Capitolo 29

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Pov Gemma

"Stai lontano da me." dissi cercando di allontanare quelle luride mani dal mio corpo.

"Zitta puttana." mi prese per i capelli cominciando a strattonarmi su per le scale del castello. Non sapevo cosa significasse quella parola, in realtà non sapevo cosa significavano in generale le parole di mi sputava addosso, ma la rabbia con la quale le diceva mi faceva capire che non era nulla di buono.

"Ti prego papà, basta." le mie piccole mani cercarono di afferrare le sue, ma non si fermò. Non si fermava mai, fino a quando non mi sballottava da una parte all'altra del castello, riempiendo il mio piccolo corpo di lividi e graffi.

Mi alzai di scatto a sedere, respirando affannosamente. Era tempo ormai che non facevo questi incubi. Tornai a stendermi sul letto guardando il soffitto della mia stanza.

Spero che ora stai bruciando all'inferno pezzo di merda.

"O mio dio!" spalancai gli occhi quando sentì una voce femminile urlare con disperazione.

"Hope calmati!" urlò Harry. Scesi subito dal letto correndo fino alla porta della mia stanza. Appena la aprì vidi Harry correre con Hope in braccio.

"Gemma vieni." urlò quest'ultima con un grande sorriso a contornare il suo delicato viso,  tuttavia c'era una traccia di dolore nei suoi occhi. "Si sono rotte le acque!" non so neanche come mi ritrovai a correre accanto ad Harry che sembrava piuttosto spaventato.

"Svegliatevi il principe Bryan sta nascendo!" cominciai ad urlare, potevo sentire tutte le porte delle stanza alle nostre spalle aprirsi fin quando al mio fianco arrivarono Becca e Bertha e così cominciamo ad urlare in coro.

"Zitte cazzo!" urlò Harry, ma nessuna di noi sembrò intenzionata a chiudere la bocca.

Una volta raggiunta la sala infermeria aprì io la porta, facendo passare il re e la regina, non mi accorsi neanche di star piangendo, non capivo nulla, so solo che mi ritrovai Hope su una barella mentre urlando stringeva la mano di Harry spingendo per far uscire il loro primogenito.

Sentì le campane suonare e le persone fuori dal castello intonare l'inno della Fascolindia così come Becca e Bertha, con la mano sul cuore comincairono a cantare in onore del principe, mi misi accanto a loro, alla destra di Hope e cantai con voce tremolamte quell'inno alla gloria, al dolore, alla tristezza, ma anche all'amore, all'onore e al rispetto.

Tutti nella stanza smisero anche di respirare quando un pianto di bambino cominciò a risuonare in quelle quattro mura, vidi Harry girare la testa di scatto verso quel pianto e per la prima volta in tutta la mia vita vidi una lacrima scendere sulla sua guancia, poi sul suo collo per poi continuare a scendere sul suo petto tatuato fino a disintegrarsi completamente.

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Pov Hope

Seduta sul mio letto, con la schiena poggiata sulla tastiera guardavo il piccolo principe mangiare dal mio seno.

Harry era proprio accanto a me continuando a mimare con le labbra il modo di mangiare di Bryan, facendolo divertire. Lo faceva sempre, accarezzando la sua  piccola testolina.

Era nato da appena tre giorni e già avevano le loro abitudini... Lo adoravo.

Guardai il mio re e vidi il suo sguardo intenso già posato di me, "Ti amo." sussurrai sentendo subito dopo gli occhi gonfiarsi a causa delle lacrime per la troppa sincerità.

"Oh Hope." mi prese il viso tra le mani baciando le mie labbra con un'intensità e una lentezza disarmante. "Non sai quanto ho aspettato, ti amo anche io piccola." disse guardando i miei occhi per farmi capire quanto quelle parole venissero dal profondo del suo enorme cuore.

Sentì il mio capezzolo essere rilasciato e poi guardamo entrambi giù, verso nostro figlio, quando sentimmo una piccola risata provenire dal principe. Sorrisi con il cuore pieno di gioia e sentimenti, puri e sinceri come mai avevo provato.

Perché sapevo che d'ora in poi il sole ci avrebbe sorriso, anche quando fuori ci sarebbe stato il diluvio.

Fine

The King And His Queen H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora