Stars & Touch

CAPITOLO 29 - SEBASTIAN / ALLYSON

SEBASTIAN

Era passata un'altra settimana e di Allyson nemmeno l'ombra, ormai mi ero quasi convinto che non sarebbe più tornata. Bruce ci aveva provato ad aiutarmi, aveva contattato la sua amica Dorothy che però era stata una tomba, Allyson non aveva dato l'autorizzazione alla diffusione dei suoi dati personali, e la bocca di Dorothy era chiusa da una cerniera con un lucchetto di cui nessuno conosceva la combinazione.

L'unica cosa che si era lasciata sfuggire era che la settimana prima la madre di Allyson era stata nell'ufficio del preside, ma non essendo stati chiamati al suo cospetto ci eravamo rassicurati, la motivazione era diversa. Forse era andata lì per annunciare che sua figlia aveva cambiato scuola, ogni giorno che passava mi convincevo che non l'avrei più rivista almeno in quella scuola, ed era tutta colpa mia. Perfino nonna Ester era preoccupata, nell'ultima settimana ero rimasto sempre chiuso in casa , senza amici e soprattutto senza ragazze e questo era un record, avevo ricevuto solo due telefonate da parte di Bruce che mi sollecitava ad uscire e riprendere la mia solita vita, ma non ne avevo voglia, mi ero accorto che anche lui aveva cambiato comportamento, avevo ricevuto delle telefonate da parte di Tracy e di Annabelle le due ultime conquiste di Bruce che mi avevano pregato insistentemente di dare loro l'indirizzo di Donovan. Ma io non lo conoscevo, non mi aveva mai invitato a casa sua , tra le mie conoscenze nessuno aveva varcato la porta della sua casa. In questo era molto simile ad Allyson, certo conoscevo il suo numero di telefono, ma a parte quello anche lui sembrava rivestire i panni di uno dei fantasmi di Burlington. Bruce ed Allyson erano moto più simili di quello che avevo mai creduto. Nei giorni in cui mi sentivo più depresso ero arrivato al punto di pensare che Bruce l'avesse trovata e volesse tenersela per lui, ma non pensavo che mi avrebbe tradito in questo modo. Non so perché, ma di lui mi fidavo e volevo continuare a farlo.

Il lunedì mattina era arrivato dopo un fine settimana passato a ricordare i momenti che avevo passato con lei, avrei voluto tornare al centro delle farfalle , l'avevo promesso a Cory e Doug, ma ero triste, si sarebbero accorti tutti che avevo il morale sotto i piedi e non mi sembrava giusto far pesare a chi aveva davvero una vita triste, le mie paranoie di ragazzo innamorato.

Mentre aspettavo il suono della campanella per l'inizio delle lezioni, mi si avvicinò Anthony, aveva uno sguardo di sfida, "Touch" mi disse "pensavo che tu fossi uno che le promesse le rispettava, invece sei come tutti gli altri, hai approfittato del mio aiuto e poi chi si è visto si è visto: da adesso non voglio che mi saluti più, per me non esisti, sei solo una nullità e vedrai che se ne accorgeranno tutti". Fece per andarsene, ma io lo fermai per un braccio.

"Che dici? Sei impazzito?" esclamai esterrefatto.

"Stai parlando di me? Ma perché non ti fai un esame di coscienza" mi rispose scuotendo il capo.

"Ti ho passato il compito di scienze e hai preso un ottimo voto, ti ho salvato e ti ho chiesto in cambio solo di farmi incontrare Rose, ma tu hai fatto orecchie da mercante. Non si agisce così, dimenticati di me quando ti servirà un altro favore" continuò allontanandosi.

"Ma vuoi fermarti ed ascoltarmi", ripresi "non ho mai detto che non avrei rispettato la promessa, se ho accettato lo scambio , manterrò la parola data, puoi fidarti, anzi per darti la dimostrazione che stai elucubrando giudizi sbagliati su di me, lo farò oggi stesso prima di entrare in classe".

"Ok! voglio crederti, ma non mi deludere anche questa volta".

Mi ero completamente dimenticato di Anthony, e dell'accordo che avevamo siglato, nell'ultima settimana avevo vissuto come un automa , mi ero estraniato dal mondo che mi circondava e che prima rappresentava la mia vita. Dovevo riparare subito, perciò mi misi alla ricerca di Rose, l'avrei convinta ad uscire con Anthony, dovevo riuscire nell'impresa.