Stars & Touch

CAPITOLO 105 - PENELOPE

PENELOPE

Mi guardai attorno, Michael in effetti aveva proprio ragione, nella camera di Bruce c'eravamo tutti, mancava solo Nonna Ester, speravo per lei che non fosse stata svegliata dai rumori come al contrario era accaduto a noi.

Dopo aver trascorso un'ora a chiacchierare piacevolmente tra ragazze , le palpebre si erano fatte pesanti e una ad una in un breve lasso di tempo eravamo cadute nelle braccia di Morfeo. Ma non era durato molto, il sonno era stato improvvisamente interrotto da alcuni rumori provenienti dalle stanze vicine, saremmo anche riuscite a riaddormentarci se non fosse stato per l'urlo quasi disumano che ci aveva scaraventate fuori dai nostri letti e ci aveva fatto precipitare verso l'unica stanza che aveva la luce ancora accesa e da cui provenivano brusii e voci.

Appena uscita nel corridoio avevo capito subito che la stanza dalla quale era giunto l'urlo era la camera di Bruce, il cuore con una capriola mi era balzato in gola mentre la preoccupazione cresceva a vista d'occhio. Ancora adesso non sapevo come le gambe mi avessero retto e concesso di raggiungere la porta spalancata; durante quei pochi metri mi ero immaginata di tutto, la paura si era impadronita del mio sistema nervoso agendo in modo contrario a quello che normalmente sarebbe stato il mio comportamento; invece di correre a perdifiato, le gambe si erano quasi paralizzate, mi sembrava di avere dei blocchi di cemento che impedivano ai miei piedi di muoversi con celerità.

Anche Miriam ed Allyson non stavano messe meglio di me. Dovevo riconoscere che il coraggio non rientrava nell'elenco del nostro Dna. Entrambe camminavano a passi felpati dietro di me tenendosi ad una distanza di sicurezza.

In pratica ero stata candidata, votata ed eletta come ariete di sfondamento.

Non riesco a descrivere come siamo riuscite a raggiungere la stanza, la mia mente non ha registrato i vari passaggi presa dall'angoscia che potesse essere accaduto qualcosa di brutto a Bruce e dalla paura che qualche pericolo imminente ci aspettasse dietro l'angolo.

Potete immaginare la scena che ci siamo trovate davanti quando irrompendo spaventate al centro della camera abbiamo notato Bruce semidisteso pacifico nel letto con Lorelai seduta accanto a lui mentre Sebastian si trovava in piedi vicino all'anta dell'armadio che confabulava da solo.

Dopo un primo momento di smarrimento sentii l'angoscia e la paura lasciare il posto ad un'altra emozione più forte, la rabbia iniziò a serpeggiarmi nelle vene, il primo impulso sarebbe stato quello di torcere il collo a quei due buffoni, come era possibile spaventare tutti nel cuore della notte? Meno male che Nonna Ester dormiva al primo piano e sicuramente era lontana dalla possibilità di inutili disturbi.

Non mi capacitavo di quello che i miei occhi stavano vedendo, poi quell'adorabile bambina disse il mio nome ad alta voce, chiamò proprio me ed il tono tremolante della sua voce mi fece capire che cercava la mia protezione. Mi avvicinai al letto di Bruce, il fatto che lui se ne stesse comodamente sdraiato con uno sguardo indecifrabile in cui non riuscivo a leggere correttamente se si stesse divertendo o stesse camuffando una situazione di disagio, mi fece inalberare e sbottare acidamente:-"Insomma micione, vuoi uscire da quel letto o ti ci hanno incollato?"

"Tesoro" mi disse con voce mielata, "se esco da questo letto, in questo momento", e marcò le parole una seconda volta, "credo che poi potresti  non condividere la mia scelta" finì strizzandomi l'occhio.

Immediatamente nella mia mente si aprì un piccolo cassetto, al ricordo delle sue parole "Io dormo sempre senza vestiti per essere pronto ad ogni occasione", arrossii violentemente e distolsi prontamente lo sguardo facendo finta che Lorelai mi avesse chiamata richiedendo la mia attenzione.

Lo sentii sogghignare dietro le mie spalle, quel risolino mi urtò i nervi, ma preferii non darci peso, eravamo in troppi in quella stanza per affrontare un discorso così...intimo? Imbarazzante? (almeno per me) Spinoso?