Capitolo 7

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Pov Hope

La porta della mia stanza si spalancò facendo entrare il re, sembrava essere molto arrabbiato, ma non mi preoccupai, infondo nella stanza con me c'era anche Gemma, Becca e Bertha.

"Che diavolo è successo?" urlò guardando Gemma.

"Non urlarmi contro Harry!" urlò anche quest'ultima.

"Gemma non osar..."

"Smettetela di urlare, mi fa male la testa."mormorai interrompendo il re. Dopo aver detto queste parole il re cominciò ad avanzare verso di me sedendosi al margine del letto destro, dove ero stesa io in camicia da notte, con le coperte fino a coprirmi le spalle ma con le braccia di fuori.

Mi faceva male tutto, il dolore era insopportabile, ero piena di lividi e graffi.

"Come ti senti?" chiese dopo avermi analizzata un paio di volte. La sua voce era fredda e tagliente, la fronte corrugata e i pugni ben stretti.

"Bene." risposi noncurante alzando le spalle per diminuire l'importanza della questione.

"Cos'è successo?" re Harry chiese in modo arrabbiato guardando sua sorella, fortunatamente ha smesso di urlare.

"Te l'ho detto. Due giorni fa siamo andate nella parte dei poveri per portargli del cibo, so che mi avevi detto che è pericoloso, ma pensavo che conoscendo me non avrebbero fatto nulla, ed è stato così per quanto mi riguarda, purtroppo non ho pensato al fatto che avrebbero potuto attaccare Hope, cosa che hanno fatto..." abbassò la testa in segno di vergogna. Guardai il re, era incredibilmente affascinante, mentre guardava attentamente sua sorella raccontare l'accaduto.

"Non mi hanno attaccata, volevano solo il cibo, non si erano nemmeno accorti di starmi facendo male." difesi quelle povere persone. Sapevo che il re non sarebbe stato clemente nei loro confronti, ed io non volevo questo. Essendo nata nella monarchia più pacifica tra tutte, la violenza è la mia più grande nemica. La odio, e mi disgusta in profondità.

"A sì? Guarda i tuoi polsi Hope!" alzò la voce. Sia i miei occhi che quelli del re finirono sui miei polsi, entrambi sapevamo bene che quei lividi non erano causati da quella gente, ma da lui. Infilai le braccia sotto la coperta per nascondere l'evidenza, lei non sapeva chi era stato realmente a causarmi quel male, per forza accusava quelle persone dopo l'accaduto. "E poi avevi i vestiti strappati!" continuò a urlare Gemma, facendomi scoppiare la testa.

"Che cosa?" urlò re Harry, il fumo gli usciva quasi dalle orecchie. Ora sì che era furioso. I suoi occhi divennero di quel verde scuro che imparai ad odiare, la sua mascella era così stretta che i denti fecero uno strano rumore.

"Sì è così! Quando sono riuscita a raggiungerla la sua maglietta era stata strappata, così come i pantaloni della tuta! Fortunatamente non si vedeva nulla delle sue parti più intime, ma comunque da questo capisci che l'hanno tirata da tutte le parti!" continuò Gemma alzando la voce di tanto in tanto, aveva gli occhi lucidi e colpevoli, ma non era colpa sua.

"Non è stata colpa tua Gem, non sapevamo cosa ci aspettava." dissi con voce flebile. Non volevo che si assumesse tutte le responsabilità, infondo l'idea è stata mia.

"Sì che lo sapeva, lei sapeva che era pericoloso, per questo ci sono delle guardie lì!" re Harry diete la colpa a sua sorella, urlando però, in faccia a me.

"Beh, se qualcuno aiutasse quelle pers..."

"Zitta!" il re mi guardò male. Tutt'e tre le ragazze sobbalzarono. Da quando era entrato la sua voce non era cambiata, rimaneva sempre così fredda e distaccata, nonostante le circostanze... Nonostante il mio stato attuale.

The King And His Queen H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora