Capitolo 17

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Pov Hope

Sentì un bussare alla porta, ma quando non risposi Bertha entrò nella stanza a testa bassa, "È pronta?" sussurrò.

Senza rispondere mi avvicinai a lei, come sempre a testa alta, per mascherare la paura.

Mi ero semplicemente messa una camicia da notte nera, e mentre avevo una vestaglia del medesimo colore sopra, i piedi erano scalzi.

Ero ancora in lutto. E lo sarò fino a quando il dolore non diminuirà almeno un po', non chiedo altro.

Mi guardò un secondo negli occhi, cercando il mio sguardo, tuttavia io non feci la stessa cosa.

Sospirò prima di prendermi per mano facendomi irrigidire, tuttavia non la rimossi mentre cominciamo a camminare verso la stanza del re, ma non ricambiai mai la stretta.

I corridoi erano vuoti fortunatamente, e mentre camminavo sentì il cuore battere così velocemente che sembrava volermi uscire dal petto.

Bertha entrò nella stanza del re senza bussare. "Harry." Sussurrò a testa bassa, non lo guardai mentre lei mi condusse accanto al letto del re. Mi lasciò la mano, per poi correre verso la porta, mi sembrò di sentirla singhiozzare, ma probabilmente mi stavo sbagliando.

Sentì dei movimenti dietro di me, subito dopo le braccia del re mi circondarono completamente, posò il mento sulla mia spalla, facendomi irrigidire ancor di più se è possibile, con movimenti lenti, slegò la piccola fune della lunga vestaglia che mi arrivava fino ai piedi.

La lasciò poi cadere, rivelando la corta camicia da notte che indossavo.

Il re mi girò intorno una volta, prima di mormorare in apprezzamento, quando poi tornò dietro a me, con le dita fece scivolare le bretelle lungo le mie braccia, lasciandomi nuda, se non per le mutandine di pizzo nero che indossavo.

Le sue mani mi toccarono i fianchi, per poi passare alla mia pancia ed io non mi mossi di un centimetro, e mentre il re spostò i miei capelli con una mano, cominciò a baciare il mio collo, se prima avesse fatto una cosa del genere mi sarei allontanata, avrei urlato o fatto qualsiasi altra cosa pur di non farmi toccare. Ma, non ora, perché per qualche strana ragione, il mio istinto mi diceva che era giusto, che andava bene così.

Le sue mani sulla mia pancia salirono in su, fino a coprire i miei seni, li strinse tra le mani, ed io chiusi gli occhi. Non so se per il disgusto, o per il piacere. Ma pensai più la seconda vista la sensazione nel mio basso ventre.

Quando la sua bocca arrivò alla mia spalla, smise di baciarmi ed avvicinò il suo petto alla mia schiena, scoprì che era nudo, e quando le sue mani scesero per togliere le mie mutandine, il mio cuore prese a battere più velocemente.

Stavo davvero per perdere la verginità? Ma soprattutto la dignità?

Appena me le tolse, le sue mani toccarono le mie cosce, salendo per tutto il mio corpo, arrivando alle mie spalle, che massaggiò piano, cercando di alleviare la mia tensione, stranamente riuscendoci.

Mi prese poi in braccio a mo di sposa, e mi posò sul letto, delicatamente, poi si allontanò, prendendo qualcosa dal comodino dal lato opposto del letto, mentre io guardai il soffitto bianco della stanza del re.

Si avvicinò nuovamente a me, salendo a cavalcioni sui miei fianchi, non posando completamente il suo peso su di me.

Mi prese la mano sinistra avvicinandola a lui, subito dopo sentì qualcosa scivolare sul mio anulare. Alzai la testa vedendo una fede accanto al anello di fidanzamento.

Vidi che anche sul suo anulare sinistro c'è n'era una.

Vidi che anche sul suo anulare sinistro c'è n'era una

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