Chapter 13

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<<Rose>> mi chiamò una voce alle mie spalle.
Mi voltai e vidi Albus in mezzo al corridoio.
<<Ciao Al>>
<<T-tu hai appena...i-io pensavo andassi a parlare...>> ma non riuscì a formulare un discorso tanto era il suo stato di shock.
<<Si ho appena baciato Evan e no non andrò a parlare con Scorpius,credo che lui sia troppo occupato a farsi Helena>> annuì convinta.
<<Non capisco>> mi guardò aggrottando la fronte.
<<Oh non capisci? Forse ti e più chiaro se ti dico che sono entrata in camera tua e di Scorpius e l'ho sorpreso a baciarsi appassionatamente con Helena?>> sibilai evidentemente irritata a pochi centimetri dal suo viso.
Lui si soffermò a guardarmi un istante,poi scansandomi da una parte prese a camminare più furioso di quanto non lo fossi io poco prima.
<<Dove ti credi di andare?!>> domandai sbarrandogli il passaggio.
<<A dirne quattro a quell'idiota,mi ha rotto con la storia del "mi faccio tutte le ragazze che esistono su questa terra perché Rose Weasley mi rifiuta" mi.ha.rotto.>>
<<Scordatelo tu non gli andrai a dire un bel nulla perché io non intendo fare figure di merda mi hai sentito bene Albus Potter?! Se si fa Helena non può piacergli una come me. E comunque mettiamo in chiaro una cosa,a me non piace e mai piacerà. Addio>> dissi con un tono che non ammetteva repliche,poi mi voltai sbattendogli in faccia i miei boccoli rossi e andandomene.
<<Donne>> sospirò Albus scuotendo la testa.

Forse avevo combinato una catastrofe baciando Evan. No io avevo decisamente combinato una catastrofe.
Il giorno seguente,e i giorni a seguire, Evan, convinto che per me la nostra storia non era mai finita, era diventato più provocatore e sempre in cerca di gesti intimi. La maggior parte delle giornate passavo il tempo a nascondermi da lui,per lo più in spiaggia,o per lo meno quando in spiaggia non c'era Scorpius intento a leggere un altro dei suoi libri mentre Helena si metteva in mostra dentro l'acqua.
Dopo averli sorpresi a baciarsi, Scorpius non mi rivolse più ne un fugace sguardo ne la parola, non che prima me la rivolgesse, e io feci altrettanto.
La sua relazione,se si poteva definire così, sembrava funzionare, e a me la cosa era del tutto indifferente.
Del tutto indifferente. Marcai a fondo nel mio cervello.

Del tutto indifferente? Ha ha ha che bella battuta.
E poi ci si metteva anche la voce della mia coscienza tanto per cambiare.

Il sabato pomeriggio Dominique annunciò che quella sera eravamo stati tutti quanti invitati in una delle discoteche più  popolari di tutta Los Angeles,dove ogni sabato sera facevano un party a tema. Il tema di quella sera sarebbe stato: fluo party.
<<Vi prometto che non appena faranno un tema holliwoodiano mi faccio invitare>> disse euforica Dominique.
<<Scusa Domi ma io ne ho abbastanza di feste,domani non contare sulla mia presenza>>
<<No forse non hai capito Rose, ma tutti voi siete obbligati a venire. Tutti dal primo all'ultimo. Altrimenti farò una figuraccia con i miei amici di Hollywood. E poi quando vi capiterà più di andare in una discoteca babbana?>>
Io sbuffai.
<<Oh un ultima cosa,come ho già detto prima il party sarà a tema fluo quindi dovete assolutamente indossare qualcosa di fluo. Spero di essere stata abbastanza chiara>>
Detto ciò girò i tacchi e se ne andò.

Poche ore dopo in tenuta sportiva,andai a correre sulla spiaggia.
Odiavo faticare,ma in quel momento la corsa era l'unica cosa che mi permetteva di distrarmi.
Circa un ora dopo mi fermai in riva al mare,distrutta e sudata.
Ero affannata peggio di un rinoceronte in calore.
Alzando lo sguardo vidi un ragazzo in lontananza,a petto nudo,sudato forse peggio di me, con i capelli biondi attaccati alla fronte, che tirava calci e pugni,con una forza bruta, alla famosa palma dove mi ero scorticata le nocche qualche settimana prima.
Il ragazzo era Scorpius.
<<Approfitti della mia palma senza chiedermi il permesso?>> gli domandai incrociando le braccia al petto non appena gli fui vicina.
<<Approfittare e una parola grossa non credi?>> disse continuando a picchiare in malo modo il sacco.
Rimasi a fissarlo per diversi istanti,aveva i muscoli delle braccia tesi un espressione dura che non si addiceva con i suoi lineamenti dolci il sudore che gli colava dai pettorali fino alla sorta di tartaruga che invece gli decorava la pancia.
Scossi la testa come per scacciare un pensiero.
<<Devo dedurre che sei arrabbiato>>
<<Deduci quello che vuoi>> mi rispose con un tono duro come la sua espressione continuando imperterrito a tirare pugni.
Alzai gli occhi al cielo.
<<Sempre molto simpatico>> sbuffai facendo per andarmene.

<<Mi è arrivata una lettera>> disse finalmente fermandosi.
Io mi voltai nuovamente verso di lui.
<<Da mio padre>> aggiunse in seguito vedendo la mia espressione interrogativa.
Aprì la bocca per parlare ma mi interruppe prima.
<<Sai cosa c'era scritto? C'era scritto buon compleanno. E sai cosa c'era insieme alla lettera? Una bottiglia di whisky incendiario>> urlò battendo un colpo sulla palma.
<<Perché tu naturalmente regali al tuo unico figlio una bottiglia di alcool per il suo diciassettesimo compleanno vero?!>> urlò più forte.
Non l'avevo mai visto così arrabbiato.
L'avevo sempre visto come un ragazzo tranquillo un po' timido a volte,perso nel suo mondo,nei suoi libri, un tipo che mai si arrabbiava. Ma non sapevo che in realtà quel ragazzo calmo e pacato,aveva una tempesta dentro. Una tempesta che riusciva a calmarsi solo leggendo libri. Adesso capivo il perché leggesse tanti libri, si forse amava leggere,ma il motivo principale era perché nei libri si perdeva e non pensava alla vita reale,la vita che lo circondava e che forse l'aveva sempre deluso.
<<Io...>> un po' mi vergognavo al ricordo di quando ero scoppiata a piangere solo perché i miei genitori non avevano mai tempo per stare con me o con Hugo. Infondo durante le feste hanno sempre fatto di tutto pur di riuscire a passarle in famiglia. Come hanno sempre fatto di tutto per me e mio fratello, e sicuramente non si sarebbero mai permesso di regalarci una bottiglia di alcool per il nostro diciassettesimo compleanno.

In quel momento non avevo abbastanza fantasia per formulare parole di conforto così feci una cosa inaspettata: lo abbracciai.
Anche se era sudato non provavo disgusto come quando mio fratello o James dopo una partita di Quidditch si levavano la maglia, facendo svenire qualche loro fan, e mi prendevano in braccio facendomi sentire tutto il puzzo di sudore che i loro corpi emanavano.
Scorpius rimase alquanto perplesso da quella stretta improvvisa ma ciò nonostante ricambiò l'abbraccio un po' timidamente.
<<Auguri>> sussurrai al suo orecchio per poi stampargli un bacio sulla guancia, un bacio che mi fece riprovare la stessa sensazione che avevo provato durante il falò,in mare.
<<Grazie Rose>>
Mi staccai e lo guardai negli occhi.
<<Non sapevo fosse il tuo compleanno>>
Lui alzò le spalle.
<<In pochi lo sanno. Tu e Albus>>
<<Beh stasera avrai l'occasione di festeggiarlo>>
<<Si mi porterò dietro la bottiglia di whisky che mio padre mi ha...>>
<<Rosie!>> lo interruppe una voce maschile che ahimè sapevo benissimo a chi apparteneva.
Alzai gli occhi al cielo.

Evan mi si avvicinò e mi stampò un bacio parecchio sensuale sulle labbra davanti agli occhi,che sprizzavano scintille, di Scorpius.

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