rose...>>
Le nostre voci si sovrapposero creando ancora più imbarazzo.
<<Parla prima tu>> mi disse lui.
<<No, vai te>>
Scorpius mi guardò per qualche istante poi apri la bocca per parlare.
<<Rose...mi dispiace io...>> iniziò prima che lo interruppi.
<<Lo so. So quello che mi vuoi dire. Ho sentito tutto>>
Lui mi guardò stranito.
<<Come...>>
<<Non chiedermi come è potuto accadere perché non lo so, l'unica cosa che so è che io non ero del tutto morta, ero presente, non dentro il mio corpo ma presente, e ho potuto vedere e sentire tutto ciò che facevate e che dicevate. E Scorpius io ti ho sentito quando mi hai parlato appena prima del ritorno della dottoressa con il defibrillatore, ho sentito ogni minima parola, ho sentito la disperazione nella tua voce, mista al dolore, e credimi se ti dico che sono fiera di essere il tuo errore preferito, perché anche io ti amo Scorpius, e non ho intenzione di lasciarti>> dissi quasi tutto d'un fiato, soppesando le ultime parole prima di poter dire qualcosa che poi non avrei saputo mantenere.
Scorpius mi guardò dritto negli occhi prima di fiondarsi sulle mie labbra come qualcuno che ha vissuto nel deserto e per la prima volta dopo tanto vede l'acqua.

<<Ti amo. E non mi importa se te l'ho già detto, ho intenzione di ripetertelo tutte le ore di tutti i giorni fino al mio ultimo sospiro Rose Weasley>> mi sussurrò sulle labbra non appena si fu allontanato di quel poco che bastava per parlare.
<<E io sarò felice di sentirtelo ripeterete>> sorrisi attirandolo nuovamente a me per assaporarmi uno dei tanti altri baci che gli avrei potuto rubare, ora e per sempre.

Finalmente potevo dirlo, lui è stato il mio primo amore e il mio primo amore, senza neanche accorgermene, è stato tutto per me fin da subito, un amore da cui non torni indietro, non potresti mai farlo, non vorresti mai, un amore così grande, così forte, che non muore mai, non si affievolisce mai, non perde mai un istante di intensità, il genere d'amore per cui si combatte, il genere di ragazzo per cui si combatte.

{Nota dell'autrice💗🍃}
Questo era l'ultimo capitolo della storia, non preoccupatevi manca ancora l'epilogo prima di poterla considerare definitivamente conclusa.
Ci sarà un sequel? Bah chi lo sa...mistero.
Al prossimo e ultimo capitolo!♥️

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