Capitolo 74

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VALERIE'S POV

<< non abbiamo fatto niente >>

Dico coprendomi il collo con le mani.

<< questa sarebbe niente? >>

Mi afferra i polsi e mi sposta le mani.

<< ti ha... morso il collo >>

Sembra quasi disgustato, non so se da me o da Zayn.

<< ma si Liam, lui é il mio ragazzo. É normale fare queste cose >>

Cerco di giustificarmi con fare frustrato.

Non riesco ad andare d'accordo con lui qua di l'argomento é "me e Zayn".

<< Quindi hai deciso di rimetterti con lui eh?! Bene... credevo fossi una ragazza più intelligente >>

<< Liam smettila di essere geloso ok? Io amo Zayn e sto davvero bene con lui! Tu sei il mio migliore amico e dovresti essere felice per me, non litigare per lui >>

<< ma io... >>

Inizia abbassando il capo.

So dove vuole andare a parare e per questo lo blocco subito.

<< senti Liam io non voglio farti soffrire, ma io amo Zayn >>

Lo vedo sussultare e i suoi occhi si spengono di quella solita luce di vitalità.

<< spero solo ti renda felice >>

Sospira e alza le spalle, guarda di lato per mascherare gli occhi un pochino lucidi.

<< dai vieni qui >>

Lo abbraccio e lui mi stringe forte.

Mi sento uno schifo, ora lui starà male per colpa mia.

Ma é meglio non dargli false speranze.

I giorno scorrono come l'acqua fresca di un fiumiciattolo di montagna.

Scivolano via veloci.

Passo quasi tutto il tempo con Zayn, a casa sua o a casa mia.

Ma senza mai spingerci oltre al bacio.

Sono nervosa perché ho paura che così si stancherà presto di me.

Lui non é abituato ad una relazione stabile, come lo sta diventando la nostra. 

Per di più senza avere rapporti intimi.

A scuola va sempre peggio, i miei compagni mi isolano ancora di più.

Girano voci poco belle su di me.

Puttana.

Troia.

Leggo queste parole sulle labbra dei ragazzi che mi guardano passeggiare per i corridoi a scuola.

Pregiudizi a non finire.

Comincio a capire sempre di più Zayn.

Essere giudicati per l'apparenza é una cosa che distrugge, piano piano, dentro.

Per fortuna ho una amica in quell'inferno, Waliyha.

Oggi é il giorno del concerto.

Quello dei Paramore.

Mi sentiró un pesce fuor d'acqua, dato che non so nemmeno una parola delle loro canzoni.

Ma vado solo per Zayn e per fare una bella esperienza.

A volte ho bisogno di fare cose diverse e insolite.

Mi fa sentire meno pesante la routine quotidiana, che una volta mi dava tanta sicurezza, ma che ora mi annoia  e mi fa sentire chiusa in una gabbia.

Apro l'armadio e osservo il mio guardaroba completamrnte rimodernato.  

Ieri avevo buttato tutte le tute informi e i maglioni infeltriti che avevo, con grande dispiacere.

Ma se volevo cambiare, lo dovevo fare fino alla fine.

Mi metto una t-shrt bianca con del pizzo trasparente alle maniche e sul fondo, mettendo in risalto la mia pancia piatta e magra.

Poi infilo a fatica un paio di jens stretti.

Dopo vari saltelli e movimenti bizzarri riescono a salirmi.

Li chiudo e mi guardo allo specchio.

Sembra che anche un refolo di vento possa spezzarmi.

Le mie gambe sono magrissime e i jeans aderenti non lo nascondo di certo.

Mi sistemo i capelli e mi metto un velo di trucco.

La Valerie di una volta é ormai sorpassata.

Sembra un secolo che ho smesso di mettere gli occhiali e di legarmi i capelli in una coda stretta.

Il citofono suona.

Un "dirn" forte ma veloce.

Dura qualche frazione di secondo.

Prendo la borsa al volo e scendo.

- to be continued -

Shadows | Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora